L'assemblea tenutasi giovedì 19 a Napoli organizzata dalla Mensa Occupata: "Da L'Aquila A Napoli -
Dal Carcere Al 41 Bis", ha aperto molto bene la campagna lanciata dalle compagne del Mfpr "Dai
presidi alle assemblee", dopo l'ultima manifestazione a L'Aquila del 24 novembre scorso in occasione
del processo contro Nadia Lioce.
Un'assemblea con varie presenze, sia di giovani che di meno giovani, di compagne e compagni come di operai, donne, familiari di detenuti, disoccupati, ecc. Un'assemblea durata oltre il previsto perchè si voleva parlare e si voleva ascoltare.
Un'assemblea in cui gli interventi, sia delle compagne di Mensa occupata che hanno aperto e concluso la serata evidenziando le questioni più significative, sia delle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario di Taranto e L'Aquila, sia di un compagno proletario, Pietro Ioia, ex detenuto nel carcere di Poggioreale, come l'intervento dell'Avvocatessa di Nadia Lioce, Caterina Calia, sono stati tutti importanti e utili, ognuno mettendo in rilievo, fornendo un contributo e approfondendo le varie questioni:
l'intensificazione e costanza della repressione verso le lotte e i movimenti e la centralità di questa battaglia nel momento in cui lo Stato si palesa sempre più solo come 'Stato di polizia'; la forte denuncia delle carceri e delle condizioni disumane che distruggono fisicamente e mentalmente i detenuti e che dimostrano che le carceri non sono riformabili ma vanno abbattute; la repressione verso i prigionieri politici rivoluzionari, Nadia Lioce, come punta di iceberg dell'attacco verso tutti, proletari, donne, giovani, che lottano, e per mettere a tacere lo "spettro" della rivoluzione; la denuncia della condizione di vita in regime del 41bis di Nadia Lioce, di cui si sono letti stralci dalla sua dichiarazione, ma anche la sua resistenza e ribellione; l'analisi della "tortura bianca" del 41bis, e l'azione dello Stato che punta a criminalizzare la solidarietà.
Infine, nelle conclusioni fatte dalle compagne della Mensa occupata, si è parlato di come continuare la mobilitazione. La prima importante iniziativa è la prossima udienza del processo per Nadia Lioce del 4 maggio in cui, insieme alla manifestazione/presidio a L'Aquila, si organizzeranno, e in questo si lancia un appello a tutti, anche contemporanei presidi ai Tribunali o alle carceri (o dove sia necessario) in altre città per il sud, da Napoli, a Taranto, a Palermo, ecc. Presidi che vogliono moltiplicare ed allargare la mobilitazione.
In questa battaglia, come hanno giustamente detto in conclusione le compagne della Mensa occupata, un appuntamento importante è il 25 aprile, in cui sicuramente a Napoli ci sarà nella manifestazione una sezione dedicata alla lotta contro la repressione.
Un'assemblea con varie presenze, sia di giovani che di meno giovani, di compagne e compagni come di operai, donne, familiari di detenuti, disoccupati, ecc. Un'assemblea durata oltre il previsto perchè si voleva parlare e si voleva ascoltare.
Un'assemblea in cui gli interventi, sia delle compagne di Mensa occupata che hanno aperto e concluso la serata evidenziando le questioni più significative, sia delle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario di Taranto e L'Aquila, sia di un compagno proletario, Pietro Ioia, ex detenuto nel carcere di Poggioreale, come l'intervento dell'Avvocatessa di Nadia Lioce, Caterina Calia, sono stati tutti importanti e utili, ognuno mettendo in rilievo, fornendo un contributo e approfondendo le varie questioni:
l'intensificazione e costanza della repressione verso le lotte e i movimenti e la centralità di questa battaglia nel momento in cui lo Stato si palesa sempre più solo come 'Stato di polizia'; la forte denuncia delle carceri e delle condizioni disumane che distruggono fisicamente e mentalmente i detenuti e che dimostrano che le carceri non sono riformabili ma vanno abbattute; la repressione verso i prigionieri politici rivoluzionari, Nadia Lioce, come punta di iceberg dell'attacco verso tutti, proletari, donne, giovani, che lottano, e per mettere a tacere lo "spettro" della rivoluzione; la denuncia della condizione di vita in regime del 41bis di Nadia Lioce, di cui si sono letti stralci dalla sua dichiarazione, ma anche la sua resistenza e ribellione; l'analisi della "tortura bianca" del 41bis, e l'azione dello Stato che punta a criminalizzare la solidarietà.
Infine, nelle conclusioni fatte dalle compagne della Mensa occupata, si è parlato di come continuare la mobilitazione. La prima importante iniziativa è la prossima udienza del processo per Nadia Lioce del 4 maggio in cui, insieme alla manifestazione/presidio a L'Aquila, si organizzeranno, e in questo si lancia un appello a tutti, anche contemporanei presidi ai Tribunali o alle carceri (o dove sia necessario) in altre città per il sud, da Napoli, a Taranto, a Palermo, ecc. Presidi che vogliono moltiplicare ed allargare la mobilitazione.
In questa battaglia, come hanno giustamente detto in conclusione le compagne della Mensa occupata, un appuntamento importante è il 25 aprile, in cui sicuramente a Napoli ci sarà nella manifestazione una sezione dedicata alla lotta contro la repressione.
NEI PROSSIMI GIORNI PUBBLICHEREMO QUESTI INTERVENTI
Lo spirito positivo, unitario di questa assemblea è continuato anche dopo la sua formale conclusione, durante il buon pranzo preparato dai compagni e compagne della Mensa occupata. Si è continuato a discutere, scambiarsi esperienze, prendere impegni.
Un'assemblea che è anche un esempio per altre necessarie assemblee in tutte le città e luoghi in cui sia possibile.
Lo spirito positivo, unitario di questa assemblea è continuato anche dopo la sua formale conclusione, durante il buon pranzo preparato dai compagni e compagne della Mensa occupata. Si è continuato a discutere, scambiarsi esperienze, prendere impegni.
Un'assemblea che è anche un esempio per altre necessarie assemblee in tutte le città e luoghi in cui sia possibile.
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