E altre, altre ancora vengono uccise, soprattutto da ex mariti o compagni
LA GUERRA, di BASSA INTENSITA' CONTRO LE DONNE non si ferma mai.
Come hanno detto le compagne del
Mfpr durante la fiaccolata per Pamela: “francamente,
siamo stufe di sentir dire che ci vuole un cambio culturale ed
educativo… Il cambio culturale c'e' già stato, ma in peggio,
quante prove volete? Non si tratta di sensibilizzare o di educare, si
tratta di RIBALTARE. Questo contesto non è neutro, con questo
governo si alimenta un clima di odio, di controllo, di possesso. Un
clima che non solo non protegge le donne, ma le espone, le isola, le
colpevolizza. Non è un caso isolato, è sistema e, per noi, questo
sistema va smantellato, non riformato”.
Istituzioni statali, le forze dell’ordine che dovrebbero proteggere, in realtà sempre più sono complici. Tutti gli ultimi femminicidi vengono dopo lunghi periodi di violenze fisiche e morali, di pesanti maltrattamenti che tutti sapevano, che sapeva la polizia, i carabinieri, ma vengono ignorati, sottovalutati.
Per fortuna poi in entrambi i casi gli uomini sono stati nuovamente arrestati da altri magistrati.
Si potrebbe dire che queste istituzioni dovrebbero essere “educate”..., ma non è possibile! Esse sono pregne di una logica verso le donne bastarda, fascista – quanti sono i casi in cui carabinieri o poliziotti hanno stuprato ragazze, donne? E la legge fa comunque ricadere la responsabilità sulle donne.
Il caso di Pamela è esemplare: era stato accertato in un ospedale che era stata massacrata dal suo ex compagno, ma non è successo nulla perché “lei non aveva sporto denuncia”. Ma è una normativa assurda: tante donne non denunciano per paura per loro e i loro famigliari, per vergogna, per speranza di un cambiamento. Ma per lo Stato, se non denunci, anche se i fatti sono evidenti, tu muori...
Poi c’è il governo, questo governo Meloni. L’ultimo intervento contro le donne del governo è stato proprio durante i giorni del femminicidio di Pamela: "L'approvazione di un emendamento al disegno di legge Valditara sull'educazione sessuale nelle scuole, che ne estende il divieto fino alla scuola media", a proposito sempre di educazione.
I femminicidi, per il governo Meloni diventano solo occasione per una ignobile azione politica che si carica da un lato di ipocrita demagogia – ricordiamo il cosiddetto “reato di femminicidio”, proclamato giusto l’8 marzo scorso per appropriarsi della giornata di lotta delle donne, e che non ha affatto ridotto le uccisioni delle donne; dall'altro di norme, provvedimenti (come il “codice rosso”, frutto di una visione paternalista, che arriva sempre e solo dopo che la donna è già stata vittima di violenza.
Il sistema capitalista favorisce isolamento e individualismo, distogliendo dalla necessità della lotta collettiva, unica strada per vincere la paura individuale.
Con il governo Meloni, la situazione si e' ulteriormente aggravata, altro che soluzioni; l'humus fascista, di prevaricazione viene ogni giorno alimentato, dalla stessa Meloni, da Roccella, da Salvini e i suoi uomini, da Valditara, dalle uscite di La Russa (difensore del figlio stupratore); e lascia campo libero all'humus di "uomini che odiano le donne", con la loro frustrazione verso le donne che vanno avanti, la precarietà, ecc. questo alimenta la cultura maschilista che vede la donna come "proprietà" dell’uomo.
In questo moderno fascismo si può anche tollerare che le donne lavorino, siano "emancipate", ma nel rispetto dello schema DIO/PATRIA/FAMIGLIA, perche' devono essere comunque e prima di tutto al servizio del mercato, del capitale, dello Stato; di qui la questione di tutta la campagna della natalità. Si vuole che le donne facciano figli per fornire le braccia necessarie per il lavoro, meglio dire per lo sfruttamento e per le guerre.
Oggi in questo sistema borghese barbaro, putrefatto, in crisi, è la famiglia quella più in crisi, più questo governo Meloni la pone al centro e più è in crisi, una crisi che è ideologica, politica, economica , umana, e i rapporti di imbarbariscono.
Ma noi diciamo che è un bene che la famiglia sia in crisi! Perchè questa famiglia per troppe donne significa oppressione senza fine, violenze sessuali, morte. Questa famiglia sintetizza le caratteristiche più marce del sistema capitalista, che sì utilizza concezioni patriarcaliste, ma nella fase attuale i femminicidi sono prima di tutto espressione concentrata di individualismo, competizione, prevaricazione, di reazione alla voglia di indipendenza, rottura delle catene familiari, capacità delle donne. Questa reazione è fascismo, moderno fascismo. E va chiamato come tale!
Non si può eliminare il patriarcalismo senza eliminare il moderno fascismo; e non si può eliminare il moderno fascismo senza rovesciare questo sistema che genera a ritmo elevato “normali” mostri.
"Il moderno fascismo è l'edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista... Le violenze sessuali oggi sono interne ad un clima politico, ad un humus sessista-razzista, sono quasi sempre spinte dalla reazione degli uomini alle donne che vogliono ribellarsi, rompere legami familiari oppressivi..." (Da "Uccisioni delle donne, oggi").
In questo senso il problema è di comprendere oggi. Perché i femminicidi, le uccisioni delle donne ci sono state sempre, anche in passato, ma i femminicidi di oggi, hanno una caratteristica strettamente legata al moderno fascismo, a un capitalismo, imperialismo, sistema in crisi che proprio perché in crisi usa le manifestazioni più barbare, più orrende per continuare ad imporsi. L'abbiamo visto nelle guerre, l'abbiamo visto in Palestina, a Gaza, dove migliaia di donne sono state uccise, massacrate, bombardate, con la complicità del governo Meloni. Ma queste donne non contano, per il nostro governo non contano.
E
allora com'è possibile pensare che questo governo, questo Stato
possa difendere le donne se esso stesso crea questa
immane violenza che poi si allarga alla
violenza quotidiana degli uomini che odiano le donne.
Noi sappiamo bene che la violenza sulle donne non fa che proseguire le discriminazioni nella vita, sul lavoro, il doppio sfruttamento e oppressione, l'ingiustizia che subiscono la maggioranza delle donne in questa società capitalista, e mai come in questo periodo la condizione delle donne sta facendo passi indietro su lavoro, salario, sfruttamento del lavoro domestico e di assistenza familiare, sullo scarico sulle spalle delle donne di tutti i tagli alla sanità, dell'attacco ai servizi sociali, ecc.
Tutto questo non fa che aumentare una condizione di oppressione, di sfruttamento, di mancanza di diritti alle donne. E allora è veramente osceno sentir parlare o leggere sui giornali quando ci sono i femminicidi, quando ci sono gli stupri o quando le donne lavoratrici muoiono sul lavoro, parole ipocrite.
Il governo, i padroni, lo Stato peggiorando quotidianamente questa condizione, sono i principali responsabili della violenza contro le donne, sono i mandanti dei femminicidi.
Non possiamo più aspettare. L’hanno detto le compagne del Mfpr a Milano: diciamo basta, troviamo il modo di organizzarci sempre più numerose per lottare, perchè tutta la vita deve cambiare!
A Milano c'è stata per Pamela una bella risposta del quartiere in cui Pamela viveva. Tante donne, tante persone sono scese in piazza, e noi insieme a loro..
Questo deve continuare, deve rafforzarsi; senza alcuna illusione, anzi denunciando, lottando prima di tutto contro i responsabili che stanno al potere, i mandanti che stanno al potere, contro le loro concezioni, le loro pratiche, i loro provvedimenti.
La maggioranza delle donne può sembrare in alcuni momenti silenziosa, poi ci sono i momenti in cui 500.000, 250.000 donne scendono in piazza e gridano basta o noi diciamo: tutta la vita deve cambiare.
E allora non vi illudete voi che state al governo, non vi illudete Meloni, Roccella, Salvini, La Russa, ecc. ecc., sappiate che le donne quando lottano portano una marcia in più, una marcia in più che pretende, che vuole rivoluzione, non vuole dei cambiamenti, dei miglioramenti in un sistema che è in crisi, in un sistema che deve essere rovesciato perché produce sempre più violenza, sempre più oppressione, sempre più guerre in cui tante donne, tanti bambini vengono massacrati.
Ci vuole la rivoluzione, ci vuole una rivoluzione per un'altra società, una società nuova, una società in cui le donne possano veramente decidere della propria vita.

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