L'Ungheria ha minacciato che ogni pressione è controproducente per la causa di Ilaria. Zoltan Kovacs, portavoce del governo di Orban ha detto: «Dobbiamo chiarire che nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una sorta di ring di pugilato dove venire e pianificare di picchiare qualcuno a morte... Nessuna richiesta diretta da parte del governo italiano (o di qualsiasi altro importante organo di informazione) al governo ungherese renderà più semplice difendere la causa di Salis...".
Ma queste minacce del governo ungherese sono da un lato la dimostrazione che la mobilitazione per Ilaria Salis sta incidendo e Orban si preoccupa che si estenda; dall'altro sa di poter contare sull'"amica" Meloni.
Il messaggio infatti del governo Meloni fa il paio con quello di Orban: lasciar fare al governo...; cercando di mettere a tacere le voci di protesta, le iniziative di lotta, e la stessa grande ed estesa mobilitazione del padre.
Ma la nostra risposta deve essere, invece, quella di estendere ancora di più e in tutte le forme la mobilitazione per la libertà di Ilaria.
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