17/11/22

26 novembre da NUDM

26 novembre tuttə a Roma!
nonunadimeno
Nov 15
(riportiamo stralci)
Il prossimo 26 novembre scendiamo in piazza convintə che la lotta contro la violenza patriarcale non può prescindere dall’opposizione alle guerre sui nostri corpi:
🔴 È la guerra combattuta sul campo, aperta dall’invasione russa dell’Ucraina, una guerra che ci coinvolge e ci riguarda tuttə, non solo perché mai come ora la sentiamo vicina e incombente. Violenze, lutti, stupri, distruzione segnano le vite di chi fugge e di chi resta a seconda dei ruoli imposti e cristallizzati dal binarismo di genere, riducendo le donne a terreno di conquista.
La guerra riapre in modo strumentale e ipocrita il tema dell’accoglienza in Europa su base etnica e identitaria occultando la realtà di sfruttamento e ricatto dell’immigrazione - soprattutto femminile - e rafforzando i già inquietanti criteri di merito per la selezione all’ingresso e per l’accesso alla cittadinanza sociale.
🟠 È la stessa guerra che si intensifica sui vari fronti già aperti nel mondo (Afganistan Kurdistan, Palestina, Yemen, ...), una guerra volta alla definizione del nuovo ordine mondiale e che mette questi stessi fronti a sistema nello scontro tra potenze emergenti e in declino; affermando la logica patriarcale del più forte, con le bombe e la minaccia atomica, con la deriva autoritaria e antidemocratica da Est a Ovest; approfondendo violenza, discriminazione e oppressione prima di tutto sui corpi delle donne, delle soggettività fuori norma, dissidenti, migranti.
🟢 È la guerra che ridisegna l’economia e il welfare in funzione del riarmo e della mobilitazione bellica e che cancella le priorità imposte dalla crisi economica, sociale e climatica. Carovita, disoccupazione, povertà sono l’altra faccia della siccità, dell’avvelenamento ambientale, della crisi alimentare, della pandemia tuttora in corso: colpiscono gli strati più fragili della popolazione ma diventano effetti collaterali accettabili e si trasformano in armi contro poverə, giovani, donne, migranti.
Si concretizza nella guerra al reddito di cittadinanza (la cui platea è a maggioranza femminile, e che è già pesantemente condizionato e familistico); con il contingentamento energetico domestico a favore delle imprese; con l’enfasi sulla natalità come dovere civile ma senza alcuna previsione di investimento sui salari e sul welfare pubblico; attraverso la sostituzione dei diritti umani, sociali e civili con il merito come meccanismo di selezione che legittima e acuisce disparità, disuguaglianze e meccanismi di oppressione...

L’affermazione elettorale della destra antiabortista, razzista e ultraconservatrice porta al governo chi in questi anni nelle amministrazioni regionali e in Parlamento ha negato l’accesso all’aborto chirurgico e farmacologico; la possibilità di autodeterminazione di donne e persone lgbtiaq+, anche nell'ambito dei percorsi di affermazione di genere... A questa linea programmatica da seguito l’istituzione del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità affidato a Eugenia Roccella.
L’attacco all’aborto legittima la violenza patriarcale nelle case, nello spazio pubblico, nei posti di lavoro e di formazione, in rete, nei media, riaffermando come principio la subalternità delle donne...
L’Italia del governo Meloni non si sottrae a questo schema e si allinea a Polonia e Ungheria, agli Usa di Trump e dei gruppi ultracattolici, ai regimi autoritari, anche nella criminalizzazione di stili di vita e comportamenti ritenuti “devianti”, nell'ambito di una lettura delle giovani generazioni pericolosa e stigmatizzante. Esemplare risulta infatti l'urgenza con cui è stato proposto il decreto anti-rave, utilizzato strumentalmente per limitare spazi di libertà “fuori mercato” e di agibilità politica...
🌊 IL 26 NOVEMBRE A ROMA SARÀ MAREA contro le guerre sui nostri corpi...

Porteremo in piazza la voce di chi non ha più voce e di chi vede la propria voce invisibilizzata, sommersa, ricattabile. Saremo in piazza anche per chi non potrà esserci, per chi vive una condizione di privazione forzata della libertà; per le donne e le soggettività detenute, quelle rinchiuse nei CPR o 'contenute' nei reparti e nelle cliniche psichiatriche. Perché nessuna dovrebbe restare sola!
IL 27 NOVEMBRE CI RITROVEREMO IN ASSEMBLEA NAZIONALE presso la facoltà di lettere di Roma 3...

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