08/05/22

Basta femminicidi! Frutto più odioso di questa società borghese


Alessandro Maja dopo aver ucciso moglie e figlia: "Li ho uccisi tutti, bastardi"...
L'ennesimo femminicidio si è consumato in provincia di Varese,  
Ha ucciso la moglie e la figlia sedicenne a martellate e ferito gravemente il figlio di 23 anni.
La polizia indaga sulla famiglia "del Mulino bianco". Tutti i femminicidi hanno sempre la stessa narrazione tossica della famiglia che non aveva problemi e l'assassino sempre definito una brava persona e buon padre di famiglia.
Mai definiti schifosi uomini che odiano le donne, che quando la donna, considerata "proprietà privata", cerca di svincolarsi da un rapporto violento e oppressivo, scatenano la loro furia di padroni che non vogliono perderne il possesso.
Sulla sua pagina Facebook Stefania Pivetta per San Valentino aveva dedicato un pensiero alle donne vittime di violenza: "Il mio San Valentino lo voglio dedicare alle donne che sono morte per mano di un uomo credendo nell'amore".
Sono già 20 i femminicidi dall'inizio dell'anno 

La violenza sino agli odiosi femminicidi sono il frutto più odioso di questa società capitalista contro cui noi donne proletarie dobbiamo lottare a 360 gradi in ogni ambito; come contro le sentenze sessiste contro le donne che subiscono violenza che questa giustizia borghese sempre più spesso trasforma da vittime in carnefici.

Negli scritti di Engels una chiara lettura dell'origine dell'oppressione delle donne.

( Da Engels -L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato)
Il passaggio dal feudalesimo alla proprietà privata della terra ha avuto un enorme effetto sullo status delle donne. In un sistema di proprietà privata, gli individui che non possiedono terra o altri mezzi di produzione si trovano in una situazione che Engels paragona alla schiavitù - devono lavorare per i proprietari della terra solo per poter vivere all'interno del sistema della proprietà privata. La transizione a questo tipo di sistema ha portato alla creazione di un vero e proprio sistema pubblico e privato che ha assegnato l'accesso al lavoro salariato in modo sproporzionato agli uomini.

Engels sostenne che la subordinazione di una donna non è il risultato della sua disposizione biologica, ma dei rapporti sociali, e che gli sforzi degli uomini per raggiungere le loro richieste di controllo del lavoro femminile e delle facoltà sessuali sono gradualmente diventati istituzionalizzati nella famiglia mononucleare. Engels analizza i fenomeni sociali diffusi associati alla moralità sessuale femminile, come la fissazione sulla verginità e la purezza sessuale, l'incriminazione e la punizione violenta delle donne che commettono adulterio e chiede alle donne di essere sottomesse ai loro mariti. 
In definitiva, Engels riconduce questi fenomeni allo sviluppo del controllo esclusivo della proprietà privata da parte della nascente classe di proprietari di schiavi nell'antico modo di produzione, e al desiderio di assicurarsi che la loro eredità sia trasmessa solo alla loro progenie. Castità e fedeltà vengono premiate, afferma Engels, perché garantiscono l'accesso esclusivo alla facoltà sessuale e riproduttiva delle donne possedute da uomini appartenenti alla "classe proprietaria della proprietà".

Per questo l'oppressione delle donne è strettamente correlata all'oppressione di classe e il rapporto tra uomini e donne nella società è simile ai rapporti tra proletariato e borghesia. La subordinazione delle donne è una funzione centrale dell'oppressione di classe, mantenuta (come il razzismo) perché serve gli interessi del capitale e della classe dominante; essa alimenta l'odio fascista degli uomini contro le donne.

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