PRIMO OTTOBRE, IL PAESE CHE VOGLIAMO
Vogliamo un paese libero dalle mafie e dalla corruzione. La prima corruzione, la prima mafia, è quella di sempre, sul corpo delle donne, dei bambini, delle bambine.
Portici, ospitando la nostra fiaccolata, nominandosi terra di solidarietà dalla parte delle vittime e di ribellione alla prepotenza comunque nominata, costituisce un esempio per lo Stato.
La città di Portici, nel compiere i gesti accoglienti verso il movimento delle donne, e di ampia assunzione di responsabilità nel fare i gesti dovuti, verso le proprie cittadine, ha concretizzato una parte del risultato che da sempre cerchiamo.
La mobilitazione permanente contro le uccisioni delle donne è una realtà che non si affievolisce nel tempo, è il filo più forte che dà ragione e sostanza all’esistenza di una rete che è servizio, ma prima di tutto politica. La rete, invisibile, perché sistematicamente ignorata è quel femminismo che a torto qualcuno “cantilena” come assente.
Non è quindi la prima volta che le donne si chiamano e si riconoscono, anche se non sempre nelle piazze come qualcuno vorrebbe. Si tratta di una rete di associazioni, avvocate, centri antiviolenza che si sforza di fare tutto ciò che si dovrebbe fare, e che comunque fa la sua parte. Chi non fa la sua parte è lo Stato, perché non è pronto e non vuole esserlo. Questa è la politica nel nostro Paese. Fino a Portici, che dimostra che chi vuole e chi ha cuore può Una constatazione, ben lungi dall’essere l’esaltazione eroica della solitudine e del sacrificio delle donne, perché non c’è nulla da esaltare nel fallimento collettivo chiamato femminicidio.
La politica deve decidere. Le donne non vogliono morire, né vivere in una vita amputata dalla loro possibilità di scegliere e di cambiare. Il vero sacrificio è dedicare la propria vita a cambiare e a stringere lo Stato ai propri doveri. È la vita di Teresa che chiama ancora una volta al cambiamento, la sua morte è solo amarezza: la volevamo viva, e vogliamo restarlo noi. Che temiamo perché come lei abbiamo un’idea forte: la libertà che vogliamo donare a figlie, sorelle e madri, e agli uomini che vorremmo stanchi di guerre.
Al teatro “DE FILIPPO” Corso Umberto ore 17, 00, le testimonianze della Città
A piazza S. Ciro alle 18,30 la nostra fiaccolata.
Per le promotrici della fiaccolata
(Elena Coccia e Stefania Cantatore)
Promuovono e aderiscono:
Udi di Napoli, Udi Di Portici, La Camera delle donne, Associazione Maddalena, Arcidonna, Donne Medico Arcilesbica, Istituto Campano per la Storia della Resistenza, Femminismo a Sud, UDI Monteverde (Roma), Consigliera di Parità della Provincia di Napoli, Donne in nero Napoli, Pina Orpello dell'ANPI, Dolores Madaro – Anpi, UIL Napoli, UIL Campania, UDI Catania, UDI Romana La Goccia, DonneSudonne, Rosa Oliva – Aspettare stanca, Cooperativa Eva, Centro Antiviolenza Eva, Centro Antiviolenza Aradia, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, UDI "le orme"- Reggio Calabria, UDI Lentini. CEDAV Messina, Controviolenzadonne, MediterraneanMedia- Cosenza, CGIL Campania, CGIL Napoli, Associazione Sott’ e n’coppa, Sportello Antiviolenza Lilith, Associazione Salute donna, Centro La Magnolia, AFEM (association femmes Europe Meridionale), CISL Campania, CISL Napoli, Casa Internazionale delle Donne- Roma, Tina Femiano, Centro antiviolenza ERINNA- VT, Rosanna Leone, Associazione Ernesto Rossi, Viviana Esposito, UDI Cerchio del Lago (Brescia),Napolipuntoacapo, Unione donne Terzo millennio (Torino) , Cooperativa L’Orsa Maggiore, Fondazione Mediterraneo, Clorinda Boccia Burattino, Centro Donna Artemisia, Maria De Marco, Comitato “29 Agosto” (Acerra- NA), Maria Grazia Pagano, Ass. “voce donna” (Castrocaro- Forlì), Comunità per donne maltrattate “Karabà”- Coop.Dedalus, Annamaria Carloni, Commissione Pp Oo Provincia di Napoli, Caffè delle donne” Udi Trieste, Fuoricampo lesbian group (Bologna). Luisa Menniti, Valeria Valente, comitato Internazionale 8 Marzo, Maschile Plurale e Uomini in Cammino, Barbara Maffione, Patrizia Gubellini, Rete Lilliput-Nodo Napoli, Clitorixstrix (BO), Ars e Labor Campania, Luisa Iodice, Luisa Laurelli, Liberamente, Dream Team, Donne In Nero Bologna, Tavola delle donne sulla violenza di Bologna, Club delle donne di Siracusa, Comitato Piero Gobetti, Cellula Concioni, Uscita Libera, associazione Exit, Associazione Rosso democratico, Arcigay Antinoo, Giuristi democratici, Associazione culturale del Plebiscito, UARR, Associazione Orlando Bologna, Legambiente Napoli- Centro antico, Giovanna Consonni, Marcella Raiola, da Bologna : 'Altracittà, Armonie e “Quelle che non ci stanno”', Claudia Preto
SAREMO CON TERESA E CON LE DONNE DI PORTICI ANCHE NOI, con iniziative in
contemporanea nelle città in cui siamo.
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
sembra in via di chiarimento quello che era apparso come un misterioso caso l' assassinio di Teresa Buonocore, avvenuto lunedì scorso a Napoli.
Teresa Buonocore aveva denunciato lo stupro della figlia di 8 anni e si era battuta perchè il pedofilo venisse condannato. Oggi sono stati fermati in due come possibili esecutori materiali e indagati come possibili mandanti dell' uccisione di Teresa il fratello e la moglie del pedofilo, condannato in primo grado a 15 anni: un "imprenditore locale con la passione della politica" così è stato descritto dal flash del Tg di oggi.
Emerge un quadro fortemente inquietante e fosco, un intreccio che, se confermato, mostra il livello e il quadro di barbarie: l'onorabilità della famiglia va difesa, le donne non devono osare ribellarsi, denunciare; gli uomini violentatori devono essere "lasciati in pace".
Il nostro pensiero va a Teresa che tenacemente e con coraggio si è battuta, ha denunciato, ha dato voce alle tante bambine vittime di violenza e coraggio a tante altre madri e donne che la violenza la subiscono.
Ma questo efferato omicidio fa comprendere bene come i tentativi di intimidazione, di isolare le donne che denunciano e si ribellano sembrano non aver più limiti nè freni come già abbiamo visto per Marinella, per Joy: come abbiamo visto anche che le mobilitazioni determinate e coerenti contrastano sul campo chi si vorrebbe impunito e "lasciato tranquillo".
milano, 22 settembre '10
mfpr-Milano
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