L'ha deciso il Cda dell'Aifa, i cui principali componenti sono il presidente, Giorgio Palù, virologo preferito da Matteo Salvini ma anche dall’industria farmaceutica; Davide Caparini "di stretta osservanza leghista, uomo fortissimo dell’amministrazione lombarda e inventore del concorso di «Miss Padania» riservato a «candidate dello stesso sesso registrato alla nascita», «mai coinvolte in fatti contrari alla morale» e che «non avessero mai partecipato a film ritenuti sconvenienti» (info da Il Manifesto).
Siamo in clima da governo di "Dio, patria, famiglia", dei recenti "Stati generali della natalità" è chiaramente, anche se non meccanicamente, questo non può non influenzare altri Istituti, tra l'altro già composti in parte da personaggi della destra, leghisti, clerico-sessisti.
Ma è una ragione in più perchè la nuova fase della lotta delle donne, dalla manifestazione di Ancona contro l'attacco al diritto d'aborto alla contestazione alla Min. Roccella a Torino, continui, anche nelle forme non "canoniche".
La negazione, al momento, della gratuità della pillola anticoncezionale, è negare alle donne di poter gestire, controllare il proprio corpo (visto che un contraccettivo maschile non si vuole realizzare, perchè da sempre è la donna che deve "cavarsela", e oggi col governo antiabortista Meloni, per cui le donne pesano se fanno figli, non c'è alcuna speranza), è reprimere la libertà di scelta sulla maternità. Ma soprattutto è un'altro tassello della azione di oppressione ideologica, pratica verso le donne, mentre d'altra parte di continuano a favorire le industrie farmaceutiche che fanno profitti anche su questo.
Infine, al di là della volontà antiabortista che sta dietro questa negazione, la difficoltà di utilizzo degli anticoncezionali fa inevitabilmente, come anche altre hanno denunciato, aumentare, niente affatto diminuire, gli aborti. Altro che più figli (non decisi), le donne che non per loro volontà si trovano incinta, sono costrette ad abortire, con tutti i mezzi.
La non gratuità della piccola anticoncezionale, oltre che negare un elementare diritto di civiltà per le donne, che smaschera le squallide ipocrisie che periodicamente vengono dette sui diritti, no discriminazioni verso tutte le donne, ancora una volta colpisce le donne proletarie, le più povere che devono spendere migliaia di euro per comprare la pillola. Ancora una volta attacco sessista e attacco di classe si sommano.
MFPR
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