Il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario aderisce e sostiene la nuova giornata internazionale di sostegno alla guerra popolare in India del 1° luglio. In occasione del 6 luglio a Roma contro i femminicidi e le violenze sessuale contro le donne, porteremo uno striscione sotto l'ambasciata indiana, rinnovando quel "ponte dall'Italia all'India" che dall'8 marzo stiamo portando avanti per rendere concreta la solidarietà con le imponenti manifestazioni di donne che vi sono state dopo gli atroci stupri e uccisioni dei mesi scorsi e per sostenere l'unica vera strada per una vera liberazione delle donne contro oppressione, sfruttamento, stupri: quella dell'azione diretta delle donne per una doppia rivoluzione per porre fine a Stati, governi, uomini che odiano le donne! In India nell'attacco del 25 maggio contro i 27 leder del Congresso e attivisti e poliziotti, a cui hanno partecipato diverse compagne, è stato ucciso Mahendra Karma capo fascista del Salwa Judum, acerrimo nemico delle masse popolari del Bastar, oppressore, assassino, ladro ma anche stupratore, non può non essere salutata come un grande atto di giustizia oltre che dalle donne dell'India anche dalle donne oppresse dell'Italia come di tutto il mondo. Questo personaggio era giustamente odiato dal popolo e in particolare dalle donne. Riportiamo dal comunicato del PCI(M) del 26 maggio: ".Questo capo fascista aveva stretti legami con le grandi imprese e le classi capitaliste in Bastar che vogliono imporre i loro sporchi interessi contro il popolo. ".nel periodo del 1992-1996 Mahendra Karma, colluso col mercato nero del legno aveva fatto milioni di rupie truffando il popolo adivasi. fu ministro delle carceri di tutto il Madhya Pradesh. Più tardi diventò ministro dell'industria e commercio. Ci furono allora in Nagarnar ingenti requisizioni di terre la costruzione dell'impianto siderurgico proposto dalla Romelt/NMDC. Mentre le popolazioni locali rifiutavano di abbandonare le loro terre, Mahendra Karma ebbe un ruolo chiave nella requisizione forzata delle terre e nella brutale repressione del popolo col supporto delle forze di polizia. Nel 1997-98 fu lanciata la seconda campagna Jan Jagaran. Centinaia di persone furono torturate, arrestate e incarcerate. Ci furono molti casi di case saccheggiate e incendiante e di donne violentate. Si opponevano anche ad altri cambiamenti progressivi, come la fine dei matrimoni forzati per le donne, la lotta alla poligamia, ecc. ...Centinaia di donne stuprate in gruppo. Molte uccise dopo lo stupro. Massacri in molti villaggi. Ci sono stati diversi casi di persone brutalmente tagliate a pezzi prima di essere scaricate nei fiumi. Molte donne sono state violentate dai suoi sicari su ordine diretto di Mahendra Karma, che è stato anche direttamente coinvolto in molti episodi di incendi di villaggi, torture e uccisioni. Così, nella mente del popolo di Bastar, il nome di Mahendra Karma è impresso come quello di un disumano assassino, stupratore e servo fedele dei grandi capitalisti.". SEMPRE GLI STUPRI, LE VIOLENZE, LE UCCISIONI DELLE DONNE, LA VIOLAZIONE DEI LORO DIRITTI, HANNO ACCOMPAGNATO IL LAVORO SPORCO DI MAHENDRA KARMA, COME DEGLI ALTRI MEMBRI DEL CONGRESSO, PER SPIANARE LA STRADA AGLI INTERESSI DEI GRANDI CAPITALISTI IN INDIA, COMPRESI QUELLI EUROPEI E ITALIANI. In India molte violenze sessuali sono stupri di guerra, perpetrati dai militari e da forze paramilitari che tentano in questo modo di reprimere e fermare la ribellione e la forza delle donne. Ma per molte donne le violenze subite e gli stupri si sono trasformate in una ragione in più per ribellarsi e unirsi alla guerra popolare. Come, quindi, le donne e anche noi non potremmo gioire! Finalmente sono state vendicate centinaia di madri e sorelle vittime delle più crudeli forme di violenza, umiliazione e stupro. Ma non solo. Nella situazione in India che ha visto nei mesi scorsi l'espandersi di tremendi stupri e uccisioni di ragazze, di bambine, ma anche una imponente e vasta risposta di milioni di persone soprattutto donne contro queste violenze, a fronte, invece di un governo, uno Stato che, al di là delle parole ipocrite, ha cercato di tutelare gli stupratori e assassini dalla giusta violenza delle donne mentre mandava i propri poliziotti, soldati a reprimere le manifestazioni, QUESTO ATTACCO AI NEMICI DEL POPOLO E DELLE DONNE E' ANCHE UNA RISPOSTA E UNA SPERANZA A TUTTO QUESTO. Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario 30.6.2013
01/07/13
In india il mandante politico degli stupri ha avuto la sua giusta punizione
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