29/05/23

Il 26 maggio a Milano, nella presentazione dell'opuscolo per il diritto di aborto, solidarieta' attiva con la donna trans aggredita



Una presentazione, quella dell' opuscolo sull'aborto curato dalle compagne del mfpr, molto partecipata e dove la discussione si è concentrata su questo governo e sugli attacchi subdoli, ma determinati e precisi contro le donne. Si è detto: non è una mera ricorrenza che si vuole ricordare, ma è parte del percorso di lotta per rispondere agli attacchi alle donne che vedono nell'aborto il cuore, con al centro la scelta delle donne in tema di maternità che allude alla possibilità di scelta delle donne in qualsiasi ambito della loro vita, perchè questo governo vuole affermare il ruolo subalterno della donna come puntello di questo sistema sociale.
DIO_Patria_famiglia, si è detto.


Perché il tema dell'aborto è fondamentale oggi?

Perché oggi il diritto d'aborto è sotto attacco. Un attacco subdolo, ipocrita, intellettualmente disonesto ma non per questo meno feroce, per ora si punta a impedire materialmente la possibilità di abortire, nel frattempo non si perde occasione per spargere a piene mani la propaganda antiabortista

Ma perché proprio oggi un tale accanimento?
 
Va detto che la campagna antiabortista ad opera di alcuni EELL e associazioni integraliste non è mai cessata, tuttavia oggi il governo fascista Meloni sta sferrando un attacco mai visto in precedenza, ma perché?

Perché si sta preparando la guerra e c'è bisogno di controllare con più sicurezza la riproduzione, nell'immediato per incentivare l'economia, nel futuro per avere braccia e soldati.

Lo hanno detto senza mezzi termini durante gli "Stati generali della natalità", tenutisi l'11 e il 12 maggio, a cui hanno partecipato tutti, Papa, chiesa, governo, istituzioni, industrie, banche e chi più ne ha, più ne metta di lor signori.

Ha destato scandalo l'affermazione del ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida che ha detto: "non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica".

Molto meno scandalo hanno destato le affermazioni del relatore Gigi de Palo che ha chiarito senza possibilità di fraintendimento lo scopo della riunione: “i figli sono un dono, ma rappresentano anche un capitale umano, sociale e lavorativo di grande valore”, "un mondo senza bambini è un mondo senza necessità di biberon, materiale scolastico, scuola, scuole di danza..."; insomma + figli=+merci, ma soprattutto "è un mondo senza futura forza lavoro, chi contribuirà al pagamento delle pensioni"?
"un figlio non è solo un affare di famiglia, un fatto privato, ma un investimento per il bene comune, un figlio è di tutti e per tutti" testuale... E non nel senso che un figlio appartiene alla comunità e quindi è la comunità che ne è responsabile, che se ne deve occupare, lo deve accudire e gli deve dare affetto, certo che no!
Bisogna leggerlo nel senso che un figlio è utile alla comunità, serve alla comunità, quindi al sistema capitalista.

Più chiaro di così!
 
Ecco perché noi, al contrario, rivendichiamo l'autodeterminazione delle donne!

Il diritto d'aborto è sicuramente un diritto individuale, della singola donna, ma non solo, se ci si limita a questo si deve anche accettare la libertà di scelta dell'obiettore di coscienza, il diritto d'aborto è anche un diritto collettivo, di genere e di classe, perché sottrae al sistema del capitale il potere di decidere di quanto capitale umano ha bisogno per i suoi affari e per le sue guerre.

Nella sala è stato affisso lo striscione che una delegazione del mfpr ha portato alla manifestazione contro l'attacco al diritto d'aborto di Ancona sia per sottolinearne l'importanza, ma soprattutto per affermare la necessità di continuare la lotta su questo terreno specifico. Anche la decisione dell'Aifa di negare la gratuità della pillola anticoncezionale testimonia che in questo paese l'attacco ideologico e pratico alle donne sta crescendo.
 

In conclusione,  abbiamo proposto di dare seguito a quanto detto e di realizzare in serata, al termine dell'incontro, ad un giro della piazza con lo striscione affisso in sala in solidarietà alla donna trans e la nostra condanna alla violenza dei vigili.

Il giro è terminato davanti ai Transiti dove abbiamo affisso lo striscione.

E' stato anche proposto di inviare la solidarietà alle compagne di NUDM di Torino che rischiano di essere  raggiunte da 29 denunce "per violenza privata", per la giusta contestazione alla Min. Roccella; il che dimostra come qualunque forma di dissenso in questo paese è destinata ad essere repressa.

Le compagne del mfpr- Milano 

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