A seguire dei provvedimenti contro i migranti (con una nuova versione, applicazione dei famigerati Decreti sicurezza), e contro disoccupati, masse povere, licenziati (attraverso la restrizione del Reddito di cittadinanza, per cui la "colpa" è del disoccupato, disoccupata che non trova il lavoro), c'è, già in programma, la questione della "denatalità" per le donne.
La Ministra Roccella, in piena sintonia e applicazione dell'impostazione della Meloni e dell'intero governo, per non parlare del clerico-integralista presidente della Camera, sta già mettendo a punto dei provvedimenti in questo senso.
Qui insieme al merito dei provvedimenti, su cui poi diciamo qualcosa, è la logica, l'ideologia che li accompagna che è da respingere e combattere.
Le donne vengono viste e valutate solo se fanno figli, "pesate" sulla base del numero dei figli, La loro libertà ed emancipazione affermate solo nella maternità; in questa logica, in nome della difesa della maternità è l'intervento verso le aziende.
E tutti, padroni, istituzioni, sindacati - (e chiaramente la Chiesa che già lo fa da sempre) ecc. vengono chiamati a dare il proprio contributo a questa campagna per la natalità.
Una campagna che vuole essere ideologicamente ricattatoria, mentre dà miserie e briciole offensive per le condizioni di vita delle donne. Esemplare è che invece di porre la necessità di aumenti salariali, a fronte del carovita, taglio e aumento dei costi dei servizi sociali i cui effetti immediati ricadono sulle donne, il governo sta pensando a "sconti della grande distribuzione", una misura indegna, che ricorda le tessere del periodo fascista.
Chiaramente nessun intervento per contrastare i licenziamenti delle lavoratrici, delle operaie nelle fabbriche, le pesanti discriminazioni di cui sono oggetto; la precarietà lavorativa; nessuna politica di massicce assunzioni delle donne (molte hanno perso il lavoro durante la pandemia) nei settori fondamentali per la vita delle masse popolari: soprattutto sanità, scuola. Come nessun serio intervento per sostenere le donne e i bambini, che quando nascono sono "fatti loro"; gli stessi soldi per gli asili dal Pnrr sono pochissima cosa, insufficiente, una miseria se si pensa ai miliardi destinati ai grandi padroni o per le spese militari. La "conciliazione" lavoro/maternità la può fare la Meloni a Bali al G20 facendo stare la figlia in alberghi a mega stelle e con tanto di staff al seguito (per fare propaganda all'etichetta "sono donna, madre, patriota"), ma non la possono fare le lavoratrici che non hanno soldi per asili privati, baby sitter, staff. ecc.
Una campagna che si carica oggettivamente, ma anche soggettivamente, della fase della guerra inter imperialista, che può trasformarsi in guerra mondiale, in cui fare figli è strategicamente fare "figli per la patria in guerra".
E' inevitabile che legato a questo incitamento a fare figli, è l'attacco al diritto d'aborto delle donne (che saranno considerate sempre di più assassine, anti patriote, ecc.). Questo attacco è gia' in corso in alcune Regioni, e a livello nazionale è stato annunciato da Gasparri riproponendo la questione, assurda e totalmente anti scientifica, dell'embrione persona; ma diventeranno misure concrete del governo Meloni.
Cosi' come è inevitabile che questa considerazione delle donne soprattutto come corpi per fare figli, alimenti il clima da moderno medioevo, patriarcalista, per cui le decisioni, l'autodeterminazione delle donne non conta, e di conseguenza alimenti l'humus maschilista/fascista/sessista, che è il brodo di coltura dei femminicidi, degli stupri, di ogni violenza sessuale, nella "sacra famiglia mortifera, come per le strade, nei luoghi di lavoro, ecc.
Per tutto questo, per combattere questa contro-risposta alle condizioni di vita, di lavoro delle donne, questa campagna ideologica, per cui, mentre le donne stanno sempre peggio, i loro diritti sono calpestati e vengono considerate solo "macchine buone per la riproduzione", le donne devono essere una prima fila nello scontro con il governo Meloni.
Ma in questo è importante la presenza e la voce delle proletarie, delle operaie sfruttate, vessate, discriminate, e uccise per sfruttamento, il contingente che esprime la contraddizione di classe come madre di tutte le contraddizioni.
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Nel merito dei provvedimenti in agenda, riportiamo sotto stralci di intervista alla Roccella e di altri testi stampa.
In breve.
L'assegno familiare verra' proporzionato al numero dei figli; i rilievi che tante famiglie vi hanno rinunciato era quasi scontato, visto che tra togliere le detrazione e dare l'assegno unico era in realta' ridurre non aumentare i salari dei genitori;
il "quoziente familiare" (numero dei componenti familiari) andra' a sostituire l'Isee; indipendentemente quindi dal reddito; per cui una persona povera, con un reddito misero ma senza figli non potra' accedere ad eventuali misure di sostegno.
Le aziende verranno riempite di soldi, defiscalizzazioni, decontribuzioni, per assumere e riprendere donne dalla maternita', ma questo, lo abbiamo visto anche in passato, non significa affatto garantire lavoro reale per le donne; i padroni sanno bene come fare: contratti a termine, part time camuffati, "licenziamenti giustificati", ecc.
Infine, per ora, la spesa con la "tessera".
DALLA STAMPA
“Promuovere la famiglia e la maternità in tutte le politiche... è nostra intenzione mettere in campo un’azione strategica che coinvolga tutti i dicasteri, con interventi di taglio sia culturale sia economico”. Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità chiamata da Giorgia Meloni a rilanciare la scommessa demografica in Italia... "l’ottica è quella di sostenere una strategia complessiva del governo, per contrastare la denatalità e sostenere maternità e famiglia... Pensiamo a quanto appena fatto con la rimodulazione del Superbonus dove ha trovato posto un primo accenno di quoziente familiare”.
La prossima tappa, in legge di Bilancio, sarà la revisione dell’assegno familiare. In quale direzione? “Lavorerò per rendere il sostegno proporzionale al numero dei figli..."
La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: come intervenire? “La natalità va di pari passo con lo sviluppo di un Paese... Ma se è la natalità il punto focale, è dalle donne – che di questi figli sono generatrici e dalla loro piena libertà di affermarsi anche nella maternità – che occorre ripartire. Serve una nuova rete di welfare che metta in pista tutti gli attori sociali e sostenga le neo mamme fin dal domicilio”.
Come tradurre in concreto questa visione?... per fine 2022 prevediamo di arrivare a 160 imprese certificate, che potranno subito usufruire di una serie di agevolazioni fiscali. Poi penso alla “moral suasion”: a un codice deontologico per le imprese sul rientro dopo la maternità, che troppo spesso oggi comporta perdita di ruolo e di chance di carriera. Terzo aspetto, è il potenziamento della rete degli asili nido finanziato dal Pnrr... “Per le Pmi e anche per altri attori della società civile penso a una “carta servizi”, alimentata con fondi statali ma anche con il contributo di no profit, sindacati e imprese. Si tratterebbe di mettere non solo soldi ma anche beni, ad esempio un contributo sotto forma di sconti dalla grande distribuzione. La prospettiva è quella di una mobilitazione collettiva sulla natalità...”
Flat Tax e quoziente familiare sono le due novità promesse dalla riforma fiscale del governo Meloni... In estrema sintesi, il quoziente familiare andrà a sostituire definitivamente l’Isee, l’indicatore socio economico... grazie al quale il reddito complessivo viene tassato in base al numero dei componenti del nucleo..."
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