"Secondo il giudice si è
trattato di un delitto d'impeto che non avrebbe nulla a che vedere con le
relazioni extraconiugali di Parolisi, maturato a causa della frustrazione
vissuta dall'uomo nei confronti di Melania, "figura dominante" della
coppia..." frustrato per un rapporto sessuale negato, il femminicida
Parolisi "sconvolto" l'avrebbe massacrata.
Un'altra sentenza maschilista e
sessista le cui motivazioni vorrebbero
capovolgere i fatti trasformando Melania Rea da vittima in colpevole e il
Parolisi da donnaiolo incallito in in "povero uomo frustrato" il
quale non ottenendo quello che vuole esce fuori di senno fino ad uccidere...
Parolisi comunque resta in galera per "mancato pentimento"!
Ancora un vergognoso tentativo di
deviare l’attenzione dalle reali cause del femminicidio di una donna che forse
aveva scoperto il marciume del mondo militare maschilista e sessista di cui il
marito omicida faceva parte diventando una reale minaccia alla salvaguardia
“dell’onore” dell’arma.
Mfpr
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Percorso:ANSA.it > Cronaca
> NewsParolisi uccise per rapporto sessuale negato - Depositate le motivazioni della
sentenza di primo grado - 03 gennaio, 14:30
Ergastolo Parolisi 'Ora dica
verità'Un rapporto sessuale negato avrebbe scatenato la furia di Salvatore
Parolisi, il caporal maggiore dell'Esercito condannato in primo grado
all'ergastolo per avere ucciso a coltellate, il 18 aprile 2011, la moglie
Melania Rea, nella pineta di Ripe di Civitella (Teramo): è questa la
conclusione alla quale è arrivato il giudice di Teramo, Maria Tommolini, nelle
motivazioni della sentenza.
Secondo il giudice si è trattato
di un delitto d'impeto che non avrebbe nulla a che vedere con le relazioni
extraconiugali di Parolisi, maturato a causa della frustrazione vissuta
dall'uomo nei confronti di Melania, "figura dominante" della coppia.
Nella ricostruzione fornita dal magistrato l'omicidio si sarebbe consumato in
pochi momenti, quando Melania si è spostata dietro al chiosco della pineta per
fare pipì: la vista della moglie seminuda - sempre secondo il giudice - avrebbe
verosimilmente eccitato Parolisi che si è avvicinato e ha baciato la donna, per
avere un rapporto sessuale. Melania però avrebbe rifiutato l'avance, forse
rimproverando il marito, che a quel punto ha reagito all'ennesima umiliazione,
sferrando i colpi con il coltello a serramanico che aveva in tasca.
Nella sentenza di condanna a
Parolisi, il Gup Tommolini parla anche del rapporto tra il caporal maggiore e
la soldatessa Ludovica Perrone e pur escludendo implicazioni dirette
sul'omicidio, afferma che la relazione tra i due era ancora in atto. Per dimostrare
probabilmente che Salvatore ha detto troppe bugie anche sul rapporto tra i due
agli inquirenti, cita le telefonate intercorse tra i due: dal 2 settembre 2009,
data presumibile dell'inizio del rapporto, al 27 aprile 2011 Salvatore e
Ludovica si sono scambiate 5395 chiamate e 4012 sms. Il che significa che nei
603 giorni del loro rapporto tra i due c'é stata una media di 8,9 telefonate al
giorno e 6,6 messaggi tale da spingere il giudice ad affermare che "vi era
da circa due anni una stabile relazione sentimentale ancora in corso".
"Nel tentativo di
allontanare i sospetti", Parolisi "ha fornito, con proprie
dichiarazioni e interviste televisive, una mole di menzogne che,
inconsapevolmente, hanno costituito una sorta di confessione". E' quanto
sostiene il Gup nelle sue motivazioni. "Una mole di menzogne (così come
era solito fare nella propria vita quotidiana) - scrive il magistrato - che ha
offerto al giudicante una chiave di lettura che ha consentito di ricostruire la
dinamica dell'accaduto, il movente e l'effettiva personalità di un uomo che ha
vissuto e vive una propria realtà, che prende spunto dal vero, lo rielabora e,
quindi, lo eleva a verità tanto da essersi già assolto dai terribili delitti
commessi".
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