Questa volta è il Procuratore di
Bergamo, Francesco Dettori a indicare le donne come di fatto loro responsabili
per i comportamenti, la vita che fanno delle violenze sessuali - e spesso
uccisioni - che subiscono.
Per tutta risposta alla violenza
sessuale subita nei giorni scorsi da una donna di 24 anni a Bergamo, e mentre
lo stupratore subito è stato messo agli arresti domiciliari, come se avesse
fatto un reato di poco conto, ieri questo Procuratore rilasciando un'intervista
a L'Eco di Bergamo ha affermato:
"Le donne sono l'anello
debole di una società in cui è parzialmente ancora inculcata l'assurda
mentalità della femmina come oggetto del possesso. Lo dico con tutto il
rammarico, ma sarebbe bene che di sera non uscissero da sole... Non voglio
penalizzare la giovane che ha subito violenza... ma a volte bisogna ragionare in
termini realisti".
Queste parole sono di fatto un
via libera a delinquere! Se sono le donne che col loro stile di vita provocano
gli stupri, gli stupratori sono giustificati. Con questo aberrante ragionamento
è chiaramente normale aver mandato lo stupratore agli arresti domiciliari,
perchè non è lui che può
reiterare il reato, ma se mai
sarà un'altra donna a farlo ricadere nella violenza sessuale.
Le donne, per questo "uomo
di legge" sono e devono RESTARE l'"anello debole della società".
Se ne convincano e restino a casa! Visto che questo sistema sociale non può ma
soprattutto non deve cambiare!
Poche settimane fa, a proposito
delle altre odiose dichiarazioni del prete di Lerici, avevamo parlato
dell'"Infamia originaria". Quanto sta accadendo a Bergamo conferma in
pieno che non di casi isolati si tratta, ma di punte più visibili ed oscene di
un humus maschilista, fascista di odio verso le donne
che è presente dovunque, dalla
Chiesa alle Istituzioni, interno, prodotto e alimento a sua volta di un sistema
sociale in cui le donne, la loro condizione di vita le si vogliono riportare a
50 anni indietro, perchè funzionali, sia praticamente che ideologicamente, a
uno Stato da moderno fascismo, di aperti attacchi di classe verso le masse.Questo
spiega perchè fatti di questo genere, giustificazioni alle violenze sessuali ,
possono avvenire nel piccolo paese come in una delle città "evolute"
del nord.
E mai come oggi, in Italia, come
in ogni parte del mondo (vedi India), la condizione delle donne è la cartina di
tornasole del livello del grado di inciviltà, abbrutimento di questo sistema
sociale capitalista, che non può essere fermato o migliorato, ma solo
distrutto.
Contro questo "odio"
sociale, istituzionale verso le donne, contro questa guerra di bassa intensità
che ha esecutori e mandanti, non servono le lamentale e le prese di distanza
delle donne dei partiti, come sta accadendo a Bergamo. Il minimo sono le
immediate dimissioni di questo Procuratore.
Ma è necessario molto di più, la ribellione
delle donne si deve scatenare!
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com
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