Si è chiuso ieri la Conferenza nazionale delle famiglie, a milano.
DIO PATRIA FAMIGLIA
E' il sindaco di Roma Alemanno a rendere chiaro ed esplicito il ruolo di questa Conferenza con la sua proposta di aumentare la pressione fiscale sui single, la memoria va, naturalmente, immediatamente alla tassa sul celibato del ventannio fascista. Salvo, poi, cercare di correggere il tiro e parlare di aumenti degli sgravi alle famiglie con più figli, ma, nonostante la “correzione” del tiro, rimane il senso ideologico, pratico e politico di questa conferenza. Non è una novità, negli anni su molti temi sulla concezione delle donne e del loro ruolo nella famiglia, nella società amministrazioni locali e nazionali hanno “sparato” proposte per vedere le reazioni, preparare il terreno in attesa di tempi migliori-dalla culla alla tomba- spandere a piene mani un humus reazionario, maschilista: la conferenza della famiglia è un passo avanti in tal senso.
Da giorni tra le news del forum delle famiglie campeggiano le indicazioni del papa nell'udienza generale del 27 ottobre-“GRAZIE ALLE DONNE PER LA LORO SPIRITUALITA' CONIUGALE” - e sul ruolo delle donne nella famiglia di cura, amore, dedizione.
UN PENSIERO FORTE PER UNA FAMIGLIA FORTE: si legge in uno dei comunicati stampa della conferenza e, ancora,”... Sono stati riaffermati con forza e chiarezza la centralità della famiglia, la sua soggettività sociale e la sua identità (fondata sull’art. 29 della Costituzione, ma anche sugli artt. 2,3 30, 31, 37 tra gli altri), la necessità di politiche promozionali “specificamente familiari”, non settoriali, non basate sugli individui, la priorità ed urgenza della riforma fiscale “a misura di famiglia”....” e sempre da un comunicato stampa:”LA FAMIGLIA AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA...E non si parla di una famiglia qualsiasi pronta a comprendere tutto ed il contrario di tutto: l’identità è chiara e l’assunto, ribadito da tutti gli ospiti che il punto di riferimento non può che essere l’articolo 29 della Costituzione tranquillizza le associazioni familiari.” e IL LAVORO COMINCIA ADESSO, si afferma nel comunicato stampa finale.
Se le associazioni familiari si sentono tranquillizzate, non possono di certo esserlo le donne!
Alla conferenza delle famiglie anche il presidente Inps Antonio Mastrapasqua: Per le donne l'età pensionabile non aumenti”
L'ipotesi di aumentare l'età pensionabile delle donne che lavorano è stata bocciata senza appello da Antonio Mastrapasqua:”Sarebbe discriminatorio”. Il presidente dell' Inps l'ha sottolineato ieri, intervenendo alla conferenza nazionale della Famiglia. “Credo non si possa e non si debba fare nessun intervento, perchè sarebbe una discriminazione al contrario -ha precisato mastrapasqua- L'80% delle donne che lavora va in pensione di vecchiaia e non di anzianità” Il presidente dell' Inps ha motivato la sua tesi snocciolando alcuni dati: l'80% degli uomini raggiunge l'obiettivo sulla pensione di anzianità e il 20% quella di vecchiaia. Per le donne la situazione appare rovesciata, dato che solo il 20% giunge ad ottenere la pensione di anzianità” Questo il trafiletto riportato a fianco dei dati Istat pubblicati sui dati del biennio 2008-09, confermando come il lavoro di cura in famiglia ricade per il 76,2% sulle donne, anzi, questo dato tende ad aumentare.
Anche per noi, il lavoro comincia adesso!
Mfpr-milano
11 novembre
DIO PATRIA FAMIGLIA
E' il sindaco di Roma Alemanno a rendere chiaro ed esplicito il ruolo di questa Conferenza con la sua proposta di aumentare la pressione fiscale sui single, la memoria va, naturalmente, immediatamente alla tassa sul celibato del ventannio fascista. Salvo, poi, cercare di correggere il tiro e parlare di aumenti degli sgravi alle famiglie con più figli, ma, nonostante la “correzione” del tiro, rimane il senso ideologico, pratico e politico di questa conferenza. Non è una novità, negli anni su molti temi sulla concezione delle donne e del loro ruolo nella famiglia, nella società amministrazioni locali e nazionali hanno “sparato” proposte per vedere le reazioni, preparare il terreno in attesa di tempi migliori-dalla culla alla tomba- spandere a piene mani un humus reazionario, maschilista: la conferenza della famiglia è un passo avanti in tal senso.
Da giorni tra le news del forum delle famiglie campeggiano le indicazioni del papa nell'udienza generale del 27 ottobre-“GRAZIE ALLE DONNE PER LA LORO SPIRITUALITA' CONIUGALE” - e sul ruolo delle donne nella famiglia di cura, amore, dedizione.
UN PENSIERO FORTE PER UNA FAMIGLIA FORTE: si legge in uno dei comunicati stampa della conferenza e, ancora,”... Sono stati riaffermati con forza e chiarezza la centralità della famiglia, la sua soggettività sociale e la sua identità (fondata sull’art. 29 della Costituzione, ma anche sugli artt. 2,3 30, 31, 37 tra gli altri), la necessità di politiche promozionali “specificamente familiari”, non settoriali, non basate sugli individui, la priorità ed urgenza della riforma fiscale “a misura di famiglia”....” e sempre da un comunicato stampa:”LA FAMIGLIA AL CENTRO DELL’AGENDA POLITICA...E non si parla di una famiglia qualsiasi pronta a comprendere tutto ed il contrario di tutto: l’identità è chiara e l’assunto, ribadito da tutti gli ospiti che il punto di riferimento non può che essere l’articolo 29 della Costituzione tranquillizza le associazioni familiari.” e IL LAVORO COMINCIA ADESSO, si afferma nel comunicato stampa finale.
Se le associazioni familiari si sentono tranquillizzate, non possono di certo esserlo le donne!
Alla conferenza delle famiglie anche il presidente Inps Antonio Mastrapasqua: Per le donne l'età pensionabile non aumenti”
L'ipotesi di aumentare l'età pensionabile delle donne che lavorano è stata bocciata senza appello da Antonio Mastrapasqua:”Sarebbe discriminatorio”. Il presidente dell' Inps l'ha sottolineato ieri, intervenendo alla conferenza nazionale della Famiglia. “Credo non si possa e non si debba fare nessun intervento, perchè sarebbe una discriminazione al contrario -ha precisato mastrapasqua- L'80% delle donne che lavora va in pensione di vecchiaia e non di anzianità” Il presidente dell' Inps ha motivato la sua tesi snocciolando alcuni dati: l'80% degli uomini raggiunge l'obiettivo sulla pensione di anzianità e il 20% quella di vecchiaia. Per le donne la situazione appare rovesciata, dato che solo il 20% giunge ad ottenere la pensione di anzianità” Questo il trafiletto riportato a fianco dei dati Istat pubblicati sui dati del biennio 2008-09, confermando come il lavoro di cura in famiglia ricade per il 76,2% sulle donne, anzi, questo dato tende ad aumentare.
Anche per noi, il lavoro comincia adesso!
Mfpr-milano
11 novembre
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