Al fianco delle tante donne scese in lotta contro gli sgomberi delle case occupate “da abusivi”, alle tante donne occupanti di case che con determinazione si oppongono agli sgomberi. Difendono un diritto basilare, il diritto ad una casa, a condizioni di vita dignitose.
In una Regione, in una città in cui i governanti per anni hanno promosso ipocriti provvedimenti familisti, in favore della famiglia, si scopre che per le “famiglie” i bisogni primari non vengono neanche lontanamente soddisfatti. Anzi, le famiglie degli occupanti di case sgomberate possono tranquillamente essere divise, come hanno provato a fare con la famiglia che hanno tentato di sgomberare in Via Tracia il 26 novembre.
Vogliamo ancora una volta denunciare l’ipocrisia dei governanti di questa città, questa Regione che sono contro le donne: a fronte della serie di sgomberi e tentativi di sgomberi proprio intorno al 25 novembre, giornata di lotta contro la violenza sulle donne, l’assessore Granelli ha scelto proprio il 25 novembre per annunciare “a favore delle donne” e “contro la violenza sulle donne” l’installazione di altre telecamere e centraline SOS.
Come donne, sappiamo bene che è il diritto alla casa, a un lavoro dignitoso la prima lotta reale alle violenze contro le donne e che le politiche securitarie, la militarizzazione dei territori ci rendono più insicure, svuotano le strade, ci fanno rinchiudere in casa, tra le pareti domestiche, al chiuso delle quali avvengono proprio la maggior parte delle violenze sino ai femminicidi. Altro che telecamere! Un soffocante controllo sociale che per le donne è più insicurezza. I soldi pubblici devono essere spesi per noi, per la nostra “sicurezza” in servizi sociali, case, lavoro.
Spesso le donne non riescono a rompere un matrimonio, una convivenza perché non hanno dove andare, Gli interventi a “favore” delle donne devono partire proprio dall’assegnazione delle case alle occupanti, della attribuzione dei 10.000 alloggi pubblici sfitti, dal blocco della svendita dell’edilizia pubblica che, per i legittimi assegnatari che non potranno acquistarle, significa essere sdradicati dal loro quartiere.
Mentre gli occupanti “abusivi” sono fatti oggetto di campagne, a partire dai mass-media, criminalizzanti, i fascio-leghisti, integralisti vengono lasciati liberi di manifestare in questa città, spandendo a piene mani un humus reazionario, maschilista.
Al fianco delle donne che si ribellano!
Tutta la vita deve cambiare!
Al fianco delle donne che lottano per casa, diritti, dignità!
Movimento femminista proletario rivoluzionario- Milano
Mfpr.mi1@gmail.com
In una Regione, in una città in cui i governanti per anni hanno promosso ipocriti provvedimenti familisti, in favore della famiglia, si scopre che per le “famiglie” i bisogni primari non vengono neanche lontanamente soddisfatti. Anzi, le famiglie degli occupanti di case sgomberate possono tranquillamente essere divise, come hanno provato a fare con la famiglia che hanno tentato di sgomberare in Via Tracia il 26 novembre.
Vogliamo ancora una volta denunciare l’ipocrisia dei governanti di questa città, questa Regione che sono contro le donne: a fronte della serie di sgomberi e tentativi di sgomberi proprio intorno al 25 novembre, giornata di lotta contro la violenza sulle donne, l’assessore Granelli ha scelto proprio il 25 novembre per annunciare “a favore delle donne” e “contro la violenza sulle donne” l’installazione di altre telecamere e centraline SOS.
Come donne, sappiamo bene che è il diritto alla casa, a un lavoro dignitoso la prima lotta reale alle violenze contro le donne e che le politiche securitarie, la militarizzazione dei territori ci rendono più insicure, svuotano le strade, ci fanno rinchiudere in casa, tra le pareti domestiche, al chiuso delle quali avvengono proprio la maggior parte delle violenze sino ai femminicidi. Altro che telecamere! Un soffocante controllo sociale che per le donne è più insicurezza. I soldi pubblici devono essere spesi per noi, per la nostra “sicurezza” in servizi sociali, case, lavoro.
Spesso le donne non riescono a rompere un matrimonio, una convivenza perché non hanno dove andare, Gli interventi a “favore” delle donne devono partire proprio dall’assegnazione delle case alle occupanti, della attribuzione dei 10.000 alloggi pubblici sfitti, dal blocco della svendita dell’edilizia pubblica che, per i legittimi assegnatari che non potranno acquistarle, significa essere sdradicati dal loro quartiere.
Mentre gli occupanti “abusivi” sono fatti oggetto di campagne, a partire dai mass-media, criminalizzanti, i fascio-leghisti, integralisti vengono lasciati liberi di manifestare in questa città, spandendo a piene mani un humus reazionario, maschilista.
Al fianco delle donne che si ribellano!
Tutta la vita deve cambiare!
Al fianco delle donne che lottano per casa, diritti, dignità!
Movimento femminista proletario rivoluzionario- Milano
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