L'Aquila 10 gennaio h 9,00: Presidio davanti al tribunale
per la terza udienza del processo per stupro a Pizzoli, per non lasciarla sola
No, "Rosa" non sarà sola ad affrontare il processo contro il militare
stupratore. Ci saranno le donne, le compagne dell'mfpr.
Perchè questo è un processo "Simbolo", ma potrebbe anche essere un processo "pilota" se avesse degli sbocchi positivi nel senso dell'incriminazione dei militari complici di Tuccia.
Non ci facciamo illusioni nella giustizia classista e sessista, spetta a noi donne smascherare tutte le connivenze, l'omertà delle istituzioni e dei responsabili della nostra "sicurezza", e dobbiamo farlo con forza almeno in questa occasione, superando la "timidezza" con cui, anche da parte delle donne che si sono mobilitate qui per lo stupro di Pizzoli, è stato affrontato questo caso.
Sappiamo che la ragazza è stata stuprata e seviziata almeno da 3 militari (in presenza della fidanzata del commilitone aquilano), ma che solo uno di loro, Francesco Tuccia, è incriminato per stupro e tentato omicidio
Sappiamo che il commilitone aquilano, Stefano Buccella, figlio del sostituto commissario di PS, aveva già tentato di stuprare un'altra ragazza, ma è stato coperto dalle forze dell'ordine quando quella ragazza provò a denunciarlo. Costui ora è incriminato solo per falsa testimonianza e per calunnia nel processo a Tuccia.
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Non ci basta un capro espiatorio e un'ammissione in parte civile.
Vogliamo che paghino TUTTI i responsabili dello stupro.Dai commilitoni, alla questura, a tutto questo Stato di polizia, che non è la soluzione, ma il problema, con le sue operazioni "strade sicure" sguinzagliate per l'Italia a dare la caccia agli immigrati, alle donne, ai proletari
"l'India non è poi così lontana
arriverà fin qui la rossa tramontana
che spazzerà via in poche ore
ogni militare, bastardo stupratore"
"Francesco Tuccia non lo dimenticare
la furia delle donne dovrai scontare"
Saluti a tutte le donne e le compagne in mobilitazione a L'Aquila, nelle altre città, in tutto il mondo contro lo stupro e la violenza di Stato
Luigia.
Perchè questo è un processo "Simbolo", ma potrebbe anche essere un processo "pilota" se avesse degli sbocchi positivi nel senso dell'incriminazione dei militari complici di Tuccia.
Non ci facciamo illusioni nella giustizia classista e sessista, spetta a noi donne smascherare tutte le connivenze, l'omertà delle istituzioni e dei responsabili della nostra "sicurezza", e dobbiamo farlo con forza almeno in questa occasione, superando la "timidezza" con cui, anche da parte delle donne che si sono mobilitate qui per lo stupro di Pizzoli, è stato affrontato questo caso.
Sappiamo che la ragazza è stata stuprata e seviziata almeno da 3 militari (in presenza della fidanzata del commilitone aquilano), ma che solo uno di loro, Francesco Tuccia, è incriminato per stupro e tentato omicidio
Sappiamo che il commilitone aquilano, Stefano Buccella, figlio del sostituto commissario di PS, aveva già tentato di stuprare un'altra ragazza, ma è stato coperto dalle forze dell'ordine quando quella ragazza provò a denunciarlo. Costui ora è incriminato solo per falsa testimonianza e per calunnia nel processo a Tuccia.
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Non ci basta un capro espiatorio e un'ammissione in parte civile.
Vogliamo che paghino TUTTI i responsabili dello stupro.Dai commilitoni, alla questura, a tutto questo Stato di polizia, che non è la soluzione, ma il problema, con le sue operazioni "strade sicure" sguinzagliate per l'Italia a dare la caccia agli immigrati, alle donne, ai proletari
"l'India non è poi così lontana
arriverà fin qui la rossa tramontana
che spazzerà via in poche ore
ogni militare, bastardo stupratore"
"Francesco Tuccia non lo dimenticare
la furia delle donne dovrai scontare"
Saluti a tutte le donne e le compagne in mobilitazione a L'Aquila, nelle altre città, in tutto il mondo contro lo stupro e la violenza di Stato
Luigia.
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