Carissime donne e compagne
Mi spiace ma oggi (ormai ieri) proprio non riesco a fare il classico
report, oggettivo, distaccato, impersonale, perché oggi ho conosciuto donne forti
e fantastiche, che mi hanno emozionato fino a lasciarmi quasi senza parole. Ho
conosciuto Elisabetta, la mamma di “Rosa” e ho conosciuto “Rosa”.
“Ci sono molte donne che non possono parlare, chi può
parlare lo faccia, gridi forte anche per chi non può”. Questo mi ha detto
Elisabetta, con gli occhi lucidi e la bocca piena di sorriso e di “grazie”,
quando le ho consegnato il messaggio mandato ieri in rete.
Loro non hanno alzato muri alla solidarietà, ma di certo
questa è stata un po’ timida da queste parti…
Si poteva fare di più ma “va bene lo stesso, grazie a tutte
per esserci vicine”
Ci siamo scambiate i numeri di telefono e le e-mails
“Rosa” aveva chiesto di non vedere più il suo carnefice e
invece lo hanno fatto presenziare alla sua deposizione, per logorarla
ulteriormente, per farla cadere nella trappola della vergogna. Ma lei è stata
forte e combattiva: ha alzato la voce quando le si tendevano trabocchetti
rivolti a spacciarla per “consenziente” e quando il giudice le ha chiesto di
guardare in faccia Francesco Tuccia, lei lo ha guardato dritto negli occhi e
lui ha abbassato lo sguardo.
Lei non ricorda niente di quella notte, perché si sarebbe
dovuta vergognare a guardarlo in faccia?
Lui invece si ricordava eccome e allo sguardo di lei ha
abbassato la testa il vigliacco.
L’udienza è terminata verso le 14,00
“Rosa” è uscita dall’aula e ci ha stretto la mano
Non dimenticherò mai più i suoi occhi, quelli di tante donne
e compagne che hanno coraggio da vendere e che purtroppo a volte lo vendono per
poco.
Ma la sua vita non è poco:
l’hanno quasi uccisa, l’hanno scacciata via da questa città,
l’hanno umiliata in tanti modi
Ma lei è tornata a testa alta per sé stessa e per tutte.
Cerchiamo di essere tante alla prossima e ultima udienza che
sarà il 31 gennaio
Un ultimo incontro quasi ravvicinato di questa giornata è
stato quello con Tuccia, sgattaiolato sotto scorta dall’uscita posteriore dell’aula.
Si è beccato per ora insulti e slogans anche quando era dentro la volante che
quasi investiva Elisabetta
Stupratore, non lo dimenticare, la furia delle donne dovrai
scontare!
Cerchiamo di essere in tante il 31 gennaio, nonostante i
tempi stretti e forse la neve
Cerchiamo di essere in tante, di ricoprire “Rosa” di
solidarietà e di qualcos’altro i bastardi stupratori
Luigia, per l’mfpr
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