12/04/17

Basta violenza dei tribunali contro le donne, la vostra repressione non spegne, ma alimenta la nostra ribellione

Presidi sotto i tribunali in tante città italiane si sono tenuti oggi, raccogliendo l'appello lanciato da NUDM Torino, per dire "Basta alla violenza dei tribunali contro le donne", contro l'infame sentenza della giudice Diamante Minucci del tribunale di Torino, che ha assolto lo stupratore di "Laura", trasmettendo gli atti alla procura con la volontà di avviare un procedimento per calunnia nei confronti della donna.

Pubblichiamo di seguito i link del racconto della manifestazione di oggi a Torino con Radio Onda Rossa e della pagina fb di NUDM Torino e il comunicato stampa del MFPR-L'Aquila




Tribunale di L'Aquila

Comunicato stampa da L'Aquila

Il 15 febbraio 2017 il Tribunale di Torino, con la sentenza della giudice Diamante Minucci, ha assolto Massimo Raccuia, ex commissario della Croce Rossa, accusato di molestie e stupro da una dipendente interinale della Cri. “Il fatto non sussiste”, hanno sentenziato le giudici, perché Laura (la donna stuprata) ha detto "basta, senza urlare", perché si è bloccata, perché le sue reazioni non rientrerebbero nei canoni dei giudici, perché ha cercato “solo” che quell'orrore finisse al più presto. E ora quella donna da vittima, non solo di uno stupro, ma di ripetuti abusi e molestie sessuali da parte dell'uomo, si trova incriminata per “calunnia”.

Oggi, 12 aprile, in tantissime città italiane, le donne del movimento Non Una Di Meno, hanno svolto presidi davanti ai tribunali in solidarietà con “Laura”, per dire “basta alla violenza dei tribunali contro le donne”, “ci basta il basta di Laura”

All’Aquila il movimento femminista proletario rivoluzionario, ha appeso uno striscione davanti al Palazzo di Giustizia per esprimere la sua solidarietà a Laura e a tutte le donne coraggiose che affrontano processi in cui, da parte lesa, diventano sempre più parte imputata.

All’Aquila è  ancora vivido il ricordo delle aberranti dichiarazioni degli avvocati di Tuccia, lo stupratore e quasi assassino di “Rosa”, quelle domande alla ragazza, tanto morbose quanto irrilevanti, che tentavano di trasformare lo stupro in rapporto sessuale consensuale.

All’Aquila non è ancora possibile lasciarsi alle spalle il ricordo di quell’infernale processo per stupro, perché 3 femministe solidali con “Rosa” sono state denunciate dalla Procura di questa città, per concorso in diffamazione aggravata nei confronti dell’avvocato di Tuccia.

Ma dopo lo sciopero globale delle donne dell’8 marzo, che ha visto anche all’Aquila la partecipazione in piazza di centinaia di donne, niente sarà più come prima!

Alla violenza sulle donne agita anche nei tribunali, risponderemo con la nostra doppia ribellione, perché la loro “inquisizione” non spezzerà la nostra solidarietà.

Per questo sullo striscione abbiamo anche scritto: “La vostra repressione non spegne, ma alimenta la nostra ribellione”



L’Aquila 12.04.17

MFPR AQ


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