La "donna e madre" Meloni, tutta patria e famiglia, che inneggia ai figli da mettere al mondo e fa proclami quasi quotidiani sul sostegno del suo governo reazionario alle lavoratrici/madri, di fatto continua a dire balle e a fare falsa propaganda attaccando, restringendo, cancellando i diritti delle lavoratrici.
Ipocrita fumo negli occhi le misure messe in atto a sostegno della maternità, elemosine peraltro destinate solo ad alcune fette di donne (vedi il cosiddetto “bonus mamme”), oggi con la legge di bilancio 2025 sono sottoposte anche a restrizioni.
Nello sciopero dell'8 marzo denunciamo e protestiamo contro ogni aspetto dell'attacco del governo Meloni alla condizione della maggioranza delle donne/lavoratrici in questo paese.
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Bonus mamma 2025, arriva la stretta: ecco chi perderà fino a 3 mila euro in busta paga
La legge di Bilancio 2025 introduce una nuova versione del bonus, ma perché diventi effettiva serve un decreto del ministero del Lavoro e dell’Economia. In ogni caso, secondo la nuova formulazione, l’esonero non sarà più del 100% ma parziale e non sarà per tutte. A partire da quest’anno, infatti, scatta un limite di reddito.
Per ora niente bonus per le madri di due figli
Come ricorda il messaggio dell’Inps, la «legge di Bilancio 2025 demanda la disciplina delle modalità attuative della predetta misura all’adozione di un decreto del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze». Quindi finché non arriva il decreto le novità della Manovra 2025 non possono essere applicate. Vale a dire niente bonus per le lavoratrici con due figli, almeno per ora. Non appena la nuova misura diventerà operativa, le madri lavoratrici con due figli potranno recuperare lo spettante pregresso. Ma non tutte. Infatti il nuovo limite di reddito, che non era previsto nella prima versione del bonus mamme, esclude una fetta delle lavoratrici che fino a dicembre 2024 avevano goduto dell’agevolazione.
I limiti di reddito e le novità 2025
La nuova edizione del bonus mamme prevede invece che l’agevolazione per le lavoratrici madri di due o più figli sia solo parziale, in che misura lo stabilirà il decreto. Il bonus spetta solo alle lavoratrici - dipendenti (a esclusione dei rapporti di lavoro domestico), a tempo determinato e indeterminato e alle autonome - la cui retribuzione o reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all'importo di 40.000 euro l’anno. Dal 2027 anche per le lavoratrici con tre o più figli l’esonero contributivo diventerà parziale e scatterà il limite di reddito.
Il nodo dell’Isee
Già nel 2024, quando l’esonero del 100% per tutte le aventi diritto, alcune lavoratrici che avevano chiesto il bonus mamma avevano evidenziato delle criticità. Il maggiore importo ricevuto in busta paga, infatti, concorre alla formazione del reddito e quindi fa automaticamente aumentare l’Isee cosa che può avere ricadute negative sull’ammontare dell’assegno unico
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