18/07/20

Andrà tutto bene?… Femminicidi in aumento, 3 donne uccise dai mariti in sole 24 ore, 59 dall’inizio dell’anno. il 77% delle donne uccise in famiglia, complice il lockdown. Se per lor signori è andato tutto bene, è ora che noi donne gli presentiamo finalmente il conto! Contro gli uomini, i governi, i padroni, gli stati che odiano le donne, LOTTA DELLE DONNE A 360°

Anastasia, Grazia ed Eufrosina ammazzate con colpi di pistola tra le mura domestiche.
Eufrosina, un colpo di pistola alla testa. Grazia, tre proiettili di revolver calibro 38. Anastasia, una fucilata. Eufrosina l’ha ammazzata Pasquale. Grazia l’ha uccisa Calogero. Anastasia l’ha fatta fuori Franco. Poi, Pasquale, Calogero e Franco si sono suicidati.
È la strage delle donne, già 59 ammazzate dall’inizio dell’anno. A Napoli una donna incinta al 6 mese perde il bambino per le botte del marito. E poi ancora stupri e violenze da parte degli uomini che odiano le donne…

Non li ha fermati il coronavirus e neppure il lockdown gli uomini che odiano le donne. Anzi, potremmo dire che questo li ha rinvigoriti. L’isolamento, la militarizzazione, il controllo delle nostre vite ricacciate tra le sbarre delle mura domestiche anche a questo è servito: ad eliminare ogni traccia di risposta e indignazione per ogni donna uccisa, stuprata e offesa.

Non venissero quindi a propinarci ancora altri pacchetti sicurezza, quelli che ci sono già vanno aboliti perché non sono la soluzione, ma parte del problema.


Da Repubblica:


Aumentano i femminicidi: il 77% delle donne uccise in famiglia, complice il lockdown

I dati del Servizio analisi criminale interforze: nei primi sei mesi dell'anno cala il totale degli omicidi volontari, ma il numero di donne uccise è salito da 56 a 59
di PAOLO G. BRERA

ROMA. Non li ha fermati neppure il coronavirus. Gli uomini che odiano le donne, quelli che le uccidono dicendo magari che le amavano troppo o chissà quali altre stupidaggini criminali, hanno continuato a colpire mentre il mondo si fermava e si fermavano anche i reati, tutti gli altri reati. Ma loro no. Un report del Servizio analisi criminale interforze, un organismo che mette insieme i dati provenienti dalla polizia e dai carabinieri, dalla finanza e dalle guardie penitenziarie, dimostra con la freddezza dei numeri quello che la cronaca ci racconta tutti i giorni: se gli altri reati in questi mesi si sono fermati, e per fortuna hanno ripreso a correre più lentamente anche ora che il lockdown è finito, i femminicidi non hanno mai segnato il passo. Il totale degli omicidi volontari perpetrati nei primi sei mesi dell’anno è sceso dai 161 del 2019 a 131, ma il numero di donne uccise è addirittura salito da 56 a 59. A fronte di una flessione del 19% degli omicidi, dunque, la percentuale dei femminicidi sale del 5%
“Il periodo del lockdown ha influito sul numero totale degli omicidi ma non sugli omicidi con vittime di sesso femminile, i cui valori oscillano in maniera indipendente dal periodo di confinamento”, spiega il report che analizza i dati dall’inizio di gennaio alla fine di giugno. “Mentre nel 2019 le vittime donne costituivano il 35% degli omicidi totali, nel 2020 l’incidenza delle stesse si attesta al 45%”
Una carneficina che ha nella famiglia il suo drammatico teatro. “Gli omicidi in ambito familiare/affettivo sono in diminuzione (73 nel 2019 a fronte di 69 nel 2020) ma presentano un aumento dell’incidenza (da 45% a 53%) rapportati al totale degli omicidi”. E’ all’interno della famiglia che la violenza esplode, ed è qui che le vittime sono in gran parte donne: “Da 45 sono salite a 53, con un’incidenza pari al 77% (62% nel 2019)”.

In aumento, spiega il report, anche il dato relativo “agli omicidi commessi da partner o ex partner, che passano da 32 a 36. Entrando nel dettaglio dei singoli mesi, è evidente l’incremento degli omicidi nel mese di giugno, 31 contro i 29 di gennaio. E’ l’effetto della fine della crisi del Covid e del lockdown iniziato con 17 morti a febbraio mantenendosi relativamente basso anche a marzo (16) e aprile (18) per poi aumentare leggermente a maggio (20). Ma dopo i 15 femminicidi di gennaio le vittime di sesso femminile, sul totale degli omicidi, oscillano di mese in mese tra 7 e 10, e sono sempre dieci sia a maggio che a giugno.

“Ci aspettavamo questi numeri purtroppo - dice il direttore del Servizio analisi criminale, Stefano Delfini - nonostante tutte le misure messe in campo. E non basta solo l’attività di polizia, con la collaborazione con il numero “1522” e con le Pari Opportunità avevamo notato come il numero di chiamate per aiuto o per informazione fosse aumentato durante il lockdown. E appena le restrizioni si sono attenuate sono subito aumentate segnalazioni e denunce”.

L’attenzione sui “reati spia”, quelli che rivelano lo stato di malessere nelle relazioni di genere da cui sgorga la violenza, ha mostrato subito come i conti non tornassero: scendevano tutti i reati, e ancora oggi “sebbene i numeri siano in ripresa rimangono inferiori allo stesso periodo dell’anno precedente”, dice Delfini, ma i femminicidi no, non hanno rallentato mai e continua ad essere accesa la spia rossa del pericolo.

I maltrattamenti contro familiari e conviventi, diminuiti durante i mesi del confinamento, tornano ad aumentare nel mese di maggio e a presentare una leggera inflessione nel mese di giugno, pur restando inferiori ai dati dello scorso anno; le violenze sessuali aumentano a maggio e ancora di più a giugno, ma restano sempre al di sotto dei valori di gennaio e febbraio 2020; minaccia, lesione personale e percosse registrano un’importante flessione durante il periodo del lockdown, aumentando nei mesi di maggio e giugno ma restando sempre inferiori rispetto a quelli del 2019. E pure gli omicidi “si confermano in calo rispetto all’analogo periodo del 2019 – spiega il reporto - ma le vittime di sesso femminile aumentano”, come aumenta l’incidenza delle donne tra le vittime anche in ambito familiare o affettivo, e aumenta anche il numero “degli omicidi commessi da partner o ex partner”.

Nel dettaglio: “I maltrattamenti aumentano ad aprile (1.453) e a maggio (1.697), superando di poco il mese di gennaio (1.663); diminuiscono a giugno (1.555), attestandosi su valori simili a quelli di febbraio dello stesso anno (1.565); anche per gli atti persecutori si registra un picco a maggio (1.168) e un’inflessione a giugno (1.060). Le violenze sessuali invece seguono un percorso diverso: aumentano a maggio (263) e ancora di più a giugno (326), pur mantenendosi sempre al di sotto dei valori di gennaio e febbraio.

Per i reati di minaccia, lesione personale e percosse, “a fronte di un’importante flessione emerge, durante il periodo del lockdown, un lieve aumento dell’incidenza di quelli commessi in ambito familiare”. Ma, anche qui, tutti i valori sono in calo rispetto allo scorso anno. Ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo per un mondo che lentamente migliora ma non è così per gli omicidi volontari: il calo generale rispetto al 2019 (131 omicidi contro i 161 dello scorso anno) stride di fronte alla sciagura dei femminicidi che non solo non accennano a diminuire, ma addirittura aumentano: da 56 salgono a 59. “Mentre nel 2019 le vittime donne costituivano il 35% degli omicidi totali, nel 2020 l’incidenza delle stesse si attesta al 45%”.

Analogo il discorso per gli omicidi in ambito familiare e affettivo: “Pur in diminuzione (73 nel 2019 a fronte di 69 nel 2020), presentano un aumento dell’incidenza (da 45% a 53%) rapportati al totale degli omicidi”. E anche qui “le vittime di sesso femminile passano da 45 a 53, con un’incidenza pari al 77% (62% nel 2019)”

Infine, aumentano gli omicidi commessi da partner o ex partner, che passano da 32 a 36. “C’è stato un grandissimo impegno durante il lockdown – spiega ancora Delfini - per monitorare gli allarmi nelle case. Ci aspettavamo una diminuzione di tutti i reati e in particolar modo degli omicidi, ma temevamo per la convivenza forzata nelle abitazioni”. Un timore che si è dimostrato concreto, ora che i dati sono nero su bianco.

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