A Rocca di Botte è morta ieri la compagna Teresa Scinica. E'
rimasta vittima di un incidente con l'auto sulla rampa garage della
casa del compagno, che aveva portato al lavoro.
Operaia Fiat a Torino, entrata giovanissima in contatto con i gruppi
della sinistra extraparlamentare, quindi nel "Partito Guerriglia" nato
da una scissione delle Brigate Rosse, era stata poi condannata
all'ergastolo e quindi aveva vissuto gran parte della sua vita nelle
carceri speciali, a Voghera e altrove. Ne era infine uscita dopo aver
scontato per intero la condanna (Contropiano)
Il nostro ultimo saluto a Teresa con una poesia di Nazim Hikmet:
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
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