09/02/21

Sciopero delle donne - Nudm: ancora appello ai sindacati confederali? Ma l'esperienza niente insegna?

DI NUOVO... 
Anche nel 2019 nudm fece una lettera aperta ai sindacati confederali, accettò anche, contro il parere di buona parte dell'assemblea, di andare al congresso delle donne della Fiom.
La lettera fu "non pervenuta", la presenza di esponenti di Nudm fu trattata dalle donne Fiom in maniera indegna e imbarazzante, messe in coda e concessi pochi minuti, e la risposta fu NO. 
Ora si ripete la commedia. E si fa una lettera appello che neanche fa mezza critica al fatto che i sindacati confederali, la Cgil non vuole indire lo sciopero delle donne e boicotta anche quelle pochissime delegate che ne parlano.
Ma questo non ci meraviglia e non dovrebbe meravigliare. 
Solo per vedere quest'anno, i sindacati confederali hanno permesso che migliaia di lavoratrici venissero licenziate, che le lavoratrici della sanità venissero ipersfruttate e messe a rischio, fino a morirne, che invece di smascherare la politica di conciliazione tra lavoro fuori e in casa hanno appoggiato convinte lo smart working, che hanno bellamente assistito allo scarico dell'assistenza sulle donne, che non hanno neanche chiesto un minimo di salario garantito a chi era costretta a stare a casa, che permettono sui posti di lavoro attacchi, peggioramenti, discriminazioni facendo anche accordi su questo... e la lista potrebbe essere lunga...
Non basta certo un capoverso sulla "questione di genere", messo anche nel recente CCNL metalmeccanico che può assolverli. 
Ma, nonostante tutto questo, nemmeno un accenno critico fa la lettera di nudm!
Anzi, insistono: "Ai sindacati che fino ad ora non hanno accolto i nostri appelli chiediamo se si adatteranno a questo presente opprimente, oppure se staranno dalla parte delle donne, delle persone Lgbt*qia+ e di tutt* coloro che lottano non solo per i loro diritti, ma per eliminare il sessismo, lo sfruttamento e le molteplici forme di discriminazioni e violenza ancora così radicati e diffusi nella nostra società".
Certo che si adattano, e il dubbio è da tempo sciolto: non stanno dalla parte delle donne!
Noi lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe anche quest'anno proclameremo lo sciopero delle donne e, in questo modo, daremo copertura sindacale a tutte, indipendentemente dall'iscrizione a qualsiasi sindacato o dalla non iscrizione.  
Però, non va bene che Nudm scriva in questa lettera: 
"La sfida di uno sciopero generale è più che mai ardua quanto urgente: abbiamo visto già a partire dal marzo dello scorso anno l'introduzione di ulteriori limitazioni e attacchi al diritto di sciopero, che mirano a spuntarne la forza".
e che anche su questo non dica una parola, questa volta autocritica, sul fatto che l'anno scorso nudm ha accettato queste "limitazioni e attacchi al diritto di sciopero", e che invece solo lo Slai cobas sc non le ha accettate e per questo è sotto sanzione. Se lo sciopero è una sfida "ardua e urgente" lo si fa, e non solo quando lo Stato borghese te lo permette.

LAVORATRICI SLAI COBAS per il sindacato di classe

Riportiamo uno stralcio della lettera ai sindacati 

Non una di meno: appello ai sindacati verso lo sciopero dell’8 marzo

di nonunadimeno

"...La sfida di uno sciopero generale è più che mai ardua quanto urgente: abbiamo visto già a partire dal marzo dello scorso anno l'introduzione di ulteriori limitazioni e attacchi al diritto di sciopero, che mirano a spuntarne la forza. Eppure in questi mesi duri molti sono stati gli scioperi e grande il protagonismo delle donne: pensiamo agli scioperi delle lavoratrici che con il lavoro rischiano anche il permesso di soggiorno, a quelli delle lavoratrici e delle operaie che non vogliono scegliere tra salute e salari da fame per garantire i profitti; a quelli della scuola e della sanità che rifiutano l'etica della missione e reclamano investimenti pubblici e fuoriuscita dalla precarietà; agli scioperi contro i licenziamenti camuffati da trasferimenti, a quelle lavoratrici che non vogliono arrendersi al peso crescente del lavoro riproduttivo a discapito del proprio salario.

Noi crediamo che i sindacati che condividono questa urgenza oggi debbano raccogliere di nuovo la sfida e sostenere lo sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. Ai sindacati che fino ad ora non hanno accolto i nostri appelli chiediamo se si adatteranno a questo presente opprimente, oppure se staranno dalla parte delle donne, delle persone Lgbt*qia+ e di tutt* coloro che lottano non solo per i loro diritti, ma per eliminare il sessismo, lo sfruttamento e le molteplici forme di discriminazioni e violenza ancora così radicati e diffusi nella nostra società.

...anche oggi chiediamo dunque a tutti i sindacati di aderire allo sciopero generale del prossimo 8 marzo 2021 garantendo la copertura sindacale alle lavoratrici e ai lavoratori che vorranno astenersi dal lavoro. Oltre all’indizione dello sciopero per l’intera giornata e per tutti i comparti del settore pubblico e privato, invitiamo inoltre le organizzazioni sindacali a sostenere lo sciopero femminista nelle forme più opportune: mandando la convocazione su tutti i posti di lavoro e riportando le motivazioni dello sciopero, indicendo le assemblee sindacali per informare lavoratrici e lavoratori sulle rivendicazioni della giornata, favorendo l’incontro tra lavoratrici e lavoratori e i nodi territoriali di Non Una di Meno, nel rispetto dell’autonomia del movimento femminista".

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