30/11/22
29/11/22
Riceviamo e pubblichiamo a sostegno della lotta del popolo palestinese
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Dalla manifestazione del 26 novembre all'assemblea del 27, il ruolo del mfpr.
Il 26 novembre delle donne ha mostrato di essere una importante trincea d’avanguardia per il tipo di governo che abbiamo, clerico-fascista, sessista e revanscista contro diritti e conquiste delle donne, in primis il diritto d’aborto.
Che ci volesse una donna di matrice fascista a incarnare questo attacco, una persona che usa continuamente il fatto di essere donna come una "patacca" per autoesaltarsi a modello, è la dimostrazione che la borghesia almeno come “classe politica” è alla frutta.
Quella del 26 novembre è stata una manifestazione necessaria che volevamo larga e combattiva e che raccogliesse tutte le istanze e tutte le lotte, i fermenti delle donne contro una classe, uno Stato e un governo che in nome di “Dio, patria e famiglia” e figli coniugano la legge fondamentale nel sistema capitalista: il profitto. “Dio, patria, famiglia” e figli sono “bandiere” che accompagnano sempre la doppia oppressione e il recupero del moderno medioevo e che sono compagne di miseria e guerra, di femminicidio di massa.
E’ in questo che il movimento attuale delle donne può essere una trincea che può diventare prima linea di un movimento esteso e continuo delle donne e di tutte le lotte delle masse, purché si liberi dell'influenza e attuale egemonia delle attuali dirigenti del femminismo medio borghese e piccolo borghese.
In questo è stata importante l'azione e la presenza coraggiosa, determinata e visibile del movimento femminista proletario rivoluzionario che è voce delle proletarie, delle operaie sfruttate, vessate, discriminate e uccise sul posto di lavoro. L'Mfpr è la voce politica più radicale e un contingente che esprime la contraddizione di classe come madre di tutte le contraddizioni.
Questo è il dato, non ancora di quantità ma di qualità, per indirizzare la lotta delle donne, per farne un riferimento del livello generale della lotta necessaria e possibile nella prospettiva di una rivoluzione proletaria che abbia al suo interno una rivoluzione nella rivoluzione, perché tutta la vita deve cambiare.
E questo è stato anche il senso della nostra presenza, dei nostri banchetti, del nostro intervento all'assemblea del 27, che ha visto anche in quella sede la presenza intimidatoria di poliziotti in borghese, quando già tutte le compagne del mfpr erano state fermate, pedinate ed identificate prima, durante e dopo il corteo del 26 a Roma per lo striscione contro Meloni.
Fare un fronte unito contro la repressione è quindi un ulteriore passo da fare, perché, come ha scritto una lavoratrice, "con il governo Meloni l'unica garanzia è la repressione".
Di seguito l'intervento della compagna di Palermo all'assemblea del 27
28/11/22
Lo Stato borghese e la stampa al suo servizio attacca la denuncia e lotta delle donne proletarie e rivoluzionarie contro il governo fascista Meloni
VIDEO | Al corteo di ‘Non una di meno’ attacchi a Giorgia Meloni: “Fascista, sei la prima della lista”. Interviene la Digos
A Roma il corteo organizzato da 'Non una di meno' per dire 'no alla violenza sulle donne in occasione della giornata del 25 novembre
ROMA – C’è un grande striscione rosso a chiudere il corteo di Roma contro la violenza sulle donne. “Meloni vattene!“, si legge. I ragazzi e le ragazze che sfilano per la manifestazione ‘Non una di meno’ dietro a questo striscione intonano slogan contro la premier: “Meloni fascista, sei la prima della lista“.
Slogan contro Meloni 'fascista', attiviste 'Non una di meno': "La Digos ci ha identificate" from Agenzia DIRE on Vimeo.
ATTIVISTE FERMATE DALLA DIGOS
Fermate e identificate dalla Digos per uno striscione con su scritto “Fascista Meloni noi donne ti farem la guerra“. Lo racconta all’agenzia Dire Donatella, 57enne di Palermo arrivata a Roma con altre amiche per la manifestazione ‘Non una di meno’ contro la violenza sulle donne.
Sullo striscione che portano nella coda del corteo partito da piazza della Repubblica c’è anche una foto della presidente del Consiglio immortalata mentre grida e la scritta: “Ti mangiamo il cuore“. La frase “è una citazione“, assicurano: un film appena uscito con protagonista Elodie, “Ti mangio il cuore”. Donatella racconta: “Manifestiamo contro il governo Meloni che ci fa violenza perché ci vuole attaccare in ogni aspetto. Siamo state circondate dalla Digos per il nostro striscione, ce lo volevano togliere e strappare, minacciando di portarci in questura. Alcune di noi sono state anche identificate. Lo striscione, però, l’abbiamo difeso”.
Poi, continua: “Rivendichiamo quello che abbiamo scritto. Questo governo Meloni rappresenta un governo che ci attacca, non dà nulla per il lavoro, vuole togliere il reddito di cittadinanza e fa passare un messaggio che siamo donne utili solo a fare figli per le fabbriche e per la guerra. Noi non ci stiamo e lo rivendichiamo, perché c’è anche libertà di pensiero. Fino a oggi”.
A Roma il 26 novembre la polizia a difesa della fascista Meloni contro lo striscione del Movimento femminista proletario rivoluzionario
Roma inaccettabile pressione della digos in piazza a Roma
per far togliere un nostro striscione
contro la Meloni in piazza con pretesa di identificarci
facciamo resistenza!
poi nel corteo lo striscione riappare...
e nuovo intervento della polizia ma nessuno
ci può fermare la furia delle donne
si deve scatenare
questo lo striscione che non si può portare
Anche quest'anno alla grande manifestazione delle donne a Roma del 26 novembre - in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ci saranno le rappresantanti delle donne lavoratrici aderenti al Movimento Femminista proletario rivoluzionario
,,,,a roma contro la violenza sessuale e i femmicidi che dilagano, ma anche contro la violenza sociale e sistemica rappresentata dallo sfruttamento, dalla precarietà, dalla disoccupazione, dal carovita, caroscuola, carosanità che ricadono sempre più sulle donne, a fianco delle sorelle immigrate che arrivano sui barconi e in tante perdono la vita e poi vengo sfruttate e spesso inserite nella tratta delle schiave e della prostituzione, dove pagano anche qui con la vita, come le nostre sorelle cinesi uccise a roma e quelle che lavorano lo fanno in condizione di disparità e precarietà
,,,,a roma per dire che le donne non sono tutte uguali e sono distinte dal genere e dalla classe - sono donne la presidente del consiglio Meloni,la Morselli damministratrice delegata dell'Arcelor Mittal, ma certo fanno parte di una classe sociale e politica che non opera a favore delle donne, vedi l'annunciato attacco all'aborto e la visione delle donne, conservatrice e reazionariaall'insegna della triade di stampo fascista Dio patria e famiglia
...a roma per affermare che la nostra lotta è internazionale e siamo a fianco delle coraggiose donne iraniane che hanno innescato a partire dalla loro odiosa oppressione una vera rivoluzione popolare, così come siamo a fianco delle donne che pagano un alto costo di vita e condizione alle guerre imperialiste e reazionarie che insanguinano il mondo dall'Ucraina a Kobane alla Palestina
a roma per i nostri diritti, a roma per la nostra emancipazione per la nostra liberazione perchè tutta la vita deve cambiare!
parole d'ordini
contro la vostra violenza e oppressione scateniamo la nostra ribellione
la sacra famiglia ci uccide per la vita con questa società facciamola finita
Il diritto d’aborto non si tocca lo difenderemo con la lotta
Non siamo macchine per la riproduzione ma donne in lotta per la rivoluzione
Figli per la Patria, Dio e Capitale Questo governo finisce male
moderno medioevo doppia oppressione donne in lotta per la rivoluzione
la furia delle donne vogliamo scatenare questo sistema vogliamo rovesciare
donne licenziate, donne violentate siamo sempre più incazzate
dentro le case non ci torneremo sempre più furiose in piazza scenderemo
ci ammazzano, ci opprimono, ci negano il lavoro, maschi, padroni, vi faremo
fuori
oppressione, stupri e lutti pagherete caro pagherete tutti
Padroni fascisti polizia tutti insieme vi spazzeremo via
Per ogni donna, uccisa, stuprata e offesa siamo tutte parte lesa
maschi criminali, maschi perbenisti chi uccide le donne è sempre fascista
maschilisti, fascisti, poliziotti giù le vostre mani dai nostri corpi
contro discriminazioni e oppressione sciopero sciopero delle donne
violenza sul lavoro, violenza familiare questo sistema vogliamo rovesciare
per ogni donna uccisa non basta il lutto pagherete caro pagherete tutto!
La lotta delle donne non si reprime andremo avanti fino alla fine
giudici che assolvono i maschi violenti sono tutti conniventi
fascismo, razzismo, sessismo questa la storia del capitalismo
ma quale difesa della vita la vostra cultura è morte garantita
Dall’India all’Iran le donne sono in campo, Stati fascisti non avete scampo
la lotta delle donne non si può fermare tutta la vita deve cambiare
licenziamenti, miseria carovita con questo governo facciamola finita -
25/11/22
25 novembre: "Le proletarie non devono stare alla coda del femminismo borghese... ma essere la prima linea per la rivoluzione - Dall'intervento del Mfpr all'assemblea operaie della Beretta
Richiedi il dossier a mfpr.naz@gmail.com |
24/11/22
Un "grido" dalle lavoratrici pulizie Amat Taranto: "Non ce la facciamo più" - Ma Amat e Comune se ne fregano. Il 2 dicembre SCIOPERO!
"Non ho parole... Già in quelle poche ore che abbiamo nonabbiamo neanche il tempo di respirare, tant'è che io hopreso l'esaurimento nervoso, una depressione e sono dovutastare qualche giorno in malattia. Ieri sono rientrata al lavoro e mi sono sentita male.Non è più possibile lavorare così!Che devo fare perchè ci sentano, mi devo buttare dal ponte? Non ce la faccio più!"
Questo grido lo porteremo a Roma il 26. Contro ogni ipocrisia, anche
questa è violenza sistemica!
Ed è quello che diremo in faccia a Prefetto e Sindaco il 2 dicembre.
Teniamo duro, uniamoci.
23/11/22
Che alla manifestazione a Roma di sabato si senta la rabbia e la marcia in più delle donne più sfruttate e oppresse
Oggi alle 17,30 Assemblea Donne/Lavoratrici on line per organizzarci per il 26 e oltre il 26.
Per collegarti, intervenire:
20/11/22
"Fare figli è il "punto focale" delle donne"... per l'economia della Patria, per la sacra famiglia base del sistema borghese...
19/11/22
Noi odiamo gli uomini che odiano le donne - Per tutte le donne uccise, che il 26 e gli altri giorni facciamo diventare la nostra lotta pericolosa
Per Martha e alle 2 donne cinesi, di cui non sappiamo neanche i nomi, uccise a Roma da un uomo fascista, legato alla grande criminalità; per Anastasia, ucraina fuggita alla morte nella guerra interimperialista e uccisa in Italia un paese che la doveva proteggere; per tutte le donne morte per femminicidio
CON DOLORE, RABBIA, DETERMINAZIONE, IMPEGNO A RIPRENDERE CON FORZA LA LOTTA CONTRO GLI UOMINI CHE ODIANO LE DONNE:
i piccoli, frustati uomini che vogliono usare il loro misero potere sulle donne, sulla loro "proprietà";
gli uomini delle forze dell'ordine che sanno e lasciano uccidere, perchè non possono essere dalla parte delle donne - e anche loro stuprano e uccidono;
gli uomini fascisti, clerico-integralisti (La Russa, Fontana) oggi al potere di questo nero sistema capitalista che considerano le donne: macchine per la riproduzione
E contro la donna Meloni del "Dio, patria, famiglia" e figli, che proclama il suo potere/privilegio di donna, mentre prepara un moderno medioevo per la stragrande maggioranza delle donne
La lotta di noi donne, in nome e per amore verso le nostre sorelle uccise, deve caricarsi di tanto odio perchè deve essere forte, dura e "pericolosa".
MFPR
MIGLIAIA DI STUDENTESSE E STUDENTI ALLE MANIFESTAZIONI DI IERI DA MILANO A PALERMO CONTRO LA SCUOLA "DEL MERITO" E IL GOVERNO FASCIO-REAZIONARIO MELONI AL SERVIZIO DEI PADRONI
Nei giorni scorsi a Milano un gruppo di ragazzi ha inscenato un blitz ad Assolombarda. "Abbiamo deciso di fermare i lavori dentro a Confindustria perché è il luogo simbolo dello sfruttamento e degli interessi condivisi tra governo e ricchi" hanno spiegato. Davanti all'ingresso hanno mostrato striscioni con scritte come 'Vi arricchite sulle spalle di un nuovo milione di poveri' e 'Parlate di sicurezza e continuiamo a morire a scuola'.
"Se fossero davvero interessati alla nostra sicurezza, allora abolirebbero l'alternanza scuola-lavoro, responsabile della morte di tre studenti in meno di un anno e dello sfruttamento gratuito di tuttə noi;
Napoli - Davanti a una banca, in piazza Borsa, con alcuni giovani che hanno simulato di essere morti, vittime della crisi economica, e davanti all'Università Federico II per denunciare il caro alloggi e il caro trasporti. Ma anche, come sottolineato al megafono più volte, per ricordare l'episodio di cronaca di oggi con un dipendente dell'Ateneo arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di sei studentesse. No deciso all'alternanza scuola lavoro: alcune ragazze hanno dipinto di rosso le mani per ricordare le giovani vittime degli ultimi mesi