14/09/21

Due femminicidi in un solo giorno - E' un'emergenza che richiede emergenza di lotta!

Due femminicidi in un solo giorno. Dopo quelli avvenuti nelle scorse giornate.
Il primo femminicidio è avvenuto ad Agnosine, in provincia di Brescia, dove un uomo ha ucciso la ex moglie, Giuseppina, operaia, madre dei suoi due 2 figli, con diverse coltellate sulle scale dell'edificio dove la vittima si era trasferita da un mese dopo la separazione dal marito. Si tratta di una coppia italiana, cinquantenni.
Il secondo invece a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza, nel pomeriggio. In casa al culmine di una lite, il marito 52enne ha accoltellato ripetutamente la moglie, Sonia, di 43anni. La coppia da tempo aveva frequenti litigi, nell'uomo, a quanto sembra, era insorta una gelosia ossessiva nei confronti della donna che era stata più volte in procinto di sporgere denuncia per i maltrattamenti subiti ma non lo aveva fatto. Sonia non aveva voluto essere aiutata dal Centro d'ascolto, che le aveva offerto sostegno.
Dal primo gennaio al 5 settembre, 76 donne sono state uccise: quasi tutte (66 su 76) sono state uccise in ambito familiare, incluse le 47 che hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex.
Nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5% rispetto all'anno precedente, sia per telefono, sia via chat (+71%). Con un boom da fine marzo 2020, in corrispondenza del lockdown scattato per la pandemia.
Ridurre tutto questo a casi individuali, come il più delle volte fanno giornali e Tv, o anche personaggi istituzionali è voler "normalizzare", quando questi femminicidi gridano una vera e propria guerra di bassa intensità contro le donne, una guerra di emergenza, che richiede risposte di emergenza soprattutto da parte delle stesse donne. 
Negli anni 70/inizio 80 quando vi era un grande movimento delle donne, e migliaia quasi ogni giorni scendevano in piazza e imponevano a tutti la volontà, la forza delle donne, i femminicidi e gli stupri erano nettamente calati; a dimostrazione che solo la lotta collettiva delle donne è una diga e che questo oggi bisogna ricostruire. 
Il sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi, ha commentato: "Parliamo di una famiglia normale, due grandi lavoratori non si riesce a capire...". 
Invece si capisce benissimo - e chi lo copre è oggettivamente, se non soggettivamente complice.
Si capisce se si vuole guardare a tutto quello che succede intorno, alla natura di questa società borghese, al clima sempre più reazionario, fascista nei "valori" che si espande e inquina, ammorba tutto e tutti. 

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