12/05/22

Afghanistan - organizzarsi, resistere e lottare contro la guerra del regime talebano contro le donne

Dai compagni del Partito Comunista (maoista) dell'Afghanistan

I talebani hanno intensificato i loro sforzi per imporre un regime di segregazione di genere, riesumando le stesse infami politiche misogine che negli anni 90 gli erano valse il discredito generale. L’odioso Ministero del Vizio e della Virtù, significativamente e deliberatamente collocato nel complesso dell’abolito Ministero degli Affari femminili, ha ordinato a tutte le donne del paese di nascondere il volto in pubblico e persino di evitare del tutto di uscire di casa, come "l'opzione migliore per osservare la sharia hijab".

Il 7 maggio, il famigerato ministero, in una conferenza riservata a soli uomini, ha annunciato il decreto per cancellazione totale delle donne dalla vita pubblica. L'ordinanza afferma che "le donne che non siano molto giovani o molto anziane, devono coprirsi il viso". Il decreto indica il burqa, che copre il corpo delle donne dalla testa ai piedi e consente di vedere solo attraverso una piccola griglia, "come la migliore forma di hijab".

I talebani hanno annunciato che "obbedire al decreto è obbligatorio" e, con misure oscurantiste, obbligano i "tutori" maschi delle donne o i datori di lavoro a far rispettare l'ordine, negando l'umanità e il libero arbitrio delle donne. Il decreto avverte che le case delle donne che non obbediscono all'ordine saranno segnalate e i loro "tutori" maschi saranno prima avvertiti e poi puniti e imprigionati. Inoltre, le

donne che lavorano nel servizio pubblico e nelle istituzioni governative che non lo rispettano verranno licenziate. Il decreto annuncia la sospensione dei dipendenti statali maschi se le loro parenti donne non si conformano.

Questo nuovo decreto draconiano e misogino è l'ultimo di una serie di attacchi ai diritti delle donne da quando i talebani sono tornati al potere nell'agosto dello scorso anno. Già la loro seconda settimana al potere ordinarono alle donne di rimanere a casa, perché i loro combattenti non erano addestrati a rispettarle. Poi, a settembre, vietarono l'istruzione delle bambine oltre la sesta classe. A dicembre vietarono alle donne di viaggiare senza un accompagnatore maschio. Ora il nuovo decreto che impone a tutte le donne di coprirsi il viso aggraverà la loro oppressione, le priverà dell’identità personale e sociale e negherà loro il diritto fondamentale a scegliere come vestirsi. Queste politiche misogine stanno intensificando ulteriormente la crisi sociale ed economica dell'Afghanistan. Mentre il 98% della popolazione del paese muore di fame, i talebani mettono la popolazione femminile agli arresti domiciliari e negano loro il diritto di guadagnarsi da vivere.

L'essenza stessa dell'ideologia e della politica dei talebani li rende nemici delle masse del paese. Il loro regime manca di qualsiasi legittimità. Nell'ideologia reazionaria dei talebani, che pretende di governare in nome di Dio, al consenso delle masse non è dato alcun valore. Il loro unico metodo di governo è l’uso della coercizione e della forza bruta.

L'emirato islamico dei talebani è un esempio da manuale di regime politico debole e illegittimo, con base sociale ristretta. Non c'è da meravigliarsi se la domanda su quanto a lungo durerà il loro governo è argomento di discussione ovunque. Senza dubbio, la piaga dei talebani svanirà e crollerà. Tuttavia, la vera domanda è: il popolo del paese riuscirà di determinare il proprio destino politico? Perché, se non riescono a formare la propria direzione popolare e rivoluzionaria e a prendere nelle loro mani il loro stesso futuro sociale e politico, il crollo del regime talebano potrebbe causare nuovi disastri sociali e politici. Da più di quarant'anni il popolo del paese soffre la barbarie che imperialisti, socialimperialisti e gli islamisti reazionari gli hanno riservato. Questa barbarie continuerà e potrebbe anche intensificarsi senza la risposta organizzata delle masse popolari. O il popolo afghano si organizzerà, diventerà il padrone del proprio destino e muoverà verso un futuro di progresso democratico e socialista o continuerà a patire l’inferno dell'imperialismo, dell'islamismo reazionario e dell'etno-nazionalismo.

Come abbiamo visto più volte, non c'è fine all'odio irrazionale dei talebani contro le donne. Eppure, le donne afghane si sono coraggiosamente sollevate e continuano a opporsi con tenacia e determinazione alle inumane politiche dei talebani nonostante la loro dura repressione e violenza, e ciò è fonte di coraggio e fiducia in futuro migliore. Perciò, le forze comuniste e rivoluzionarie devono organizzarsi contro la guerra dei talebani alle donne. Le forze comuniste e rivoluzionarie devono rafforzare la loro organizzazione, agitazione e propaganda tra le masse femminili per rompere il regime di segregazione di genere dei talebani.

La nostra lotta in Afghanistan è parte della lotta mondiale delle masse lavoratrici per un futuro migliore. Perciò chiediamo a tutte le forze democratiche, progressiste, operaie e comuniste del mondo di essere solidali con la lotta del popolo, in particolare delle donne in Afghanistan, e di sostenere la lotta contro la normalizzazione voluta regime talebano.

Il Partito Comunista (Maoista) di Afghanistan denuncia la follia misogina e la guerra dei talebani contro le donne. Siamo determinati a organizzarci e lottare fino a quando il regime talebano sarà sepolto dalla rabbia del popolo e saranno rovesciati il patriarcato, la semi-feudalità, il capitalismo burocratico e l’imperialismo, per rendere il popolo padrone del proprio destino.

Abbasso il patriarcato!

Abbasso la teocrazia misogina del talebani!

Viva la rivoluzione di nuova democrazia e socialista!

Viva il Marxismo-Leninismo-Maoismo!

Partito Comunista (Maoista) di Afghanistan

10 maggio 2022

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