31/05/16

Formazione rivoluzionaria delle donne: Chiang Cing

Dopo il lavoro, da gennaio ad aprile, su “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” di Engels, da questo mese di maggio, nel 50° anniversario della Grande rivoluzione culturale proletaria in Cina, cominciamo a pubblicare stralci di un opuscolo su Chiang Ching, la cui vita e grande lotta rivoluzionaria è dai più sconosciuta o mistificata, più altri materiali sulla Rivoluzione culturale proletaria.
Si tratta spesso di materiali per la maggiorparte introvabili o, volutamente, insabbiati. Essi ci fanno scoprire come le donne nella rivoluzione abbiano tentato e possano fare “l'assalto al cielo”.

Chiang Ching
la rivoluzione nella rivoluzione di una donna comunista
(tratto da A World To Win 1993)
 
 
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Una ribelle contro la tradizione
 
Fin da quando, ragazzina, si strappò le bende dai piedi, Chiang Ching fu una ribelle. Crebbe in una Cina stretta tra gli artigli delle potenze imperialiste, in barbari giorni di miseria in cui, come diceva Mao,”gli alberi, come la gente , erano nudi, perchè la gente era occupata a mangiarseli “ , in condizioni di oppressione feudale nelle quali “le contadine speravano di rinascere sotto forma di cani, perchè così, almeno, sarebbero state meno miserabili”. Le zone già controllate dai tedeschi della provincia di Shantung, dove Li Ching (come allora si chiamava) nacque nel 1914, da una famiglia di artigiani poveri, durante la I Guerra Mondiale furono occupate dai giapponesi, come base per l'espansione in tutta la Cina. Suo padre, un fabbricante di ruote, sfogava la rabbia di essere povero bastonando la moglie e i figli, fino a quando sua madre lo abbandonò per andare a lavorare a servizio presso un proprietario terriero.
Chiang Ching ricorda di aver patito spesso la fame ma di essere stata più fortunata di molti altri, perchè potè andare a scuola. In un' intervista disse che le lezioni che più odiava a scuola erano quelle di morale confuciana (o come obbedire alle autorità) e di essere stata picchiata spesso per essersi distratta in classe. Ricorda la nausea e il terrore quando, bambina, vedeva le teste dei debitori decapitati issate sulle pertiche e il crepitio delle esecuzioni dei ladri che avevano rubato cibo risuonava nelle sue orecchie.
Chiang Ching s' interessò per la prima volta di recitazione quando all'età di quindici anni, studiò in una scuola di teatro sperimentale di stato, cui era stata ammessa solo perchè non vi era un numero sufficiente di ragazze iscritte. La scuola, però, chiuse poco dopo, a causa della pressione dell'esercito di un signore della guerra accampato nella città di Tsinan, e lei, alcuni dei professori ed altri studenti, raggiunsero Pechino come compagnia teatrale itinerante. L'incidente a di Mukden del 18 settembre del 1931, quando gli imperialisti giapponesi occuparono la Manciuria, rappresentò per Chiang Ching il primo punto di svolta politico. Sin da giovane aveva odiato l'occupazione straniera del suo paese, ma fu allora che decise che doveva prendere una posizione.
Si unì subito alla Lega dei Drammaturghi di sinistra (diretta dal Partito Comunista) di Tsingtao, dove lavorò come impiegata nella biblioteca dell'Università, cominciando a leggere le opere di Lenin.
Con alcuni amici, formò la Società Drammatica della Costa, che si recava nelle zone rurali a rappresentare opere anti giapponesi e a propagandare le zone “Sovietiche” che erano state fondate dall'Esercito Rosso della Cina. Scoprirono una miseria che mai avevano visto nelle città e capirono che la differenza tra gli obbiettivi delle forze nazionalistiche del Kuomitang e quelli dei comunisti non era affatto una questione accademica. Contro l'aggressione giapponese, Chiang Ching appoggiò la linea di “Resistenza totale”, guadagnandosi la reputazione di “agitatrice” tra i circoli universitari in cui si muoveva.
Effettivamente, Chiang Ching aveva ricevuto solo otto anni di educazione formale, compresi i cinque anni della scuola elementare, anche se molto spesso aveva seguito corsi universitari che la interessavano. Come lei dice, la maggior parte di quello che apprese proveniva “dall'educazione sociale “, dalla scuola dell'esperienza per lei iniziata nel 1933, quando conobbe e fu poi ammessa nell'allora clandestino PCC. Nei turbolenti anni 30, decise che fare la rivoluzione era molto più importante che scrivere saggi e poesie.
Nondimeno, quando fu inviata a lavorare a Shangai nella primavera del 1933, Chiang Ching potè scoprire che diventare membro attivo del Partito era anche molto più difficile. Lì, dominata dal principale avversa rio politico di Mao , Wang Ming, e dalla sua linea insurrezionalista urbana, la struttura del Partito fu quasi completamente dissolta e prevalse l'opportunismo. Molti di questi capi del PCC, quando non collaboravano direttamente con il KMT, si servivano le forze nuove attratte dal comunismo, le centinaia di migliaia di intellettuali di sinistra che riparavano nella cosmopolita Shangai, per proteggersi dalle continue retate del Kuomitang.
Il primo incarico di Chiang Ching a Shangai fu presso la locale Compagnia di Lavoro e Studi.
Divenne attrice teatrale, recitando in numerose opere progressiste che chiamavano il popolo alla difesa della Cina contro il Giappone. Successivamente, lavorando come insegnante nei corsi serali per operai, visitò molte fabbriche, acquisendo stretta familiarità con le miserabili condizioni del sistema di lavoro a contratto in fabbrica, specie nei grandi stabilimenti tessili, di proprietà nipponica e in quelle di sigarette, di proprietà britannica. Fu arrestata dal KMT (“grazie ad un suo vecchio amico del PCC rinnegato entrato nella polizia segreta ) e incarcerata per otto mesi. Se non altro, raccontò poi, nel tempo trascorso in carcere prese lezioni su come ingannare, recitando, i suoi carcerieri del KMT.
Essere un'attrice di cinema negli anni 30 a Shangai significava andare contro la tradizione, su tutti i fronti. La tradizione disprezzava questa occupazione, considerandola una professione per donne 'facili' e socialmente radicali. Le attrici erano oggetto di di spietate persecuzioni personali, volte a risvegliarne gli 'istinti' feudali e spingerle al suicidio (esito molto frequente). Il noto scrittore rivoluzionario Lu Sin, allora molto influente, che simpatizzava con i comunisti, fu uno dei suoi maestri. Egli scrisse diversi saggi su questo problema e sull'emancipazione della donna in generale;
in particolare “il pettegolezzo è qualcosa di spaventoso”, che criticava le ingiuste calunnie contro le donne impegnate nelle ar ti sceniche e gli attacchi della stampa misogina.
A metà degli anni 30 Mao e l'Esercito Rosso intrapresero la Lunga Marcia, Chiang Ching era spesso impegnata, per sopravvivere, in riprese cinematografiche e potè constatare che le produzioni erano ancora completamente dominate da Hollywood, ad eccezione di pochi film democratici. Scrisse anche alcuni articoli sulla rivista di sinistra Illustrazione. Quando la stampa diffuse la falsa notizia del suo rapimento (per spingerla al suicidio), denunciò questa minaccia personale in un articolo dal titolo”La mia lettera aperta”, pubblicato in un periodico di Shangai, Chiang Ching si recò al nord, nei quartieri dell' VIII Corpo dell'Esercito del PCC nel Sian, dove lei e molti altri giovani radicali accorrevano per unirsi alle truppe dell'Esercito Rosso nello Yenan, dopo un viaggio di circa 500 Km attraverso le montagne.
 
 

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