Le compagne austriache per il 25 novembre hanno fatto un giornale, al cui interno vi è un articolo sul Mfpr e lo sciopero delle donne.
Sotto la traduzione sommaria dell'articolo
"L'organizzazione delle donne rivoluzionarie MFPR celebra quest'anno il suo 20° anniversario. E' una delle più grosse e attive organizzazioni di donne proletarie in Europa con un ruolo di primo piano in alcune battaglie del movimento delle donne proletarie in Italia: due anni fa, il 25 novembre 2013, in Italia 20.000 Donne hanno protestato con uno sciopero contro il femminicidio e stupri e l'intera condizione di sfruttamento e oppressione delle donne. Lo sciopero ha avuto diffusione e un grande sostegno, ed è stato principalmente fatto da lavoratrici della scuola, sanità, delle pulizie, del pubblico impiego e delle fabbriche metallurgiche, del commercio, che hanno lasciato il lavoro per un giorno.
Attualmente lottano anche per la liberazione delle prigioniere politiche turche di Atik e YENI Kadın e delle combattenti imprigionate delle BR.
Sulla necessità di una organizzazione proletaria femminista indipendente le compagne italiane scrivono: "Senza l'arma del MFPR , senza questa forma organizzata, soprattutto in un paese imperialista come il nostro, senza che le donne non si uniscano per rafforzarsi nella lotta, senza scatenare la forza delle donne e sviluppare la direzione delle donne nella guerra rivoluzionaria, qualsiasi idea di sviluppo del movimento delle donne rivoluzionario, rimarrà una pura illusione... Questi principi devono essere messi in pratica".
Sotto la traduzione sommaria dell'articolo
"L'organizzazione delle donne rivoluzionarie MFPR celebra quest'anno il suo 20° anniversario. E' una delle più grosse e attive organizzazioni di donne proletarie in Europa con un ruolo di primo piano in alcune battaglie del movimento delle donne proletarie in Italia: due anni fa, il 25 novembre 2013, in Italia 20.000 Donne hanno protestato con uno sciopero contro il femminicidio e stupri e l'intera condizione di sfruttamento e oppressione delle donne. Lo sciopero ha avuto diffusione e un grande sostegno, ed è stato principalmente fatto da lavoratrici della scuola, sanità, delle pulizie, del pubblico impiego e delle fabbriche metallurgiche, del commercio, che hanno lasciato il lavoro per un giorno.
Attualmente lottano anche per la liberazione delle prigioniere politiche turche di Atik e YENI Kadın e delle combattenti imprigionate delle BR.
Sulla necessità di una organizzazione proletaria femminista indipendente le compagne italiane scrivono: "Senza l'arma del MFPR , senza questa forma organizzata, soprattutto in un paese imperialista come il nostro, senza che le donne non si uniscano per rafforzarsi nella lotta, senza scatenare la forza delle donne e sviluppare la direzione delle donne nella guerra rivoluzionaria, qualsiasi idea di sviluppo del movimento delle donne rivoluzionario, rimarrà una pura illusione... Questi principi devono essere messi in pratica".
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