02/05/16

1° Maggio a tutte le lavoratrici - "MARGHERITA E I SUOI COMPAGNI" - Una dolce e forte poesia

Mandataci dal nipote
(Paolo Vinella – Dicembre 2003 – Putignano)
 
Alle braccianti della nostra terra, a tutte le donne che lavorano, che studiano, che lottano e si chiedono il perché…”.

Era bella, era dolce, era forte
Margherita Pusterla di Putignano
bracciante a giornata, quando trovava,
zappava da mattina a sera, quando trovava,
e cantava coi compagni, Margherita.

“Manco i cani!” urlò
Quando partorì sotto una parete,
la zappa ancora in mano
Il fazzoletto in mezzo ai denti,
“Manco i cani!” urlò alla vendemmia,
la museruola del padrone alla bocca
se no si mangiava tutta la vigna.

E dalle sue mani d’oro uscivano, e grano, e fave, e ceci,
e fichi, e mandorle, e noci, e pane, e olio, e vino…
a lei quattro fave e una cipolla,
fame e freddo ai quattro figli.

Non sapeva leggere e scrivere, Margherita,
non sapeva il vapore e l’aeroplano,
non sapeva Roma e Milano
non sapeva il re e la regina,
ulivi d’argento e spighe d’oro tra papaveri rossi
sognava, Margherita.

Era maggio, papaveri rossi nei capelli.
“Ora basta!” gridava Margherita
“siamo cristiani pure noi!”.
“Ora basta!” gridava coi compagni,
cinquemila davanti al comune a Putignano.
“Pane e lavoro, non l’elemosina!
pane e lavoro e libertà!”

I compagni difendeva Margherita:
vigliacco un colpo
in mezzo al petto,
e chiuse gli occhi neri, Margherita…
prato di papaveri
sangue rosso in mezzo alla polvere.

Cantate, genti, cantate la storia di Margherita.
Grazie, Margherita, cambierà, vedrai, il mondo cambierà!

NON PIÙ SERVI, NON PIÙ PADRONI,
PANE E LAVORO E LIBERTÀ

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