03/03/24

Dall'assemblea telematica delle lavoratrici e precarie del settore sociale/Coop sociali... verso lo sciopero dell'8 marzo


Il 21 febbraio scorso vi è stata un’ assemblea telematica promossa da Nudm che ha visto la partecipazione numerosa di compagne, donne, giovani che lavorano nel settore del sociale, delle Cooperative Sociali in diversi ambiti, scuola, sanità, rsa, psichiatrico, ecc. Questa riunione telematica è emersa dal tavolo lavoro dell’Assemblea nazionale di Bologna di Nudm. Vi abbiamo partecipato anche da Palermo portando la denuncia e l’esperienza di lotta delle precarie delle Coop Sociali.
E’ stata un’assemblea interessante e vivace perché ha visto un susseguirsi di interventi che hanno raccontato di fatto le esperienze lavorative di lavoratrici soprattutto precarie di questo settore, di tante città dal nord al sud, attraverso cui è emersa una significativa e anche forte denuncia degli aspetti di sfruttamento, di condizioni lavorative precarie e instabili, di contratti di lavoro collettivi, firmati dai confederali, sempre più al ribasso - vedi l’ipotesi dell’ultimo contratto denunciata in diversi interventi - di diritti anche basilari negati, di discriminazioni anche specificatamente verso le lavoratrici donne, di forme di repressione sul lavoro, se si lotta per ottenere dei miglioramenti della condizione lavorativa, da parte dei padroni e padroncini delle Cooperative sociali, grandi o piccole che siano, e delle Istituzioni appaltanti a diversi livelli verso e contro un settore lavorativo formato da migliaia di lavoratrici, che ne sono la maggioranza.

Nella seconda parte della riunione si è discusso su come portare concretamente tutta questa denuncia e lotta laddove già si fa, in modo visibile e attivo nello sciopero delle’8 marzo. Certamente importante la necessità che è emersa in generale di iniziare a costruire un collegamento/rete tra le lavoratrici/lavoratori del settore per iniziare a rompere il frastagliamento o isolamento sul lavoro che è emerso anche da alcuni interventi, delle diverse realtà di questo settore, rafforzare la conoscenza delle realtà, sostenersi… Lo sciopero dell’8 marzo è una tappa importante in tal senso.

Tra le proposte finali:
un appello per lo sciopero dal lavoro sociale ed essenziale che faccia da cornice comune alle tante lotte e rivendicazioni che porteremo nello sciopero dell'8 marzo.
Un testo rivolto anche alle persone che accedono ai servizi, per spiegare come mai quel giorno non ci troveranno sui luoghi di lavoro e invitarl3 a unirsi a questa lotta.
Un form per la raccolta di testimonianze come inchiesta
Organizzare presidi o azioni all'interno dei cortei davanti a luoghi pubblici ed istituzioni appaltanti dei servizi, responsabili delle politiche dei tagli alle risorse, ai posti di lavoro ecc

Riportiamo sotto alcuni stralci di interventi di lavoratrici e a seguire l’appello per lo sciopero dell’8 marzo

Precarie di Bologna
Lavoriamo nell’ambito dei progetti SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), i finanziamenti sono bloccati, dovrebbero essere triennali e più stabili, se non ci sarà un aumento dei finanziamenti ci saranno inevitabilmente tagli alle lavoratrici/lavoratori… lavoriamo con utenti al fine di condurli a vivere socialmente in autonomia, ma in queste condizioni di lavoro precarie a volte arriviamo a condividere con gli utenti le stesse difficoltà per essere noi autonome economicamente, pagare un affitto, affrontare le spese mensili, ecc, a Bologna abbiamo difficoltà serie a trovare casa per esempio…

Per le Precarie di Palermo
Le lavoratrici precarie Coop Sociali di Palermo Assistenti igienico personale, si occupano di studenti e studentesse disabili delle scuole superiori, sono qualificate OSS e OSA, è un settore a maggioranza donne, la condizione di lavoro è peggiorata di anno in anno, sempre più precaria, anni fa gli appalti erano biennali, ora siamo anche a proroghe di mesi, una condizione di instabilità lavorativa e di vita, non puoi fare progetti, non puoi prendere decisioni perché non sai mai se la proroga verrà fatta… Le precarie si sono organizzate da anni sindacalmente con lo Slai Cobas per sc e hanno lottatp innanzitutto in questi anni contro i tagli dei posti di lavoro e alle risorse da parte della Regione/Città Metropolitana sempre più falcidiate calpestando ogni legge vigente in questo paese per cui questi servizi sono invece definiti obbligatori ed essenziali, e oggi con il governo Meloni che ha tagliato milioni di euro per il fondo disabili, la situazione è peggiorata… Poi ci sono aspetti quasi paradossali che colpiscono queste precarie, per esempio la cosiddetta questione del “genere”, un’assegnazione degli utenti alle operatrici imposta dalla Città Metropolitana appaltante alle Coop dall’anno scorso sulla base del “genere” e dinnanzi ad una platea di studenti disabili a maggioranza maschi in questa città le precarie restano fuori dal lavoro perché le Coop sono obbligate ad assumere uomini, da parte delle Istituzioni di fatto è anche un accanimento ideologico contro le donne che stiamo denunciando… Si lotta da anni a cominciare dai salari non pagati dai padroncini delle Coop per il fatto che essendo donne ed essendo mantenute dai mariti, compagni le donne potevano aspettare rispetto agli uomini che dovevano avere la precedenza, ma su questo con la lotta per mesi , occupando anche le sedi delle Coop, oggi si viene pagate come è giusto che sia come i colleghi maschi ma resta che i salari sono bassi, si fanno 24 ore settimanali ma non sono conteggiate le giornate in cui gli alunni sono assenti, quando ci sono le sospensioni delle lezioni ecc e comunque i padroncini ci provano sempre anche provando a negare diritti basilari come i congedi parentali o le ferie ad esempio… Abbiamo sempre partecipato attivamente allo sciopero dell’8 marzo cercando di collegarci anche con le altre lavoratrici in sciopero, portando innanzitutto tutta la denuncia della condizione di sfruttamento e oppressione che viviamo sul posto di lavoro ma anche le problematiche che viviamo come donne, siamo donne con figli a cui viene scaricato tutto il lavoro di cura, separate, single, non arriviamo a fine mese, facciamo anche doppi, tripli lavori anche in nero per racimolare un salario se si può dire decente, alcune precarie hanno anche subito situazioni familiari violente di mariti che hanno pure cercato di impedirle di scendere in lotta ma abbiamo fatto unità su questo sostenendole attivamente per esempio nel difficile percorso di separarsi e su questo avere comunque un lavoro è importante… nello sciopero dell’8 marzosi portarà tutta la rabbia e lotta contro i padroni, il governo, oggi è necessario lottare contro il governo Meloni che è ideologicamente e politicamente contro le donne e che sta dando sempre più mano libera ai padroni vedi la liberalizzazione degli appalti… le precarie di Palermo stanno anche subendo un processo penale per le lotte fatte per difendere il lavoro e contro i tagli, denunciate dalla Città Metropolitane durante un’azione di lotta al palazzo oggi stanno affrontando questo processo con coraggio perché anche questo processo è inteso come una lotta… anche questo si porterà nello sciopero…Saremo di nuovo in sciopero in questo 8 marzo ed è importante collegarci con tutte le altre realtà.

Precarie di Pisa
Le compagne di Palermo con questo intervento ci hanno ucciso! Brave ad affrontare tutto quello che hanno raccontato... i servizi sociali sono i primi ad essere tagliati, anche se approvano i finanziamenti siccome non aumentano le risorse di fatto ci saranno tagli… Come alzare l’asticella del conflitto contro chi pretende da noi alta professionalità ma con budget sempre più tagliati e irrisori?
Dobbiamo creare una rete nazionale di questo settore…

Lavoratrice Roma/Clap
Il lavoro sociale è sempre più bistrattato, ci sono anche difficoltà concrete di coinvolgere le colleghe nella lotta… come operatrici nelle scuole non siamo pagate quando i bambini si assentano, occorrerebbe un vademecum anche per spiegare le problematiche del CCNL come un manuale di autodifesa… questo 8 marzo deve essere di rabbia con tutte le altre, siamo arrabbiate, stanche, lavoriamo tutto il giorno, non abbiamo tempo libero (lavoriamo a scuola, centri diurni, ambito psichiatrico) a volte anche più di 12 ore, spesso siamo da sole, con piccoli numeri negli scioperi e questo causa disgregazione. Ci piacerebbe scioperare da tutto, contro salari da fame, contro la banca ore, non vogliamo portare a casa il lavoro, no ai cambi di programma senza preavviso, al tappare i buchi… scioperare perché se fai valere i tuoi diritti allora sei nervosa, esaurita, al di fuori di quello che “mamma Coop” dice… In questi anni abbiamo fatto diverse battaglie, piccole anche a livello nazionale, ma non riusciamo ancora a mobilitarci più unite…

Per assemblea donne/coordinamento migranti
Siamo messe male sul posto di lavoro, quando si lavora per tanti anni in Italia noi migranti firmiamo un nuovo contratto con un’altra Cooperativa e ci azzerano tutta l’anzianità di servizio maturata precedentemente e dobbiamo ripartire da zero, ma lavoriamo in questo paese come gli italiani e paghiamo le tasse come tutti, noi vogliamo essere riconosciute sul lavoro, l’anno scorso ogni 3 mesi cambiavamo Cooperativa, avevamo diritto alla casa ecc ma la busta paga ricomincia sempre da zero, perdi ferie, anzianità, tutto e poi ci sono tutti i problemi legati al permesso di soggiorno, metà della nostra vita è consumata qua, ma noi lavoriamo per i padroni qui e abbiamo diritti come tutti… abbiamo sbagliato paese? Ci vuole forse versare il nostro sangue per avere i diritti? Non abbiamo diritto forse ad avere la cittadinanza, i nostri figli nati qui, anche a scuola le maestre non denunciano i problemi dei nostri figli che spesso sono considerati diversi… Occorre fare le lotte su questi punti, così il carovita, con gli stipendi molto bassi non si arriva neanche a metà mese…

Rete lavoro sociale Torino (Educatrici, Educatori, studenti universitari)
Il rinnovo del CCNL? Solo contentini (la maternità al 100%) ma per il resto solo fumo negli occhi, passato in sordina, e se ti opponi a questa ipotesi di contratto per i sindacati firmatari sei come la lavoratrice/lavoratore che fai azioni antisindacali… si fatica a fare unità attorno a questa questione ma è necessario coordinarci… l’8 marzo lavoreremo per uno spezzone sociale visibile nel corteo

Lavoratrice Ausiliaria Pisa
Lavoro nei servizi educativi degli asili nido, con gli appalti stanno prendendo le misure del CCNL, il contratto è di 12 ore ma si lavora molto di più, gli aumenti del CCNL sono invisibili per i contratti part time nello specifico, la precarietà resta tutta, microcontratti orari, non vi è aumento dell’organico, il tema della cura usato contro di noi anche per ricattarci e aumentare il carico di lavoro, usare gli utenti da parte delle Coop anche per farci sentire in colpa, quanto sei servizievole? e metterci le une contro le altre…
Ci sono lavoratrici che vengono da divorzi, che hanno figli, che hanno subito anche violenza, ci sono quelle che danno fastidio… ti spezzano il turno così stai fuori tutto il giorno anche se fai solo 6 ore oppure devi fare i turni di chiusura, le Istituzioni appaltanti dei servizi non si fanno assolutamente carico di questi problemi e del comportamento delle Coop...

Da Rimini/Nudm
8 marzo spezzone con denuncia della precarietà/sfruttamento del lavoro sociale, di un settore altamente femminilizzato, abbiamo sviluppato delle battaglie con Adl Cobas, ocorre dare corpo ad una conflittualità coordinandosi, dare supporto alle reti dei sindacati di base anche oltre l’8 marzo, vedi la questione CCNL , necessaria anche una inchiesta nel settore per capire quali battaglie servono ora…

Compagna disabile
Ho una patologia genetica e sono stata seguita per anni da Assistenti di base delle Coop Sociali (ma che sono state cambiate in modo veramente assurdo)… penso che la frustrazione del lavoro precario ricada anche sull’utenza, le Assistenti non sono schiave e migliorare la condizione delle lavoratrici di questo settore inevitabilmente ha effetti qualitativi sull’assistenza degli utenti...

Per le educatrici Roma
Abbiamo fatto sciopero la settimana scorsa, tagli sul servizio, a Roma siamo anche delegate USB e Cub, la lotta per la internalizzazione del servizio è essenziale, lo sciopero è uno degli strumenti fondamentali che abbiamo, è un diritto costituzionale, a Roma abbiamo lavorato e in un certo senso abbiamo fatto fuori i confederali, bisogna alzare il conflitto e non solo nel settore delle Coop Sociali, i confederali sono sempre più organici ai padroni … il CCNL Coop sarà votato ai primi di marzo faremo delle azioni di protesta, non si può accettare in silenzio va a continuare ad arricchire le Coop… continuiamo a lottare e l’8 marzo ci saremo…


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APPELLO PER LO SCIOPERO TRANSFEMMINISTA NEL LAVORO SOCIALE ED ESSENZIALE
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Come lavoratrici, lavoratorə e lavoratori del sociale e dei servizi essenziali, donne, persone LGBTQ+, persone migranti, persone con disabilità, persone che accedono ai servizi l’8 marzo scioperiamo!
Scioperiamo contro le istituzioni, gli enti committenti, le grandi fondazioni che sono responsabili dello sfruttamento, della precarietà, della carenza dei servizi, e promuovono l’aziendalizzazione del settore sociale. I tagli al welfare, le esternalizzazioni, il sistema degli appalti e i fondi dipendenti dai progetti creano condizioni di lavoro instabili e misere e mettono a rischio sia i posti di lavoro sia l’erogazione dei servizi.
Scioperiamo contro il lavoro povero, i salari bassissimi, il mancato riconoscimento del lavoro sociale e di cura, il lavoro “volontario” che in realtà è ipersfruttato, contro il fatto che la nostra professionalità sia considerata un’inclinazione naturale delle donne.
Scioperiamo contro i tagli ai servizi che fanno sì che il lavoro di cura sia scaricato sulle famiglie, e, quindi, nella maggior parte dei casi sulle donne, che si ritrovano con un carico enorme di lavoro non riconosciuto e non pagato.
Scioperiamo contro i tagli al welfare, che trasformano le lavoratrici di questo settore in lavoratrici povere e negano la possibilità di accesso ai servizi. Le lavoratrici essenziali e le persone che accedono ai servizi vivono sempre più spesso simili condizioni di marginalità, come l’impossibilità di accedere alla casa. Rivendichiamo un welfare universale, laico e anti-abilista, capace di rispondere agli specifici bisogni delle persone.
Scioperiamo contro la precarietà del lavoro sociale ed essenziale. Anche con un contratto a tempo indeterminato, quando si dipende da appalti e bandi, non si ha mai garanzia di reddito, luoghi, orari di lavoro.
Scioperiamo contro orari e ritmi di lavoro sfiancanti. Lavoriamo troppo, in luoghi diversi, con orari spezzati, la mancanza di personale scarica il peso dei tagli al welfare su chi lavora, causando malattie, stress lavoro-correlato, frustrazione e burnout.
Scioperiamo contro tutte le forme attuali di smantellamento dei diritti di chi lavora, come il rinnovo del CCNL delle cooperative sociali, che mantengono le notti passive, le banche ore e che prevedono miseri aumenti salariali che non recuperano neanche l’inflazione, per un ambito che riguarda almeno 900’000 lavoratrici e lavoratorə, in ampia maggioranza donne. Scioperiamo perchè in questi processi non vengono prese seriamente le voci e le esigenze di chi lavora e non a tutti i sindacati viene garantito di partecipare ai tavoli di negoziazione.
Scioperiamo contro luoghi di lavoro sempre più repressivi e controllanti. Le cooperative sono sempre più grandi e hanno dinamiche da grandi aziende, c’è sempre più controllo, più verticismo, mobbing. Scioperiamo contro la repressione e l’emarginazione per chi sciopera o protesta.
Scioperiamo contro il ricatto del permesso di soggiorno, che ci costringe ad accettare condizioni di lavoro pessime e salari miseri, insufficienti per fare fronte all’inflazione, mentre limita il nostro accesso ai servizi di base.
Scioperiamo anche per chi non può scioperare perché è precettatə per garantire servizi essenziali, perché vive un ricatto troppo forte, perché ha un contratto che non prevede il diritto di sciopero.
Scioperiamo per salari più alti, per la riduzione dell’orario di lavoro, per un rifinanziamento strutturale del welfare, per servizi pubblici accessibili a tutt3 che non dipendano da bandi, appalti e progetti a scadenza.
Se le nostre vite e il nostro lavoro non valgono, noi scioperiamo!
8 marzo Sciopero contro la violenza patriarcale!

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