Dall'editoriale del Foglio MFPR - diffuso nella manifestazione a Roma e domani in varie manifestazioni locali
25 novembre. Questa giornata è importante per noi donne. In tutto il mondo in questa giornata, dall’America Latina agli Stati Uniti, in qualsiasi paese del d’Europa, in Asia, in particolare ìin Bangladesh, in India, si tengono grandi manifestazioni contro la violenza sessuale, i femminicidi, che sono in aumento in tutto il mondo.
La più immane delle violenze è il genocidio perpetrato all’intero popolo palestinese, che ha ucciso, massacrato tantissime donne e bambini. Ma abbiamo visto le donne palestinesi trasformare il loro immenso dolore per gli assassinii di bambini e dei loro familiari in forza, in resistenza.
In tutti i paesi, sia imperialisti, come il nostro, sia nei paesi oppressi dall’imperialismo, la condizione generale di oppressione, violenze sessuali richiede una lotta delle donne sempre più forte e continua, su linee giuste e finalizzata ad una lotta complessiva.
Su questo serve essere chiare su almeno due questioni
- si dice che la questione principale è l’educazione sessuo-affettiva, l'educazione alle relazioni, al rispetto, al cambio culturale, ecc. e che, quindi, il terreno principale è la scuola - questo discorso accomuna sia le opposizioni parlamentari, PD ecc, sia Nudm nazionale.
Ma quale di scuola parlano? Sembra che chi pone questo come battaglia principale o unica sia fuori dalla realtà. Le compagne del Mfpr di Milano che hanno partecipato alle iniziative/fiaccolata per Pamela uccisa dal suo ex, hanno detto: “francamente siamo stufe di sentir dire che ci vuole un cambio culturale ed educativo. Il cambio culturale c’è. C’è già stato, ma in peggio. Quante prove vogliamo ancora? Non basta dire, educare, sensibilizzare, si tratta di ribaltare, di rovesciare questa situazione, questo sistema”.
E' questo sistema sociale, le sue istituzioni, a partire dal governo che dovrebbe essere "educato", Ma è impossibile, perchè sta avanzando rapidamente nella marcia politica, ideologica sempre più reazionaria all’interno e all’esterno con le guerra imperialiste. E la scuola oggi è lo specchio di tutto questo.
Quale scuola dovrebbe educare alla convivenza civile, all’educazione, al rispetto? Una scuola in cui un Valditara può tranquillamente dire che in questo paese non è vero che ci sono tutti questi femminicidi; una scuola che diventa sempre più militarizzata, in cui entrano rappresentanti dell'esercito, della polizia a tenere lezioni, anche su uso delle armi; e quindi “educa” sì, ma al machismo, alla prevaricazione. Questo governo vuole utilizzare la scuola come uno degli ambiti privilegiati per portare avanti una moderna ideologia patriarcalista, sessista che alimenta nella società un clima di possesso, di controllo, che per tanti, troppi maschi diventa conseguenza "naturale" fare violenze sessuali fino alla morte, verso le "proprie" donne.
Quali “esperti” verranno a parlare di educazione nelle scuole, quelli che giustamente vengono già cacciati dalle università? Personaggi alla Roccella, Valditara, alla Nordio non devono entrare nelle scuole!
- L’altra questione è l’appello rivolto alle Istituzioni perché facciano. Ma anche qui, quante altre cose dobbiamo ancora vedere di queste Istituzioni, di questo governo? Certo, anche gli altri governi non hanno mai fatto realmente delle azioni, dei provvedimenti contro i femminicidi, contro gli stupri, ma questo ci mette un carico in più. Questo governo usa strumentalmente la condizione delle donne per farsi autopropaganda; amplifica provvedimenti che alla fine risultano totalmente impotenti, inutili, tipo il braccialetto elettronico, ma che ci vuole a tagliare quel braccialetto? Poi per queste leggi se la donna non denuncia o se ritira la denuncia, per paura o anche illudendosi in un cambiamento, non si fa niente. Ma quante donne sono morte dopo aver denunciato, e tu Stato non fai niente? C’è un reato in corso!
Dobbiamo tenere conto della fase in cui stiamo vivendo, quella del moderno fascismo che avanza, quella del capitalismo che è sempre più in crisi, quella della guerra imperialista. Tutto questo crea quell’humus, quella legittimazione, quel clima generale che incentiva la violenza sulle donne, che incentiva i femminicidi. Viviamo in una società capitalista, imperialista che è fondata sulla doppia oppressione delle donne, e che per la sua perpetuazione, perfino per la sua stessa esistenza si deve fondare su quello che deve essere il doppio ruolo delle donne, quello produttivo, quindi essere sfruttate, anche con meno diritti, già molto ridotti, degli uomini, per il profitto dei padroni capitalista; e il ruolo riproduttivo, quello di fare figli e di generare braccia per lo sfruttamento e oggi ancor di più per la guerra - ora si parla anche di mandare i soldati in Medio Oriente, come di ripristino della leva obbligatoria. A questa struttura corrisponde una sovrastruttura che è il riflesso della struttura, dei rapporti economici.
La situazione si è aggravata, c’è una sorta di “normalizzazione” dei femminicidi, a cui concorrono ampiamente stampa e Tv.
C’è l’ideologia diffusa dalla Meloni e dalla sua corte: “Dio, patria, famiglia”; per cui l’aspetto principale per le donne deve essere la famiglia.
Questo governo esalta la famiglia, una famiglia sempre più in crisi. Ma è bene che questo famiglia sia in crisi. Una famiglia in cui i rapporti sono fondati per le donne sulla oppressione, sul fatto che non possono decidere, non possono rompere i legami, non possono scegliere vite diverse, e quando lo fanno, gli uomini, sempre più in crisi, frustrati, in perdita del loro ruolo di “padroni”, fermi nella loro miseria ideologica, rispetto a donne che invece vanno avanti e si muovono, per reazione le uccidono. Ma questo è fascismo! Che pervade ogni cosa e purtroppo pervade anche settori popolari, proletari.
Nello stesso tempo questo governo propaganda valori che sono espressamente di destra, fascisti, rivolti alle donne borghesi, un modello di donna fatto di arrivismo, di individualismo, di razzismo, donne che siano serve verso i potenti e arroganti verso le masse. Cioè il modello della Meloni di “donna, madre, cristiana, italiana”.
E’ dall’alto che viene fomentata questa condizione. Anche i diritti che le donne si sono conquistati in passato con la lotta si vogliono togliere, soprattutto il diritto d’aborto, perchè significa diritto di decidere, diritto di scelta per le donne.
La violenza sessuale contro le donne non fa che proseguire la violenza più generale, le discriminazioni nella vita, sul lavoro, e mai come in questo periodo la condizione delle donne sta facendo passi indietro su lavoro, salario, precarietà, diritti, sfruttamento del lavoro domestico e di assistenza familiare, scarico sulle spalle delle donne di tutti i tagli alla sanità, del peggioramenti dei servizi sociali, ecc. Stiamo tornando a un moderno Medioevo, invece di andare avanti si va indietro, anche con un riutilizzo di concezioni, pratiche di moderno patriarcalismo.
Poi come facciamo a pensare che questo governo, questo Stato possano difendere le donne quando è complice del genocidio, del massacro di migliaia e migliaia di donne in Palestina? Cosa e se ne frega la Meloni, se migliaia di donne, di bambini vengono uccisi anche con le armi mandate dall’Italia a quel mostro di Netanyahu?
Questo governo, questo sistema capitalista non può essere migliorato, non può dare risposte alla lotta contro la violenza sessuale. Va rovesciato!
Non ci può essere niente di meno che una rivoluzione, perchè soprattutto per le donne TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE! Una rivoluzione per rovesciare questi vampiri che campano sul nostro sangue, sul sangue dei popoli.

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