Gli organi di stampa, e in particolare il giornale padronale, Sole 24 Ore, pubblicano con soddisfazione articoli sui dati della corresponsione del "reddito di libertà" alle donne vittime di violenza sessuale. Le domande presentate all’Inps sono state oltre 6mila, quelle accolte finora sono 2.772.
Già il titolo di questo provvedimento era ed è una ridicola provocazione: la "libertà" è avere 400 euro al mese?
Ma non basta...
Dalla stampa: "Sono quasi 3mila le donne vittime di violenza che hanno beneficiato (o ancora beneficiano) del reddito di libertà, il sussidio da 400 euro mensili riconosciuto per un anno, con lo scopo di supportare l'emancipazione delle donne, sole o con figli, che hanno subito maltrattamenti e siano in condizione di povertà, cioè che sono seguite dai centri antiviolenza dai servizi sociali. Un aiuto significativo per promuovere l’autonomia abitativa e personale e facilitare un percorso assistito di uscita dalla violenza, liberandole dal ricatto materiale del mantenimento e offrendo loro strumenti concreti per una nuova vita".
"Queste politiche non solo mirano a interrompere il ciclo della violenza, sia fisica che psicologica, ma si propongono anche come modello di intervento integrato e sostenibile per il futuro".
Siamo alle miserie offensive, a fronte della dura realtà di tante donne, presentate come se fossero ORO.
Prima questione: dal 2020 solo la metà delle donne che ha presentato domanda ha avuto le 400 euro. Una vera elemosina, inferiore anche al "reddito di cittadinanza", che non permette neanche di comprare il minimo necessario per mangiare (figurarsi per pagare bollette, spese sanitarie, ecc.) da sola, meno che mai se si hanno figli.
Di fatto questa, come il Bonus per i padroni se assumono donne disoccupate vittime di maltrattamenti (leggi altro post) ha sostituito il reddito di cittadinanza. Insomma, bisogna essere violentate, maltrattate, e anche essere povere violentate, per sperare di avere queste elemosine. Che difesa è mai questa? Che razza di società è una società che aspetta che tu sia violentata per darti uno straccio di reddito e di lavoro a tempo!?
Ma questa indecenza viene presentata da questo governo, dai parlamentari del centrodestra, dalle sue ricche signore che vivono con i soldi dello Stato e li usano anche per comprarsi abiti griffati, gioielli, per fare viaggi, ecc., come strumento di "emancipazione", come promozione di "autonomia abitativa", come libertà da "ricatto materiale" e avvio di "nuova vita".
Ma come vi permettete, luridi politicanti di trattare così le donne? Di prenderle in giro, di offenderle? 400 euro, o uno straccio di lavoro per un anno vogliono dire "libertà", "emancipazione", "nuova vita"?
La nostra "libertà" può cominciare facendovi fuori, lottando contro questo vostro sistema che produce altrettanta violenza reazionaria, organizzandoci per una giusta rivoluzione proletaria che vi spazzi via!
PS. Compagne di Nudm, riflettete quando negli obiettivi ponete la questione del reddito, come "reddito di autodeterminazione"...
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