Il MFPR ha pubblicato le Conferenze tenute dalla Kollontaj sulla liberazione della donna - richiedete il dossier: mfpr.naz@gmail.com
Da www.resistenze.org
Michael Laxer (a cura di) | theleftchapter.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
In onore del 150° anniversario della nascita della grande rivoluzionaria e dirigente bolscevica, rieditiamo una sua biografia di epoca sovietica del 1972.
- Kollontaj (a sinistra) nel 1918 con alcuni degli orfani sotto le sue cure. Aristocratica di nascita, a 26 anni lasciò l'ambiente privilegiato in cui vivevano i suoi genitori, si unì ai socialdemocratici russi e divenne una rivoluzionaria di professione.
La grande rivoluzionaria bolscevica, dirigente e intellettuale marxista, sostenitrice dei diritti delle donne e diplomatica Alexandra Kollontaj, è nata il 31 marzo 1872.
Ebbe un ruolo importante nella stessa Rivoluzione bolscevica, fu Commissario del Popolo per la Previdenza sociale nel primo governo dei Soviet - il che la rese la prima donna della storia a diventare membro di un gabinetto governativo - posizione dalla quale si dimise dopo pochi mesi per protestare contro il Trattato di Brest-Litovsk. Fece parte della missione diplomatica sovietica in Norvegia nel 1922. Come lei stessa annotò di questo incarico: "Naturalmente questa nomina creò un grande scalpore poiché, dopo tutto, era la prima volta nella storia che una donna era ufficialmente attiva come ambasciatrice".
"Affida a Kollontaj il compito più complesso, lei lo porterà a termine", diceva Lenin, e Kollontaj lo compiva.
"Non è forse molto più saggio, più umano, risolvere i problemi attraverso i negoziati e gli accordi piuttosto che andare avanti con le armi spianate? Potrebbe esserci un'altra guerra, diverse guerre, ma stanno prendendo forma nuovi metodi, nuove forme che permetteranno di risolvere i problemi tra gli stati. Questo mi rende felice, soprattutto la consapevolezza che l'Unione Sovietica sta cercando di aprirne la strada". - Alexandra Kollontaj, Saltsjobaden, Svezia, 1939
In onore del 150° anniversario della sua nascita, rieditiamo un articolo sovietico del 1972 scritto dallo storico Georgi Petrov dell'Archivio Centrale di Stato della Rivoluzione d'Ottobre dell'URSS pubblicato in occasione del 100° anniversario della nascita. È accompagnato da numerose foto e da alcuni ricordi di lei.
* * *
Alexandra Kollontaj 1872-1952
Georgi Petrov * | Soviet life, april 1972
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
1972
Il 100° anniversario della nascita di Alexandra Kollontaj sarà celebrato nel 1972. Il suo è un nome familiare sia in URSS che a livello internazionale. Sono stati scritti libri su di lei, per anni è stata nel repertorio del Teatro d'Arte di Mosca un'opera teatrale su questa donna straordinaria e due documentari sovietici e un film l'hanno portata sullo schermo.
Alexandra Kollontaj ha condotto una vita molto insolita. Era una rivoluzionaria, una stretta collaboratrice di Lenin, un'ardente oratrice per la rivoluzione, il primo ministro della Previdenza sociale del nuovo governo sovietico e un'illustre diplomatica, ambasciatrice in Norvegia, Messico e Svezia.
"Mi piace volgere lo sguardo all'indietro sulla strada che abbiamo percorso e poi verso il meraviglioso futuro quando l'umanità, appena conquistata la sua libertà, proclamerà la felicità come suo diritto di nascita", scrisse nei suoi ultimi anni di vita.
- Alexandra Kollontaj nel 1888
Per la Kollontaj lo scopo della vita era combattere per il popolo lavoratore. All'età di 26 anni questa figlia di un aristocratico - suo padre era un generale dell'esercito dello zar - abbandonò il suo ambiente privilegiato, si unì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo e divenne una rivoluzionaria di professione. Da quel momento in poi, come disse Lenin, diede alla rivoluzione "non solo le sue serate libere ma tutta la sua vita".
Alexandra Kollontaj, come Nadezhda Krupskaya, moglie e compagna di Lenin, iniziò la sua attività guidando i circoli operai di Pietroburgo e parlando alle riunioni clandestine. Studiò le condizioni della Russia e i problemi del movimento rivoluzionario e scrisse numerosi articoli di storia, economia e problemi sociali. Come oratrice, Kollontaj conquistò presto un grande seguito. Dedicò molto del suo tempo e della sua energia a portare la coscienza politica alle masse e specialmente ad incitare le donne lavoratrici alla lotta rivoluzionaria.
Nel 1908, per sfuggire alla polizia segreta degli zar, Kollontaj dovette lasciare la Russia. Trascorse otto anni all'estero e contribuì a rafforzare i legami della Russia con il movimento rivoluzionario dell'Occidente. La sua abilità di oratrice e la sua conoscenza delle lingue le furono di grande aiuto. Parlò a platee operaie in Germania, Gran Bretagna, Belgio, Danimarca, Svizzera, Norvegia e Svezia e ai congressi socialisti internazionali di Copenhagen e Basilea.
- Kollontaj e suo figlio
- Al Congresso dell'Internazionale Socialista del 1910
Durante la Prima Guerra Mondiale, come membro del partito Bolscevico, Kollontaj eseguì l'incarico di Lenin di radunare le forze socialiste di sinistra in tutto il mondo. Lenin apprezzava le sue doti di scrittrice e oratrice. Nel 1915, su invito dei socialisti americani, visitò gli Stati Uniti, dove trascorse cinque mesi visitando il continente e facendo appello ai lavoratori per combattere contro la guerra imperialista. Diffuse la visione bolscevica della guerra e le idee rivoluzionarie di Lenin. La stampa operaia americana dell'epoca riportava resoconti entusiastici dei vibranti discorsi della Kollontaj.
Dopo la rivoluzione del febbraio 1917, tornò a casa. Fece un lavoro formativo con i marinai del Baltico e con le donne di Pietrogrado. Divenne anche una collaboratrice regolare della Pravda, fu eletta nel Comitato Esecutivo del Soviet di Pietrogrado e nel Comitato Centrale del partito Bolscevico al sesto congresso del partito, partecipò alle riunioni più decisive del Comitato Centrale e sostenne l'appello di Lenin per una sollevazione armata.
Nell'ottobre del 1917 la rivoluzione socialista fu vittoriosa. Su raccomandazione di Lenin, Kollontaj divenne Commissario del Popolo per la Previdenza sociale nel primo governo Sovietico.
Lenin aveva un'alta considerazione delle capacità organizzative della Kollontaj. Mentre la criticava francamente e fermamente per gli errori, la aiutava a correggerli e a trovare la giusta soluzione. La sua ammirazione per lei non ha mai vacillato.
Per mezzo anno Alexandra Kollontaj mantenne la carica di Commissario del Popolo. In quel breve periodo pose le basi per un nuovo sistema statale di assicurazione sociale senza contributi dalla busta paga del lavoratore. Organizzò il pagamento dei primi sussidi e delle prime pensioni, istituì case per bambini e aprì un centro per madri e bambini, tutte imprese assolutamente senza precedenti per l'epoca.
- Lenin presiede una riunione del Consiglio dei Commissari del Popolo nel gennaio 1918. Madame Kollontaj è mostrata qui seduta accanto a Lenin, l'ottava da sinistra.
"Affida a Kollontaj il compito più complesso, lei lo porterà a termine", diceva Lenin, e Kollontaj lo compiva. Nel 1919 fu inviata in Ucraina come Commissario del Popolo per l'agitazione e la propaganda. Come sempre, si occupò del problema di coinvolgere le donne nella costruzione della società socialista. Scrisse molto sull'argomento, ma il suo interesse era tutt'altro che teorico - era un'instancabile amministratrice e organizzatrice.
Nel 1922 Alexandra Kollontaj iniziò il suo incarico come diplomatica, prima rappresentando l'Unione Sovietica in Norvegia, poi in Messico e in Svezia. Fu la prima [donna] ad essere nominata per un tale incarico. Le donne avevano governato regni e imperi prima, ma nessuna era stata ambasciatrice di una grande potenza.
"Un diplomatico non è degno di questo appellativo se non ha fatto nuovi amici per il suo paese" diceva Kollontaj. Ha ottenuto una serie di importanti successi diplomatici come rappresentante del suo paese. La Norvegia, per esempio, fu una delle prime a riconoscere la Russia sovietica.
- Kollontaj chiacchiera con il presidente messicano Calles nel 1926 dopo aver presentato le sue credenziali come inviata sovietica.
- Alla Società delle Nazioni a Ginevra nel 1926. Alexandra Kollontaj e Boris Stein erano i delegati Sovietici.
Kollontaj è stata un'instancabile sostenitrice della politica estera dell'Unione Sovietica alla ricerca della pace. Come membro della delegazione Sovietica alla Società delle Nazioni, dal 1934 al 1939, ha offerto più volte le proposte dell'Unione Sovietica per evitare una guerra mondiale.
Per 23 anni Kollontaj rappresentò il suo paese all'estero. Nella primavera del 1945, quando tornò a vivere a Mosca, aveva più di 70 anni, ma continuò come consigliere del Ministero degli Affari Esteri.
- In viaggio verso il palazzo reale di Stoccolma nel 1930
- Con H. V. Johnson, ambasciatore degli Stati Uniti in Svezia, 1944
Aveva la più alta decorazione Sovietica, l'Ordine di Lenin e due ordini della Bandiera Rossa del Lavoro; l'Ordine di Sant'Olav, la più alta decorazione della Norvegia e l'ordine messicano El Aguila Azteca. Per la legge svedese le donne non potevano ricevere decorazioni o medaglie. Ma il Re Gustavo V, in riconoscimento dei suoi servizi diplomatici, inviò a Madame Kollontaj la sua fotografia in una cornice d'argento con inciso il suo stemma in oro.
Alexandra Kollontaj morì il 9 marzo 1952. Visse una vita lunga e feconda. Fino alla fine si mantenne al passo dei tempi e rimase dedita al popolo.
- Nikolai Shvernik, Presidente del Presidium del Soviet Supremo, le consegna l'Ordine della Bandiera Rossa.
"Mi sono sposata presto, in parte come un atto di sfida contro i miei genitori. Ma tre anni dopo mi sono separata da mio marito, l'ingegnere V. Kollontaj, assumendo la piena responsabilità dell'educazione di mio figlio.... Ci siamo separati non perché abbiamo smesso di amarci, ma perché mi sentivo oppressa e incatenata da un ambiente da cui il matrimonio con Kollontaj non mi aveva salvato.... Non lasciai Kollontaj per un altro uomo, ma fui presa dall'onda dei crescenti tumulti rivoluzionari e dagli eventi in Russia." [da Autobiografia di Alexandra Kollontaj]
"La capacità di sognare mi ha aiutato per tutta la vita. Vedevo il mondo non solo com'era, ma come poteva essere se veniva cambiato. Questa capacità mi ha aiutato a vedere nel futuro quando il nostro stato Sovietico cominciava appena a prendere forma. Posso dire di me stessa che ho amato intensamente... che ho vissuto pienamente la mia vita. Ho partecipato a molti grandi eventi. La cosa principale per la quale ho lottato, per la quale ho sognato e per la quale ho lavorato tutta la vita - lo stato socialista - è diventato una realtà". [Alexandra Kollontaj]
*) Georgi Petrov è uno storico dell'Archivio Centrale di Stato della Rivoluzione d'Ottobre che sta scrivendo una tesi su Alexandra Kollontaj. Le foto sono riprodotte per gentile concessione della famiglia di Madame Kollontaj e del Museo della Rivoluzione dell'URSS
Ricordando Alexandra Kollontaj nata il 31 marzo 1872
Michael Laxer (a cura di) | theleftchapter.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
In onore del 150° anniversario della nascita della grande rivoluzionaria e dirigente bolscevica, rieditiamo una sua biografia di epoca sovietica del 1972.
- Kollontaj (a sinistra) nel 1918 con alcuni degli orfani sotto le sue cure. Aristocratica di nascita, a 26 anni lasciò l'ambiente privilegiato in cui vivevano i suoi genitori, si unì ai socialdemocratici russi e divenne una rivoluzionaria di professione.
La grande rivoluzionaria bolscevica, dirigente e intellettuale marxista, sostenitrice dei diritti delle donne e diplomatica Alexandra Kollontaj, è nata il 31 marzo 1872.
Ebbe un ruolo importante nella stessa Rivoluzione bolscevica, fu Commissario del Popolo per la Previdenza sociale nel primo governo dei Soviet - il che la rese la prima donna della storia a diventare membro di un gabinetto governativo - posizione dalla quale si dimise dopo pochi mesi per protestare contro il Trattato di Brest-Litovsk. Fece parte della missione diplomatica sovietica in Norvegia nel 1922. Come lei stessa annotò di questo incarico: "Naturalmente questa nomina creò un grande scalpore poiché, dopo tutto, era la prima volta nella storia che una donna era ufficialmente attiva come ambasciatrice".
"Affida a Kollontaj il compito più complesso, lei lo porterà a termine", diceva Lenin, e Kollontaj lo compiva.
"Non è forse molto più saggio, più umano, risolvere i problemi attraverso i negoziati e gli accordi piuttosto che andare avanti con le armi spianate? Potrebbe esserci un'altra guerra, diverse guerre, ma stanno prendendo forma nuovi metodi, nuove forme che permetteranno di risolvere i problemi tra gli stati. Questo mi rende felice, soprattutto la consapevolezza che l'Unione Sovietica sta cercando di aprirne la strada". - Alexandra Kollontaj, Saltsjobaden, Svezia, 1939
In onore del 150° anniversario della sua nascita, rieditiamo un articolo sovietico del 1972 scritto dallo storico Georgi Petrov dell'Archivio Centrale di Stato della Rivoluzione d'Ottobre dell'URSS pubblicato in occasione del 100° anniversario della nascita. È accompagnato da numerose foto e da alcuni ricordi di lei.
* * *
Alexandra Kollontaj 1872-1952
Georgi Petrov * | Soviet life, april 1972
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
1972
Il 100° anniversario della nascita di Alexandra Kollontaj sarà celebrato nel 1972. Il suo è un nome familiare sia in URSS che a livello internazionale. Sono stati scritti libri su di lei, per anni è stata nel repertorio del Teatro d'Arte di Mosca un'opera teatrale su questa donna straordinaria e due documentari sovietici e un film l'hanno portata sullo schermo.
Alexandra Kollontaj ha condotto una vita molto insolita. Era una rivoluzionaria, una stretta collaboratrice di Lenin, un'ardente oratrice per la rivoluzione, il primo ministro della Previdenza sociale del nuovo governo sovietico e un'illustre diplomatica, ambasciatrice in Norvegia, Messico e Svezia.
"Mi piace volgere lo sguardo all'indietro sulla strada che abbiamo percorso e poi verso il meraviglioso futuro quando l'umanità, appena conquistata la sua libertà, proclamerà la felicità come suo diritto di nascita", scrisse nei suoi ultimi anni di vita.
- Alexandra Kollontaj nel 1888
Per la Kollontaj lo scopo della vita era combattere per il popolo lavoratore. All'età di 26 anni questa figlia di un aristocratico - suo padre era un generale dell'esercito dello zar - abbandonò il suo ambiente privilegiato, si unì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo e divenne una rivoluzionaria di professione. Da quel momento in poi, come disse Lenin, diede alla rivoluzione "non solo le sue serate libere ma tutta la sua vita".
Alexandra Kollontaj, come Nadezhda Krupskaya, moglie e compagna di Lenin, iniziò la sua attività guidando i circoli operai di Pietroburgo e parlando alle riunioni clandestine. Studiò le condizioni della Russia e i problemi del movimento rivoluzionario e scrisse numerosi articoli di storia, economia e problemi sociali. Come oratrice, Kollontaj conquistò presto un grande seguito. Dedicò molto del suo tempo e della sua energia a portare la coscienza politica alle masse e specialmente ad incitare le donne lavoratrici alla lotta rivoluzionaria.
Nel 1908, per sfuggire alla polizia segreta degli zar, Kollontaj dovette lasciare la Russia. Trascorse otto anni all'estero e contribuì a rafforzare i legami della Russia con il movimento rivoluzionario dell'Occidente. La sua abilità di oratrice e la sua conoscenza delle lingue le furono di grande aiuto. Parlò a platee operaie in Germania, Gran Bretagna, Belgio, Danimarca, Svizzera, Norvegia e Svezia e ai congressi socialisti internazionali di Copenhagen e Basilea.
- Kollontaj e suo figlio
- Al Congresso dell'Internazionale Socialista del 1910
Durante la Prima Guerra Mondiale, come membro del partito Bolscevico, Kollontaj eseguì l'incarico di Lenin di radunare le forze socialiste di sinistra in tutto il mondo. Lenin apprezzava le sue doti di scrittrice e oratrice. Nel 1915, su invito dei socialisti americani, visitò gli Stati Uniti, dove trascorse cinque mesi visitando il continente e facendo appello ai lavoratori per combattere contro la guerra imperialista. Diffuse la visione bolscevica della guerra e le idee rivoluzionarie di Lenin. La stampa operaia americana dell'epoca riportava resoconti entusiastici dei vibranti discorsi della Kollontaj.
Dopo la rivoluzione del febbraio 1917, tornò a casa. Fece un lavoro formativo con i marinai del Baltico e con le donne di Pietrogrado. Divenne anche una collaboratrice regolare della Pravda, fu eletta nel Comitato Esecutivo del Soviet di Pietrogrado e nel Comitato Centrale del partito Bolscevico al sesto congresso del partito, partecipò alle riunioni più decisive del Comitato Centrale e sostenne l'appello di Lenin per una sollevazione armata.
Nell'ottobre del 1917 la rivoluzione socialista fu vittoriosa. Su raccomandazione di Lenin, Kollontaj divenne Commissario del Popolo per la Previdenza sociale nel primo governo Sovietico.
Lenin aveva un'alta considerazione delle capacità organizzative della Kollontaj. Mentre la criticava francamente e fermamente per gli errori, la aiutava a correggerli e a trovare la giusta soluzione. La sua ammirazione per lei non ha mai vacillato.
Per mezzo anno Alexandra Kollontaj mantenne la carica di Commissario del Popolo. In quel breve periodo pose le basi per un nuovo sistema statale di assicurazione sociale senza contributi dalla busta paga del lavoratore. Organizzò il pagamento dei primi sussidi e delle prime pensioni, istituì case per bambini e aprì un centro per madri e bambini, tutte imprese assolutamente senza precedenti per l'epoca.
- Lenin presiede una riunione del Consiglio dei Commissari del Popolo nel gennaio 1918. Madame Kollontaj è mostrata qui seduta accanto a Lenin, l'ottava da sinistra.
"Affida a Kollontaj il compito più complesso, lei lo porterà a termine", diceva Lenin, e Kollontaj lo compiva. Nel 1919 fu inviata in Ucraina come Commissario del Popolo per l'agitazione e la propaganda. Come sempre, si occupò del problema di coinvolgere le donne nella costruzione della società socialista. Scrisse molto sull'argomento, ma il suo interesse era tutt'altro che teorico - era un'instancabile amministratrice e organizzatrice.
Nel 1922 Alexandra Kollontaj iniziò il suo incarico come diplomatica, prima rappresentando l'Unione Sovietica in Norvegia, poi in Messico e in Svezia. Fu la prima [donna] ad essere nominata per un tale incarico. Le donne avevano governato regni e imperi prima, ma nessuna era stata ambasciatrice di una grande potenza.
"Un diplomatico non è degno di questo appellativo se non ha fatto nuovi amici per il suo paese" diceva Kollontaj. Ha ottenuto una serie di importanti successi diplomatici come rappresentante del suo paese. La Norvegia, per esempio, fu una delle prime a riconoscere la Russia sovietica.
- Kollontaj chiacchiera con il presidente messicano Calles nel 1926 dopo aver presentato le sue credenziali come inviata sovietica.
- Alla Società delle Nazioni a Ginevra nel 1926. Alexandra Kollontaj e Boris Stein erano i delegati Sovietici.
Kollontaj è stata un'instancabile sostenitrice della politica estera dell'Unione Sovietica alla ricerca della pace. Come membro della delegazione Sovietica alla Società delle Nazioni, dal 1934 al 1939, ha offerto più volte le proposte dell'Unione Sovietica per evitare una guerra mondiale.
Per 23 anni Kollontaj rappresentò il suo paese all'estero. Nella primavera del 1945, quando tornò a vivere a Mosca, aveva più di 70 anni, ma continuò come consigliere del Ministero degli Affari Esteri.
- In viaggio verso il palazzo reale di Stoccolma nel 1930
- Con H. V. Johnson, ambasciatore degli Stati Uniti in Svezia, 1944
Aveva la più alta decorazione Sovietica, l'Ordine di Lenin e due ordini della Bandiera Rossa del Lavoro; l'Ordine di Sant'Olav, la più alta decorazione della Norvegia e l'ordine messicano El Aguila Azteca. Per la legge svedese le donne non potevano ricevere decorazioni o medaglie. Ma il Re Gustavo V, in riconoscimento dei suoi servizi diplomatici, inviò a Madame Kollontaj la sua fotografia in una cornice d'argento con inciso il suo stemma in oro.
Alexandra Kollontaj morì il 9 marzo 1952. Visse una vita lunga e feconda. Fino alla fine si mantenne al passo dei tempi e rimase dedita al popolo.
- Nikolai Shvernik, Presidente del Presidium del Soviet Supremo, le consegna l'Ordine della Bandiera Rossa.
"Mi sono sposata presto, in parte come un atto di sfida contro i miei genitori. Ma tre anni dopo mi sono separata da mio marito, l'ingegnere V. Kollontaj, assumendo la piena responsabilità dell'educazione di mio figlio.... Ci siamo separati non perché abbiamo smesso di amarci, ma perché mi sentivo oppressa e incatenata da un ambiente da cui il matrimonio con Kollontaj non mi aveva salvato.... Non lasciai Kollontaj per un altro uomo, ma fui presa dall'onda dei crescenti tumulti rivoluzionari e dagli eventi in Russia." [da Autobiografia di Alexandra Kollontaj]
"La capacità di sognare mi ha aiutato per tutta la vita. Vedevo il mondo non solo com'era, ma come poteva essere se veniva cambiato. Questa capacità mi ha aiutato a vedere nel futuro quando il nostro stato Sovietico cominciava appena a prendere forma. Posso dire di me stessa che ho amato intensamente... che ho vissuto pienamente la mia vita. Ho partecipato a molti grandi eventi. La cosa principale per la quale ho lottato, per la quale ho sognato e per la quale ho lavorato tutta la vita - lo stato socialista - è diventato una realtà". [Alexandra Kollontaj]
*) Georgi Petrov è uno storico dell'Archivio Centrale di Stato della Rivoluzione d'Ottobre che sta scrivendo una tesi su Alexandra Kollontaj. Le foto sono riprodotte per gentile concessione della famiglia di Madame Kollontaj e del Museo della Rivoluzione dell'URSS
Nessun commento:
Posta un commento