Ascolta la corrispondenza con alcune compagne presenti ad Istanbul dalla radio del Mfla
Si è aperto questa mattina ad Istanbul il quarto processo a carico di
Pinar Selek, sociologa femminista ed antimilitarista turca, accusata di
aver partecipato ad un attentato avvenuto nel 1988 nel mercato della
capitale.
La vicenda giudiziaria che la vede coinvolta arriva da
lontano, precisamente da quando, negli anni ’90, decise di indagare sul
conflitto tra Turchia e Kurdistan e sulle possibili soluzioni; da allora
ha già affrontato diversi processi e, nonostante le due assoluzioni, ha
trascorso due anni e mezzo in carcere e continua ad essere nel mirino
della repressione turca.
L’udienza di questa mattina era stata
fissata dopo l’ennesimo rinvio a giudizio dello scorso 13 dicembre,
conclusosi con una richiesta a 36 anni di detenzione; in occasione del
processo di oggi numerosi osservatori internazionali erano stati
chiamati a presenziare sotto il Tribunale, data la rilevanza che il caso
di Pinar Selek ha raggiunto negli anni per l’accanimento giudiziario a
cui è andata incontro e per l’inconsistenza delle accuse a suo carico.
Al
momento della sentenza, che ha stabilito l’ergastolo per la donna con
l’accusa di terrorismo, i sostenitori di Pinar presenti in aula sono
esplosi in grida di rabbia contro l’ennesimo processo farsa consumatosi
sulla pelle dell’attivista turca.
Pinar al momento si trova in esilio a Strasburgo.
Per approfondire la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Pinar Selek rimandiamo all’appello di solidarietà diffuso nei giorni scorsi sul sito di Mfla.
Segnaliamo inoltre l'intervista alla giornalista Murat Cinar
in merito alla vicenda di Pinar e a quella della morte delle tre
militanti curde uccise a Parigi la scorsa settimana (intervista
realizzata durante la mattinata informativa di Radio Blackout).
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