Ciao a tutte/i, come saprete si è aperta una dura polemica in merito alla delibera assunta dalla giunta regionale umbra in merito alle indicazioni prodotte dal comitato tecnico scientifico che ha deciso le modalità di somminsitrazione della ru 486 optando per il regime in day hospital come avviene in tutti i paesi del mondo, contrariamente a quanto previsto dalle linee guida ministeriali che, ispirate ad una logica puntiva e reazionaria, prevedono il ricovero coatto.Il Forum delle famiglie, l'udc , il Pdl, e una parte del pd..i teodem.. come i consigliere Barberini e Smacchi e il presidente del consiglio regionale Eros Brega si oppongono alla decisione del comitato scientifico e fanno pressione affinchè si adotti il regime di ricovero obbligatorio, bisognerà ricordare loro, tre le altre cose, che l'ospedale non è un carcere e la legge 194 non prevede trattamenti sanitari obbligatori. Intano le associazioni "cattoliciste" stanno chiedendo incontri su incontri all'assessorato alla sanità.Abbiamo pensato di scrivere e inviare alla stampa questo comunicato per squarciare il velo del silenzio in cui cercano di avvolgerci mentre sulla stampa locale pagine e pagine sono dedicate ai deliri del forum delle famiglia che ieri per bocca del portavoce Pillon, nel corso di un convegno a Perugia, è arrivato a sostenere che la legge 194 è analoga alle leggi raziali del fascismo!!!!! davanti ad un compiaciuto Brega ...che ha espresso l'esigenza di non banalizzare l'utilizzo della ru che non è una pillola per il mal di testa!!!!! . Tutto ciò in una regione dove meno di una donna su due lavora, vi è il più alto tasso di femminicidi e più di tremila donne hanno subito ricatti e molestie sessuali per ottenere o mantenere il posto di lavoro
Le associazioni di donne da anni impegnate sui territori umbri in azioni di contrasto alla violenza di genere e ai provvedimenti che di fatto impediscono la autodeterminazione femminile in termini di sessualità, riproduzione e salute, esprimono ferma contrarietà a che le disposizioni in merito all'uso da parte delle donne della pillola RU486 prevedano il ricovero coatto in ospedale, fuori da accertate necessità terapeutiche, come previsto dalla legge 194/78. Ribadiamo che deve essere lasciata alle donne la massima libertà di scegliere le modalità ritenute più adeguate, a partire dal normale regime di day hospital, dove avviene la somministrazione del farmaco abortivo. A tale scopo è necessario che le donne non continuino ad essere private di una corretta informazione e ad essere escluse dal dibattito politico rispetto al quale, invece, occorre coordinare tutte le soggettività sociali e politiche interessate ad arginare un'ulteriore deriva autoritaria e bigotta nella nostra regione, di cui la legge sulla famiglia, approvata a larga maggioranza nella precedente legislatura, ha dato conto in misura inquietante. Sosteniamo il percorso avviato dalla Giunta regionale che, prevedendo il contributo di autorità scientifiche e il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, non potrà che portare ad una decisione rispettosa del principio della libera scelta delle donne.
Noi donne ci siamo e intendiamo lottare per contrastare le forze reazionarie, come il Forum delle famiglie, che intendono usare l'introduzione della Ru486 come un ulteriore tentativo di ridurre gli spazi di libertà che le donne hanno conquistato, giocando sul corpo femminile l'ennesimo gioco del potere patriarcale, sostenuto dagli epigoni del cattolicesimo reazionario e dagli opportunismi della politica, e a tal fine chiederemo un incontro all'assessorato alla sanità.
Associazione Rete delle donne Anti Violenza Onlus ( Perugia); Associazione Donne contro la guerra (Spoleto); Associazione L'albero di Antonia ( Orvieto); Comitato Verità per Aldo Bianzino (Perugia); Associazione Donnamica (Terni); Associazione Ossigeno ( Perugia); Associazione MèDeA (Perugia); Associazione Controcanti (Perugia); Associazione Il Pettirosso (Terni); Amnesty (Perugia); APS Cantiere d'Arti (Terni); Collettivo Sommosse Perugia
Le associazioni di donne da anni impegnate sui territori umbri in azioni di contrasto alla violenza di genere e ai provvedimenti che di fatto impediscono la autodeterminazione femminile in termini di sessualità, riproduzione e salute, esprimono ferma contrarietà a che le disposizioni in merito all'uso da parte delle donne della pillola RU486 prevedano il ricovero coatto in ospedale, fuori da accertate necessità terapeutiche, come previsto dalla legge 194/78. Ribadiamo che deve essere lasciata alle donne la massima libertà di scegliere le modalità ritenute più adeguate, a partire dal normale regime di day hospital, dove avviene la somministrazione del farmaco abortivo. A tale scopo è necessario che le donne non continuino ad essere private di una corretta informazione e ad essere escluse dal dibattito politico rispetto al quale, invece, occorre coordinare tutte le soggettività sociali e politiche interessate ad arginare un'ulteriore deriva autoritaria e bigotta nella nostra regione, di cui la legge sulla famiglia, approvata a larga maggioranza nella precedente legislatura, ha dato conto in misura inquietante. Sosteniamo il percorso avviato dalla Giunta regionale che, prevedendo il contributo di autorità scientifiche e il coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, non potrà che portare ad una decisione rispettosa del principio della libera scelta delle donne.
Noi donne ci siamo e intendiamo lottare per contrastare le forze reazionarie, come il Forum delle famiglie, che intendono usare l'introduzione della Ru486 come un ulteriore tentativo di ridurre gli spazi di libertà che le donne hanno conquistato, giocando sul corpo femminile l'ennesimo gioco del potere patriarcale, sostenuto dagli epigoni del cattolicesimo reazionario e dagli opportunismi della politica, e a tal fine chiederemo un incontro all'assessorato alla sanità.
Associazione Rete delle donne Anti Violenza Onlus ( Perugia); Associazione Donne contro la guerra (Spoleto); Associazione L'albero di Antonia ( Orvieto); Comitato Verità per Aldo Bianzino (Perugia); Associazione Donnamica (Terni); Associazione Ossigeno ( Perugia); Associazione MèDeA (Perugia); Associazione Controcanti (Perugia); Associazione Il Pettirosso (Terni); Amnesty (Perugia); APS Cantiere d'Arti (Terni); Collettivo Sommosse Perugia
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