Il viceministro dell'Interno viene a
Taranto alla chetichella per "prevenire la violenza sulle
donne"... ma di nascosto dalle donne...
Per un caso questa mattina abbiamo scoperto che era stato a Taranto il viceministro dell'Interno Bubbico per sottoscrivere il protocollo d'intesa per la condivisione e la standardizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere”.
C'erano tutte le "Autorità", al 90%
uomini, tra i relatori l'unica donna era (per forza) la
consigliera delle "pari opportunità", c'era il questore, il
Procuratore della Repubblica, il Tribunale per i Minorenni, il
Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza,
l'Azienda Sanitaria Locale, l'Ufficio scolastico Provinciale,
l'Ordine degli Avvocati di Taranto e dagli assistenti sociali
della Regione Puglia. C'era in platea la "belle gente" dei
centri antiviolenza, quelle signore che si vedono solo in
convegni e incontri tra autorità.
C'erano tutti, MENO LE DONNE.
«Dalle tante difficoltà di cui sono
vittime le donne - ha detto Bubbico - nasce il bisogno di una
rete di servizi, dirette a contrastare la violenza di genere
nei rapporti interpersonali e garantire soccorso e sostegno
alle vittime, attivando sinergie tra istituzioni del privato
sociale.... La violenza sulla donna evidenzia un problema di orientamento
culturale, che va contrastato per riaffermare i principi
di rispetto e responsabilità - ha proseguito - La violenza ai
danni della propria partner e che spesso sfociano in episodi
tragici e devastanti dimostra la diseducazione di
una coppia alla
relazione affettiva...".
Messa così la questione su un terreno
puramente "culturale" e di "diseducazione", è normale che
nessuno ha detto nulla sulle brutte condizioni di vita, di
oppressione materiale, familiare della maggiorparte delle
donne, ragazze a Taranto, che spesso sono alla base anche
delle violenze contro le donne e dei femminicidi; mentre nello
stesso tempo la presenza delle forze dell'ordine e della
procura metteva l'accento soprattutto su interventi di
controllo, di repressione.
NON E' QUESTO QUELLO CHE LE DONNE A
TARANTO VOGLIONO!!
A Taranto dove le donne non trovano
lavoro, non sanno dove sbattere la testa per anche per i
propri figli; a Taranto dove le lavoratrici vengono umiliate e
offese con lavori anche di 45 minuti al giorno negli appalti
pubblici; e anche nelle grandi aziende - dai grandi magazzini
ai call center - vengono sfruttate, senza diritti; a Taranto
dove le donne, le madri devono mangiare polvere, inquinamento
e vedere i loro figli anche morire, e non hanno strutture
sanitarie in cui curarsi; a Taranto dove non si può abortire
perchè il 99% dei medici è obiettore; a Taranto dove le
ragazze per lavorare pure a nero devono subire proposte oscene
e molestie sessuali; a Taranto dove le studentesse hanno come
futuro o sposarsi o sprecare anni di studio in lavoretti; a
Taranto dove non ci sono case per le donne...
A TARANTO, QUANDO VIENE IL VICEMINISTRO
BUBBICO NON SI PARLA DI QUESTO...
Attenti! Le Disoccupate Organizzate,
le lavoratrici, precarie, che l'anno scorso hanno fatto lo
"sciopero delle donne" contro le violenze,
femminicidi ma contro l'intera condizione di vita, che poi
non si sono fermate e lottano ogni giorno, queste donne
dicono chiaro che cosa vogliono, che cosa serve...
- Lavoro per tutte le donne
- tutti i contratti precari devono essere a
Tempo Indeterminato e con orari e salari dignitosi
- Reddito minimo garantito a tutte le donne
perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla
rottura di legami familiari
- Pari salario a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione
matrimoniale, maternità, orientamento sessuale, per
assunzioni o licenziamenti
- abbassamento dell’età pensionabile delle
donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Difesa del diritto di aborto, abolizione
dell’obiezione di coscienza e gratuità degli interventi
consultori laici controllati da donne.
- Socializzazione/gratuità dei servizi
domestici; asili, sanità, servizi assistenza per anziani...
- diritto alla casa per donne violentate,
capifamiglia
- “centri delle donne” gestite dalle donne, con
servizi gratuiti di avvocati, medici, psicologi
- interventi immediati contro maschi denunciati
per violenze, stalking, molestie sessuali
- Via dai posti di lavoro, da posti
istituzionali chi esercita molestie, stupri, mobbing;
- Divieto di permanenza in casa di mariti,
conviventi, padri, denunciati per violenze
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e
femminicidi; Si alle parti civili di organizzazioni di
donne
- patrocinio gratuito per le donne
- Classificazione dello stupro tra i reati più
gravi del sistema penale
- Semplificazioni e procedure d’urgenza per
separazione/divorzi, con patrocinio gratuito
- Divieto dell’uso del corpo femminile a fini
pubblicitari e dell’uso sessista del linguaggio
- Abolizione nelle scuole e università di testi
sessisti, con contenuti discriminatori, via i professori che
li propagandano.
E' SU QUESTO LE DONNE
CHIEDONO FATTI CONCRETI.
Tutto il resto... è
noia...
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Taranto
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