Non ci sono novità per Sarah, la ragazza di 15 anni scomparsa ad Avetrana(Taranto), niente si chiarisce. Ciò che invece si oscura è il clima intorno alla sua vicenda da parte di certa stampa che cerca solo di sguazzare nelle sofferenze, come alcuni giornali nazionali, tra questi il Corriere della Sera di sabato 4 settembre.
Invece di cercare di capire la realtà di Sarah come di tante ragazze in un piccolo paese del sud, cerca di trovare il macabro, di intervistare il personaggio che può dire qualcosa che faccia notizia, per esempio: "E' morta, sono sicuro che Sarah è morta", ma anche alludere in modo squallido, per sottintesi tra 'maschi', a una situazione: "Sarah usciva con la cugina e due ragazzi di 12 anni più grandi di lei, tornava anche alle tre di notte, "noi la coccolavamo... passavamo sere al pub a dirle barzellette... tutti i pelusche del tirassegno le regalavamo a lei... era una bambina (Ma), aggiunge l'informatore, "poteva attrarre, eccome, hai voglia se poteva!".
E quindi, giù a prenderci gusto: "...tutto è così quaggiù, sospeso tra l'innocenza più banale e il male più nascosto...". Tutte le ragazze, per questo pennivendolo, sono "sospese"...
Invece di cercare di ascoltare, di vedere, il Corriere della Sera ha trovato la 'vena', il "male oscuro" dove cercare evidentemente la ragione della scomparsa di Sarah, per suggerire anche che la scomparsa di Sarah è forse colpa del tipo di vita che faceva, dei suoi desideri: le sue fisime dark, le foto sulla parete della sua stanza "tra demoni e teschi", le "schifezze che ritagliava di maghi, zombie e vampiri", fino al fatto che abbia voluto mettere la 'h' alla fine del suo nome (anche questo sarebbe una "fisima dark", sospetta...); e poi le amiche e gli amici che la darebbero già per morta e che cercherebbero di "approfittare" della questione di Sarah per esistere, per dare pubblicità al paese, ecc. ecc.
Ecco, tutto questo è una schifezza!
Mentre altra stampa contribuisce ad alimentare un clima di paura del "mostro", di chiusura delle donne, ognuna nelle proprie case, ognuna a controllare le proprie figlie. Tutto l'opposto di quello che invece è necessario.
Ma c'è un'altra realtà che piaccia o no a certa stampa: alcuni ragazzi e ragazze starebbero pensando di fare una manifestazione: "stiamo pensando di organizzare una fiaccolata per le strade di Avetrana, prepareremo dei cartelli e degli striscioni".
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Taranto 5.9.10
Invece di cercare di capire la realtà di Sarah come di tante ragazze in un piccolo paese del sud, cerca di trovare il macabro, di intervistare il personaggio che può dire qualcosa che faccia notizia, per esempio: "E' morta, sono sicuro che Sarah è morta", ma anche alludere in modo squallido, per sottintesi tra 'maschi', a una situazione: "Sarah usciva con la cugina e due ragazzi di 12 anni più grandi di lei, tornava anche alle tre di notte, "noi la coccolavamo... passavamo sere al pub a dirle barzellette... tutti i pelusche del tirassegno le regalavamo a lei... era una bambina (Ma), aggiunge l'informatore, "poteva attrarre, eccome, hai voglia se poteva!".
E quindi, giù a prenderci gusto: "...tutto è così quaggiù, sospeso tra l'innocenza più banale e il male più nascosto...". Tutte le ragazze, per questo pennivendolo, sono "sospese"...
Invece di cercare di ascoltare, di vedere, il Corriere della Sera ha trovato la 'vena', il "male oscuro" dove cercare evidentemente la ragione della scomparsa di Sarah, per suggerire anche che la scomparsa di Sarah è forse colpa del tipo di vita che faceva, dei suoi desideri: le sue fisime dark, le foto sulla parete della sua stanza "tra demoni e teschi", le "schifezze che ritagliava di maghi, zombie e vampiri", fino al fatto che abbia voluto mettere la 'h' alla fine del suo nome (anche questo sarebbe una "fisima dark", sospetta...); e poi le amiche e gli amici che la darebbero già per morta e che cercherebbero di "approfittare" della questione di Sarah per esistere, per dare pubblicità al paese, ecc. ecc.
Ecco, tutto questo è una schifezza!
Mentre altra stampa contribuisce ad alimentare un clima di paura del "mostro", di chiusura delle donne, ognuna nelle proprie case, ognuna a controllare le proprie figlie. Tutto l'opposto di quello che invece è necessario.
Ma c'è un'altra realtà che piaccia o no a certa stampa: alcuni ragazzi e ragazze starebbero pensando di fare una manifestazione: "stiamo pensando di organizzare una fiaccolata per le strade di Avetrana, prepareremo dei cartelli e degli striscioni".
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Taranto 5.9.10
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