Una vittoria non scontata, nel clima di attacco al diritto d'aborto riaperto da papa Bergoglio con attacchi oscurantisti alle donne.
Da Repubblica:
"Abolito il carcere da sei mesi a tre anni. I sì sono il 77,3%: “Le donne devono avere il diritto di scegliere”
San Marino scrive, così, una nuova pagina della sua storia, strappando quella del Codice penale risalente al 1865: secondo gli articoli 153 e 154, chi procura un aborto o chi vi concorre rischia da sei mesi a tre anni di carcere, con un'attenuante nel caso di gravidanza extra-coniugale: "Sono contenta di aver dato il mio contributo, è un precedente storico impossibile da ignorare in uno tra gli ultimi baluardi della società patriarcale", ammette Diana Lengua, docente supervisore, ricercatrice in filosofia all'East London University.
Gli expat sammarinesi, rientrati anche solo nello spazio di 24 ore, hanno voluto dimostrare il loro peso in un referendum, il secondo senza quorum della Repubblica, per una comunità di 35mila abitanti...:"Sono rientrata nel mio Stato perché mai più nessuna donna debba uscire per reclamare un suo diritto..."
Fra i giovani expat, la sensazione che si tocca nella città-stato è che alcune tradizioni siano profondamente patriarcali, come l'Istanza d'Arengo, uno degli strumenti di democrazia diretta previsti dall'ordinamento sammarinese, nata dalle riunioni dei capi famiglia che decidevano della vita comunitaria.
All'alba di un nuovo giorno, la più grande lezione di ottimismo viene da Maria Teresa Chiucchiuini, biologa di 90 anni residente a Chieti, ritornata nella Repubblica per stare al fianco non solo di figlia e nipote, ma di tutte le sammarinesi: "Sono qui perché ogni donna abbia il diritto di poter scegliere. Ha vinto il sì perché le donne hanno sempre il diritto di vincere".
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