14/02/18

Duterte, l'Hitler delle Filippine, esorta i militari a sparare nella vagina delle combattenti maoiste

Da left:


Sparate alle comuniste nei genitali. Mutilate le donne. È l’ultimo ordine che il crudele, violento presidente machista delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha dato per fermare le donne della guerriglia del Paese. «Ci sono delle donne col fucile? Noi non vi uccideremo, vi spareremo solo nella vagina», perché le donne «senza “bisong”, senza vagina, sono inutili» ha detto il presidente alle divise. Perfino il Poco, – l’ufficio operativo della comunicazione presidenziale -, nella città di Malacanang, nella trascrizione ufficiale del suo discorso, ha censurato la parola con un trattino, mentre la folla di soldati che ascoltava Duterte, rideva.
«È l’ultima dichiarazione misogina, denigratoria, avvilente che ha fatto sulle donne» ha detto Carlos Conde, ricercatore di Human Rights Watch, che ha ricordato che il presidente «aveva già incitato l’esercito a commettere violenza sessuale durante il conflitto armato, una violazione della legge internazionale umanitaria».
Compito del governo è assicurarsi che le donne vengano protette dallo Stato e non che lo Stato compia violenza su di loro, ha ribattuto dall’ong Chr Jacqeline de Guia. «Incoraggia la violenza sulle donne, contribuisce all’impunità, si conferma come il più pericoloso macho-fascista al potere» ha subito dichiarato Emmi de Jesus, membro di Gabriela, un’organizzazione di sinistra e femminista delle Filippine: «Porta il terrorismo di Stato contro le donne e le persone ad un nuovo livello, è l’incarnazione del fascismo e della misoginia in una sola persona».
La Corte Criminale Internazionale ha aperto un’indagine preliminare contro il presidente per “crimini commessi contro l’umanità” per le migliaia di omicidi extragiudiziali commessi nelle Filippine su suo ordine, durante la brutale guerra alla droga dichiarata da quando è diventato Capo dello stato nel 2016: oggi, quasi due anni dopo, sono almeno 4mila i morti il cui sangue ha bagnato le strade del suo Stato. Adesso, per le nuove critiche piovute da ogni lato verso Manila, per la sua continua incitazione alla violenza e violazione dei diritti umani, Duterte ha fatto rispondere al suo portavoce Harry Roque: «le femministe stanno esagerando, era solo uno scherzo divertente, ridete e basta».

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