Donne, lavoratrici, precarie, disoccupate hanno animato oggi pomeriggio a Palermo un presidio mobile da Piazza Politeama fino alla sede di “La Repubblica”, passando per le vie del centro. Due striscioni con su scritto “25 novembre: contro violenze, stupri e uccisioni delle donne, non 1 solo giorno ma tutti i giorni la nostra ribellione e lotta”e “lavoratrici, precarie e disoccupate… la nostra lotta continua” Diversi cartelli - la denuncia sul costante aumento dei casi di violenza e uccisioni di donne nel nostro paese di cui tanti all’interno della famiglia, la “sacra famiglia” così osannata da governo e chiesa che vogliamo cancellare - Sarah, Carmela, Teresa, Giovanna…. un elenco ogni giorno sempre più esteso, per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa - la risposta di lotta che le donne in prima linea hanno messo in campo in questi anni contro violenza e uccisioni, dalla grande manifestazione a Roma del 2007 all’iniziativa a Montalto di Castro dell’anno scorso - al fianco delle donne immigrate contro oppressione e violenza - le diverse iniziative di mobilitazione di questi giorni nella altre città da Palermo, a Taranto, a Bologna, a Roma, a Milano…. Maxi locandine “Noi odiamo gli uomini che odiano le donne” cacciamo via il governo degli “utilizzatori” che legittimano dall’alto la violenza sulle donne In piazza e lungo le strade volantinaggio e spikeraggio, capannelli di donne che si sono formati spontaneamente a sostegno dell’iniziativa, alcune hanno applaudito dicendo “bene siamo con voi, bisogna fare più cose di questo genere”, giovani studentesse che hanno apprezzato in particolare la locandina di denuncia e controinformazione sull’uccisione di Sarah e la drammatica storia di Carmela suicidatasi dopo aver subito violenza, prodotta dalle compagne di Taranto. Arrivate alla sede di “La repubblica” forte denuncia su come i mass media trattano la questione della violenza contro le donne, meri fatti di cronaca o vergognosi circhi mediatici, mentre non si dà voce alle donne che dicono NO! BASTA! ribellandosi, autorganizzandosi senza delegare la lotta a chi “dice di rappresentarle”, governo, falsi partiti di opposizione… (a Palermo gli unici servizi mandati in onda dalle televisioni locali sono stati dedicati ad un convegno sulla violenza sessuale nel chiuso dei palazzi delle rappresentanti dei sindacati Cisl, Uil e Cgil, quelli che ogni giorno che passa sono sempre più complici degli attacchi sferrati alle condizioni di lavoro e di vita donne)
Intervista e foto al presidio dei giornalisti. Vedi foto in galleria
Movimento femminista proletario rivoluzionario Palermo
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