15/01/18

Siamo, come prima, sempre dalla parte di Claudia.


Alleghiamo un appello per il boicottaggio di un'assemblea a Parma per lo stupro di Claudia da parte della Raf.
Siamo, come prima, sempre dalla parte di Claudia.

Rilanciamo il comunicato che facemmo un anno fa.
MFPR

COMUNICATO
Sul bestiale stupro di gruppo, avvenuto nel 2010 al centro sociale RAF di Parma, la cui violenza è poi proseguita facendo girare le immagini riprese e, in ultimo, attaccando vigliaccamente la ragazza che finalmente aveva raccontato come erano andati i fatti, noi siamo dalla parte della ragazza senza se e senza ma. E, come hanno denunciato alcune compagne, ciò che va fortemente condannato è l'atteggiamento omertoso, complice tenuto all'epoca e in questi anni da compagni e compagne dell'area.
Su questo, come su tanti altri bruttissimi fatti simili avvenuti e che possono continuare ad avvenire dobbiamo scatenare apertamente la ribellione, la furia delle ragazze, delle compagne.
Solo questo permette di non delegare alle forze dello Stato l'intervento su episodi di violenza fascista/sessista contro le donne.
Si tratta di una nefasta ideologia, figlia dell'abbruttimento ideologico che la borghesia spande a piene mani, che corrode anche nei movimenti antagonisti e opprime le energie di tante compagne.

Tra le ragazze, le compagne chi sottovaluta questo, non comprende il carattere di "guerra" a tutti i livelli che la borghesia porta avanti; non lo comprendono anche quelle compagne che nei movimenti, nei centri sociali sottovalutano la necessità sempre e comunque di darsi organizzazione e di portare avanti la lotta delle donne.
(su questo significativo fu anni fa la battaglia fatta da compagne di un centro sociale di Modena, allora del Mfpr, su cui è possibile avere il loro lungo documento).

Non ci può essere un movimento delle donne che non lotti contro ogni violenza sessuale, sempre e dovunque.
La lotta delle donne deve rompere, cambiare i centri sociali, le organizzazioni politiche, i sindacati, i movimenti. Questo è anche il significato dello "sciopero delle donne", che porta anche una "rottura" di concezione, di atteggiamento tra gli operai, il sindacalismo.
Sulla questione femminile, sugli atteggiamenti maschilisti presenti anche in organizzazioni di compagni, in passato si sono giustamente sfasciate intere organizzazioni rivoluzionarie - l'esempio più grande fu Lotta continua verso la fine degli anni 70.
E' solo la lotta rivoluzionaria delle donne a 360° il "vaccino", altrimenti nessuno a priori può e deve considerarsi immune dall'ideologia fascista de "gli uomini che odiano le donne".
21.12.2016
MFPR

 COMUNITÀ PER STUPRARE UNA DONNA. SULL'ASSEMBLEA  IN  PROGRAMMA  A  PARMA. https://coordinamenta.noblogs.org/post/2018/01/09/19-gennaio-2018-a-parma/ Nel  settembre  del  2010  in  via  Testi  a  Parma  dentro  la  sede  della  RAF  (rete  antifascista)  un  numero imprecisato  di  individui  (da  4  a  6)  ha  preso  parte  attivamente  e/o  come  spettatore  ad  uno  stupro  di gruppo  ai  danni  di  una  ragazza,  che  da  poco  aveva  compiuto  diciotto  anni. Lo  stupro  viene  ripreso  con  un  cellulare  ed  il  video  prodotto  gira  per  molto  tempo  tra  decine  e decine  di  persone  fino  a  che  nell’agosto  del  2013  un  ordigno  rudimentale  scoppia  a  pochi  passi  dalla sede  di  Casa  Pound  a  Parma  e  partono  delle  indagini  che  come  prevedibile,  vanno  a  colpire  il movimento  anti-fascista  e  anarchico  parmense  e  delle  zone  limitrofe. Gli  inquirenti  a  questo  punto  vengono  a  conoscenza  di  quel  video,  convocano  la  compagna  in questura  e  da  lì  Claudia  si  ritrova  ad  affrontare  un  processo  mai  voluto  che  si  va  a  sommare  alla  già precedente  violenza.  Cominciano  a  quel  punto  gli  schieramenti.  La  rete  antifascista  parmense  si pronuncia  immediatamente  denunciando  esclusivamente  l'uso  strumentale  dei  giornali  per  attaccare le  sedi  dei  compagni.  Da  allora  attacchi  sempre  più  espliciti  si  susseguono  e  il  comportamento  di Claudia  diviene  oggetto  di  critiche  e  denigrazione.  La  accusano  di  essersi  resa  complice  della polizia  nella  loro  manovra  tesa  a  criminalizzare  il  movimento  antifascista.  Il  Kas  (collettivo antisessista  di  Parma)  mentre  in  pubblico  condanna  lo  stupro,  nella  vita  quotidiana  impegna  molte delle  sue  energie  per  creare  un  clima  di  sospetto  e  diffidenza  nei  confronti  di  Claudia.  Claudia  si trova  sempre  più  isolata,  molti  spazi  occupati  la  cacciano  via  quando  prova  ad  andare  alle  iniziative o  ad  un  semplice  concerto. Tutto  questo  per  molto  tempo  finché  una  rete  di  compagne  solidali  inizia  con  lei  un  percorso  di autosostegno  e  lotta,  affrontando  insieme  tutte  le  udienze  del  processo.  Da  tante  situazioni  di  lotta  di tutta  Italia  arrivano  comunicati  e  prese  di  posizione  chiare  che  condannano  lo  stupro  senza  se  e senza  ma.  Esce  il  già  noto  comunicato  delle  4  crepe   https://www.wumingfoundation.com/4crepe.pdf Ma  l'atteggiamento  delle  suddette  organizzazioni  politiche  non  cambia  anzi:  4  persone  vengono denunciate  per  minacce  e  inquinamento  di  prove.  L'attività  della  nuova  rete  antifascista  e  del  Kas continua  ad  essere  la  stessa:  cercare  di  delegittimare  la  parola  di  Claudia  e  delle  compagne  solidali arrivando  addirittura  a  girare  per  le  assemblee  degli  spazi  occupati  per  richiedere  che  fossero  tutte allontanate  o  considerate  persone  non  gradite.  Nessuno-a  di  loro  si  è  mai  presentato  ad  una  udienza in  tribunale,  usando  il  giochetto  del  tribunale  borghese  e  delle  infantilizzazione  delle  vittime. Nessuno-a  ha  mai  espresso  solidarietà  a  Claudia. Ora,  dopo  che  il  processo  ai  tre  stupratori  si  è  concluso,  usano  queste  stesse  parole  per  ripulirsi  la facciata  e  presentarsi  con  una  nuova  immagine  organizzando  a  Parma  una  assemblea  il  19  gennaio sui  temi  della  violenza  maschile  sulle  donne.  La  firma  è  un  po'  diversa,  semplicemente  “assemblea antisessista”  ,  mentre  la  Raf  si  trasforma  in  Rete  Antifascista  Parma  2.0.  E'  inaccettabile  lo svolgimento  di  questa  assemblea  come  è  inaccettabile  avallarla  in  alcun  modo. Noi  stiamo  con  Claudia  e  in  nessum  modo  ci  renderemo  complici  del  misero  tentativo  di  ripulitura di  soggetti-e  che,  non  solo  non  hanno  mai  preso  posizione  chiara  su  tutta  la  vicenda,  ma  che nell'ombra  hanno  lavorato  affinché  una  qualsiasi  forma  di  solidarietà  a  Claudia  non  si  venisse  a creare. Noi  stiamo  con  Claudia  e  chiediamo  a  tutti  e  tutte  di  boicottare  questa  assemblea  e  di  esprimere ancora  una  volta  la  nostra  rabbia  per  una  violenza  che  non  finisce  mai. Una  assemblea  le  cui  organizzatrici-tori  e  sostenitori  nulla  hanno  di  differente  con  i  processi borghesi  con  cui  si  riempiono  la  bocca,  essendo  essi  stessi  complici  di  aver  perpetuato  una  cultura dello  stupro  fatta  di  processi  ai  comportamenti,  isolamento,  minacce  e  creazione  di  un  clima insicuro  e  ostile  verso  quella  che  chiamano  la  “vittima  infantilizzata”,  una  teoria  usata  ad  hoc  in questi  anni  per  mettere  lei  sul  banco  degli  imputati. Non  ci  stupisce  che  le  compagne  che  hanno  lottato  con  Claudia  non  siano  state  interpellate,  essendo considerate  complici  dello  stato  borghese.  Molto  meglio  rimanere  puri-e  e  lasciare  da  sola  una compagna  stuprata  in  un  contesto  di  movimento  ad  affrontare  un  processo  da  lei  mai  richiesto  (tra l'altro)  perchè  in  fondo  è  una  facile,  un  pò  fuori  di  testa,  inaffidabile,  che  in  definitiva  non  ha  le stellette  necessarie  per  essere  accettata  nel  mondo  dorato  dei  veri  e  delle  vere  antifascisti-e.  Quello che  ci  stupisce  è  come  mai  dei  collettivi  e  delle  soggettività  che  si  definiscono  femministe  si prestino  a  questo  gioco  e  prendano  parola  per  altre,  dando  voce  a  chi,  invece  di  solidarizzare  con Claudia,  l'ha  di  fatto  processata  e  condannata.  Invitiamo  collettivi,  gruppi,  singole-i  a  diffondere questo  appello  e  a  boicottare  l'assemblea  in  programma  a  Parma. #NOISTIAMOCONCLAUDIA

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