19/02/21

Resoconto sulle battiture alla sezione femminile del carcere di Trieste

Nel riportare questo resoconto di lotta – Mfpr esprime chiaramente il suo dissenso rispetto all’ultima parola d’ordine che dice "NO vaccini..." –  noi siamo per la vaccinazione per tutti gratuita e obbligatoria. 
Perchè di fronte all’emergenza serve la vaccinazione ed è la borghesia e il suo Stato che nella gestione dei vaccini fa figli e figliastri.
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Dal resoconto di Assemblea contro carcere e repressione 

Lunedì 15 febbraio si è svolta la seconda battitura delle detenute del carcere di Trieste. Sia il 1 febbraio che lunedì 15 sotto al carcere si sono trovate una trentina di persone, per supportare anche loro con pentole e altre cose, alla battitura sotto il carcere. In entrambe le occasioni il dispositivo di polizia era folto, e c’era la presenza – come richiesto dalle detenute – dei giornalisti. 
Alle detenute è stato comunicato che in tanti fuori sono andati sotto le carceri a comunicare la loro proposta, che sono state fatte dirette radio e che la città è stata riempita di manifesti riguardo la loro lotta.

Una cosa interessante da dire è che sul giornale locale Il Piccolo del 2 febbraio nel tentativo di screditare alcune richieste delle detenute, c’era scritto, riguardo alla questione vaccinale, che probabilmente le detenute non avevano ben capito visto che molte di loro sono straniere e quindi non in grado di comprendere il problema, accennando anche che dentro al carcere forse è mancata la giusta comunicazione sul piano vaccinale. Sta di fatto che il giorno della seconda battitura ci è pervenuta un lettera di una detenuta in cui spiega che le donne lì presenti sanno tutte l’italiano, e che ribadiscono i loro punti di rivendicazione e che anzi ne aggiungono altri. 

Riportiamo qui le rivendicazioni  delle detenute, scritte il 9 Febbraio, in cui dicono inoltre di aver ricevuto dei rapporti disciplinari per i cori e le grida che avevano accompagnato la loro prima battitura, così come fanno notare un trasferimento senza preavviso e non motivato di una detenuta, dal carcere triestino a quello veneziano,  tre giorni dopo la battitura del 1 Febbraio: 

-Indulto 
-Domiciliari o messa alla prova per chi ha scontato 1/3 della pena 
-Più ore di apertura delle celle, invece che le 17.45 posticipare la chiusura alle 19.30 
-Controllo del vitto (il cibo è crudo, immangiabile) 
-Apertura giornaliera della biblioteca, non solo quando hanno voglia loro, cioè 1 giorno a settimana (se va bene) 
-Corsi, corsi e corsi, qui non c’è né neanche uno, non c’è lavoro, non ci stiamo riabilitando ma stiamo peggiorando 
-Sert ed educatori almeno una volta a settimana, invece di passare una volta al mese come succede ora, rallentando così tutti i processi 
-Riabilitazioni dal GOAP-Centro antiviolenza di Trieste per le donne violentate 
-No vaccini ma più sanità e controlli medici 

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