"Una giornata indetta a Taranto con una "chiamata"(?) generica, neutra e "neutrale", direi asettica, vuota, svuotata di contenuto....
Dovremmo invece scrivere e parlare con altre parole, parole nuove, che queste si' che ce l'hanno un significato...
"contro lo stato che esercita violenza sulle donne"
con ed attraverso le sue invasive "braccia", i suoi tentacoli istituzionali tutti che sono i pilastri del potere capitalista reazionario necessari ad imporre i suoi "valori", i suoi "dogmi" i suoi anelli atti alla sua sopravvivenza e a tenerlo in piedi.... primo fra tutti la "sacra famiglia", quella che fa trio con dio e patria, tanto cara alla fascista Meloni ed a questo governo, dove avvengono la maggiorparte dei femminicidi, famiglia che e' il primo mattone, la prima cella del sistema capitalista e funzionale allo sfruttamento, emarginazione ed alla crocifissione della donna sulla croce dei ruoli "tradizionali" imposti e funzionali al sistema (dispensatrici di "servizi" , prigioni d'isolamento ecc. ). Di seguito la scuola, la religione, i massmedia, la televisione, i programmi spazzatura che vicolano modelli da seguire e in cui identificarsi, i poteri della propaganda , insomma.
Pero' in questa giornata in cui si parla di violenza si deve portare alta la bandiera dei colori della Palestina e delle donne in Palestina che piu' che mai rappresentano e sono l'emblema della violenza spietata, programmata, pianificata dal ladroditerra e criminale Israele.Violenza perpetrata da cent'anni fino ad oggi. Violenza atta a colpire le donne in quanto tali, in quanto madri e custodi di storia antica che ha radici profonde nella propria Terra, procreatrici di Storia e di memoria, genitrici di futuri combattenti, i Gazawi di una indomita e mai indietreggiata Resistenza.
Violenze incessanti, torture, stupri, assassinii feroci dei propri figli, dei propri bambini mirati di proposito alla testa, al petto, ai genitali da cecchini israeliani, bambini.... i resistenti di domani.
Incarcerate e torturate, umiliate, annientate nell'identita' anche piu' intima..., uccise. Colpite a botte ed a proiettili al ventre gravido maciullandone e sbrandellandone il feto e con bombe le cui deflagrazioni tantissimo potenti ne provocano l'espulsione.
Donne in Palestina, gridiamo e parliamo di Loro, oggi piu' di ieri perche' sono l'incarnazione del coraggio, della fermezza e della perseveranza nell'attaccamento alla propria Terra ed alla Storia di Palestina, che sono l'incarnazione della Resistenza alla violenza, al sopruso, all'ingiustizia.

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