14/07/20

Intervento del MFPR di Palermo all'assemblea del patto d'azione

Nell'emergenza coronavirus  le lavoratrici, le proletarie, in una condizione peggiorata dal lockdown di lavoro, non lavoro, chiuse in casa, sono emerse con forza da un lato ma in maniera anche drammatica dall'altro, vedi i casi dei  femminicidi. Il governo non ha considerato la maggioranza delle donne nei vari Dpcm, se non rafforzare le catene nella/per la famiglia-lavoro di cura (la questione dello smart-working è emblematica).
L'emergenza Covid ha posto chiaramente in particolare sulla questione della condizione delle donne che è questo sistema capitalista la vera causa della doppia oppressione delle donne.

Le lavoratrici, le precarie, le proletarie, le migranti oggi stanno lottando: vedi le tante precarie Assistenti di Palermo/Sicilia, le operaie immigrate della Montello di Bergamo, le lavoratrici degli asili di Taranto, le lavoratrici degli alberghi e della ristorazione...  e in queste lotte stanno esprimendo precisi obiettivi/piattaforme che sono più ampi perchè guardano all'intreccio della condizione di classe e della condizione di genere.
Sono lavoratrici che hanno fatto in buona parte lo sciopero delle donne del 9 marzo sfidando il primo illegale divieto di sciopero su una piattaforma scaturita dalle istanze, bi/sogni emersi dalle lotte reali, dalle inchieste dirette e indirette che pongono la necessità di lottare a 360 gradi, partendo sì da obiettivi concreti ma nella prospettiva rivoluzionaria che questo sistema sociale non è riformabile.
Pensiamo che sulla questione donne il Patto d'azione non deve ridurla, nei documenti, nella piattaforma, a citarla solo come "questione di genere", ma che sia necessario che il patto di azione assuma la piattaforma delle donne/lavoratrici, frutto delle lotte, delle inchieste dirette, già presente nello sciopero delle donne - che riportiamo

Lavoratrici Mfpr Palermo


- Lavoro per tutte le donne - Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, nelle assunzioni o licenziamenti
- Contro la precarietà: Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari sia nel settore privato che nel settore pubblico, scuola, sanità ecc - NO al Decreto dignità del governo che aumenta la precarietà e sancisce migliaia di licenziamenti; Nei passaggi di appalti o ditte, automaticità del passaggio delle lavoratrici con conservazione dei diritti acquisiti; nei part time orario non inferiore a 30 ore settimanali
- Salario minimo garantito per tutte le donne che non lavorano - NO al Reddito di cittadinanza;
- Pari salario per pari lavoro - NO a discriminazioni legate allo stato familiare, maternità, razza
- Aumento delle pause nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro (in particolare ora per l'uso continuo di mascherine) - Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, come difesa anche della nostra salute
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici – vicini alla postazione lavorativa) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici
- Donne dappertutto, nelle Rsu, Rls, decise dalle lavoratrici;
- Abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- NO al caporalato in agricoltura - Trasporto gratuito verso e dalle campagne
   passaggio da salario a cottimo a salario orario - parità salariale con gli uomini
- No all'uso di prodotti tossici nel lavoro nei campi, strutture mediche e igieniche vicino i luoghi di lavoro.
- Estensione dei permessi retribuiti per malattia dei figli oltre i 3 anni di vita dei bambini, per
entrambi i genitori. Congedi di maternità, paternità e parentali retribuiti al 100%, di uguale durata per entrambi i genitori ed estesi a tutte le tipologie contrattuali.
- Socializzazione e gratuità dei servizi domestici essenziali, degli asili, dei servizi di assistenza anziani
- Permessi di soggiorno, diritto di residenza, cittadinanza, casa, reddito per tutte le migranti; uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate che lavorano
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al salario minimo garantito
- case rifugio, centri antiviolenza, case delle donne - Consultori laici gestiti e controllati dalle donne.
- Allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, tutela delle lavoratrici denuncianti
- Divieto di permanenza in casa, di uomini violenti se familiari o conviventi
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro, stalking, molestie sessuali e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne.
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto, Obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza
- Accesso gratuito ai servizi sanitari

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