13/05/23

Violenze di un marito, ma per la giudice è lui la vittima e la moglie è la colpevole...


















Se queste sono sentenze... 
1) la Giudice (pure donna) del Tribunale di Trani, Sara Pedone nella sentenza mette in evidenza non le violenze fisiche, non le lesioni, le minacce del marito, gli unici fatti confermati (però prescritti...), ma le 
"offese" da parte della donna ("sei grasso e sfigato, brutto"); per cui le offese sarebbero più gravi delle violenze fisiche.
2) la giudice va anche oltre, esaltando la figura e le azioni di questo marito: "L'unico della coppia ad aver lavorato" (come se fosse un suo merito e non purtroppo la normalita' nelle famiglie soprattutto del sud); "L'uomo avrebbe assistito la conserte nel corso di una sua patologia..." (anche questo, per questa giudice "al di sopra delle parti!" sarebbe una eccezione non una dovuta normalita'; se l'avesse fatto la moglie nei confronti del marito malato non sarebbe certamente stato evidenziato);
3) "E' la moglie, quindi, che non ha mai nutrito alcun rispetto nei confronti del coniuge".
Ma è tutto il finale di questa alzata di scudi a difesa dell'uomo - che chiamarla "sentenza" è improprio, perchè non è tanto l'assoluzione del marito (ci siamo purtroppo abituate ad altre sentenze oscene) quanto le motivazioni addotte - che è un "manifesto" delle concezioni patriarcali della famiglia e del ruolo in essa della donna: 
Scrive infatti questa "giudice" a fronte del fatto che gli unici episodi confermati sono quelli legati alle lesioni e ad alcuni messaggi minacciosi: "tuttavia non possono ignorarsi le motivazioni dallo stesso (marito) addotte per giustificare la sua aggressivita'... non si può neppure tralasciare la relazione sentimentale intrattenuta dalla persona offesa (la moglie) con un altro uomo, avvenuta a brevissima distanza di tempo dall'allontanamento dell'imputato dalla casa coniugale... (quindi, non si può parlare neanche di "tradimento", ndr) giustificando cosi' le reazioni dallo stesso assunte, che ben si collocano nel quadro di un uomo messo in disparte dalla moglie, intenzionata a vivere la sua liberta' piuttosto che ad esercitare concretamente il suo ruolo di compagna e di madre".
Quindi le violenze sono legittime e la donna non può pensare di aver diritto alla sua liberta' neanche dopo la separazione dal marito...
CONCLUSIONE: MARITO ASSOLTO!
Conclusioni per noi: questa giudice deve essere mandata via!




  

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