01/07/13

In india il mandante politico degli stupri ha avuto la sua giusta punizione

Il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario aderisce e sostiene la 
nuova giornata internazionale di sostegno alla guerra popolare in India del 
1° luglio.

In occasione del 6 luglio a Roma contro i femminicidi e le violenze sessuale 
contro le donne, porteremo uno striscione sotto l'ambasciata indiana, 
rinnovando quel "ponte dall'Italia all'India" che dall'8 marzo stiamo 
portando avanti per rendere concreta la solidarietà con le imponenti 
manifestazioni di donne che vi sono state dopo gli atroci stupri e uccisioni 
dei mesi scorsi e per sostenere l'unica vera strada per una vera liberazione 
delle donne contro oppressione, sfruttamento, stupri: quella dell'azione 
diretta delle donne per una doppia rivoluzione per porre fine a Stati, 
governi, uomini che odiano le donne!

In India nell'attacco del 25 maggio contro i 27 leder del Congresso e 
attivisti e poliziotti, a cui hanno partecipato diverse compagne, è stato 
ucciso Mahendra Karma capo fascista del Salwa Judum, acerrimo nemico delle 
masse popolari del Bastar, oppressore, assassino, ladro ma anche stupratore, 
non può non essere salutata come un grande atto di giustizia oltre che dalle 
donne dell'India anche dalle donne oppresse dell'Italia come di tutto il 
mondo. Questo personaggio era giustamente odiato dal popolo e in particolare 
dalle donne.

Riportiamo dal comunicato del PCI(M) del 26 maggio:

".Questo capo fascista aveva stretti legami con le grandi imprese e le 
classi capitaliste in Bastar che vogliono imporre i loro sporchi interessi 
contro il popolo.

".nel periodo del 1992-1996 Mahendra Karma, colluso col mercato nero del 
legno aveva fatto milioni di rupie truffando il popolo adivasi. fu ministro 
delle carceri di tutto il Madhya Pradesh. Più tardi diventò ministro dell'industria 
e commercio. Ci furono allora in Nagarnar ingenti requisizioni di terre la 
costruzione dell'impianto siderurgico proposto dalla Romelt/NMDC. Mentre le 
popolazioni locali rifiutavano di abbandonare le loro terre, Mahendra Karma 
ebbe un ruolo chiave nella requisizione forzata delle terre e nella brutale 
repressione del popolo col supporto delle forze di polizia. Nel 1997-98 fu 
lanciata la seconda campagna Jan Jagaran. Centinaia di persone furono 
torturate, arrestate e incarcerate. Ci furono molti casi di case 
saccheggiate e incendiante e di donne violentate. Si opponevano anche ad 
altri cambiamenti progressivi, come la fine dei matrimoni forzati per le 
donne, la lotta alla poligamia, ecc.
...Centinaia di donne stuprate in gruppo. Molte uccise dopo lo stupro. 
Massacri in molti villaggi. Ci sono stati diversi casi di persone 
brutalmente tagliate a pezzi prima di essere scaricate nei fiumi. Molte 
donne sono state violentate dai suoi sicari su ordine diretto di Mahendra 
Karma, che è stato anche direttamente coinvolto in molti episodi di incendi 
di villaggi, torture e uccisioni. Così, nella mente del popolo di Bastar, il 
nome di Mahendra Karma è impresso come quello di un disumano assassino, 
stupratore e servo fedele dei grandi capitalisti.".

SEMPRE GLI STUPRI, LE VIOLENZE, LE UCCISIONI DELLE DONNE, LA VIOLAZIONE DEI 
LORO DIRITTI, HANNO ACCOMPAGNATO IL LAVORO SPORCO DI MAHENDRA KARMA, COME 
DEGLI ALTRI MEMBRI DEL CONGRESSO, PER SPIANARE LA STRADA AGLI INTERESSI DEI 
GRANDI CAPITALISTI IN INDIA, COMPRESI QUELLI EUROPEI E ITALIANI.

In India molte violenze sessuali sono stupri di guerra, perpetrati dai 
militari e da forze paramilitari che tentano in questo modo di reprimere e 
fermare la ribellione e la forza delle donne.
Ma per molte donne le violenze subite e gli stupri si sono trasformate in 
una ragione in più per ribellarsi e unirsi alla guerra popolare.

Come, quindi, le donne e anche noi non potremmo gioire! Finalmente sono 
state vendicate centinaia di madri e sorelle vittime delle più crudeli forme 
di violenza, umiliazione e stupro.

Ma non solo. Nella situazione in India che ha visto nei mesi scorsi l'espandersi 
di tremendi stupri e uccisioni di ragazze, di bambine, ma anche una 
imponente e vasta risposta di milioni di persone soprattutto donne contro 
queste violenze, a fronte, invece di un governo, uno Stato che, al di là 
delle parole ipocrite, ha cercato di tutelare gli stupratori e assassini 
dalla giusta violenza delle donne mentre mandava i propri poliziotti, 
soldati a reprimere le manifestazioni, QUESTO ATTACCO AI NEMICI DEL POPOLO E 
DELLE DONNE E' ANCHE UNA RISPOSTA E UNA SPERANZA A TUTTO QUESTO.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

30.6.2013

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