L'attacco frontale al diritto d'aborto del governo Rajoy ha,
giustamente, scatenato una dura, tenace lotta delle donne, femministe,
lavoratrici, ampia, articolata, con una partecipazione di massa.
Oggi, Rajoy ritira il progetto di legge, ma introduce alcune modifiche alla legge attualmente in vigore, in particolare, l'obbligo di assenso dei genitori per le minori di 16 anni e, contemporaneamente, preannuncia un Piano di "protezione della famiglia".
In qualche modo, quindi, con le modifiche alla legge sull' aborto e le preannunciate politiche familiste si lascia "aperto" lo spazio per attacchi ideologici, ma anche pratici alle donne. Certo, il ritiro del progetto Gallardon è un successo. Ma certo è che bisogna lottare ancora
mfpr-milano
Spagna, il premier Rajoy ritira la riforma sull’aborto
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Il Corriere della Sera
23 09 2014
Il progetto di legge di «protezione del concepito e dei diritti delle donne in gravidanza» - la controversa riforma della legge sull’ aborto promossa dal governo conservatore spagnolo del Partido Popular - sarà ritirato per mancanza di «sufficiente consenso». Lo ha annunciato il premier Mariano Rajoy.
Le riforme per la famiglia
L’esecutivo riformerà l’attuale normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce «entro la fine dell’anno».
Passo indietro
Il premier Mariano Rajoy in campagna elettorale aveva promesso una legge più severa sull’interruzione di gravidanza, che doveva rivedere le modifiche fatte nel 2010 dall’allora esecutivo socialista di Zapatero. Il Partito Popolare e la chiesa cattolica si opposero con forza alla legge sull’aborto che permette l’interruzione fino a 14 settimane di gravidanza o fino a 22 in caso di malformazione del feto. Il governo conservatore aveva promesso di ritornare alla precedente legge spagnola del 1985, che permetteva alle donne di interrompere la gravidanza solo in caso di stupro, malformazione del feto o gravi rischi fisici o psicologici della madre. Pochi giorni fa a Madrid l’ultima manifestazione degli anti-abortisti con migliaia di persone.Il progetto di legge di «protezione del concepito e dei diritti delle donne in gravidanza» - la controversa riforma della legge sull’ aborto promossa dal governo conservatore spagnolo del Partido Popular - sarà ritirato per mancanza di «sufficiente consenso». Lo ha annunciato il premier Mariano Rajoy.
Le riforme per la famiglia
L’esecutivo riformerà l’attuale normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce «entro la fine dell’anno».
Passo indietro
Il premier Mariano Rajoy in campagna elettorale aveva promesso una legge più severa sull’interruzione di gravidanza, che doveva rivedere le modifiche fatte nel 2010 dall’allora esecutivo socialista di Zapatero. Il Partito Popolare e la chiesa cattolica si opposero con forza alla legge sull’aborto che permette l’interruzione fino a 14 settimane di gravidanza o fino a 22 in caso di malformazione del feto. Il governo conservatore aveva promesso di ritornare alla precedente legge spagnola del 1985, che permetteva alle donne di interrompere la gravidanza solo in caso di stupro, malformazione del feto o gravi rischi fisici o psicologici della madre. Pochi giorni fa a Madrid l’ultima manifestazione degli anti-abortisti con migliaia di persone.
Aborto, il premier spagnolo Rajoy ritira la riforma. “Manca il consenso anche in Pp”
Marcia indietro del governo dopo le critiche di opposizione e dello stesso Partito popolare. Il progetto di legge avrebbe consentito di interrompere la gravidanza solo in caso di violenza sessuale o di "pericolo grave per la salute" della madre. L'esecutivo introdurrà solo l'obbligo dell'assenso dei genitori per le minori di 16 anni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 settembre 2014
Commenti
Il premier spagnolo Mariano Rajoy fa marcia indietro rispetto alle sue promesse elettorale. Il dietrofront proprio su uno dei suoi cavalli di battaglia: la riforma della legge sull’aborto, che voleva reintrodurre le regole del 1985. Un disegno di legge che era stato approvato in Consiglio dei ministro lo scorso dicembre. Rajoy ha però annunciato il ritiro del controverso progetto di riform. In base al progetto, contestato non solo dall’opposizione ma anche all’interno del suo stesso Partito popolare (Pp), avrebbe dovuto essere modificata la legislazione precedente adottata nel 2010 dal precedente esecutivo socialista, riducendo in questo modo il diritto per le donne di abortire, anche in caso di malformazioni del feto. Un progetto che consentiva alle donne di abortire solo in caso di violenza sessuale (se denunciata non oltre le 12 settimane dal concepimento), e quando era accertato il “pericolo grave per la salute fisica e psichica” della madre. Un provvedimento accolto con entusiasmo dalla chiesa spagnola, ma che aveva fin da subito scatenato le critiche delle opposizioni, delle associazioni dei medici e delle organizzazioni di difesa dei diritti delle donne.
La controversa riforma della legge sull’aborto promossa dal governo conservatore spagnolo sarà ritirata, quindi, per mancanza di “sufficiente consenso“, ha detto il premier. Resta, però, qualche cambiamento in programma. L’esecutivo, infatti, riformerà la normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce “entro la fine dell’anno”.
Oggi, Rajoy ritira il progetto di legge, ma introduce alcune modifiche alla legge attualmente in vigore, in particolare, l'obbligo di assenso dei genitori per le minori di 16 anni e, contemporaneamente, preannuncia un Piano di "protezione della famiglia".
In qualche modo, quindi, con le modifiche alla legge sull' aborto e le preannunciate politiche familiste si lascia "aperto" lo spazio per attacchi ideologici, ma anche pratici alle donne. Certo, il ritiro del progetto Gallardon è un successo. Ma certo è che bisogna lottare ancora
mfpr-milano
Spagna, il premier Rajoy ritira la riforma sull’aborto
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Il Corriere della Sera
23 09 2014
Il progetto di legge di «protezione del concepito e dei diritti delle donne in gravidanza» - la controversa riforma della legge sull’ aborto promossa dal governo conservatore spagnolo del Partido Popular - sarà ritirato per mancanza di «sufficiente consenso». Lo ha annunciato il premier Mariano Rajoy.
Le riforme per la famiglia
L’esecutivo riformerà l’attuale normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce «entro la fine dell’anno».
Passo indietro
Il premier Mariano Rajoy in campagna elettorale aveva promesso una legge più severa sull’interruzione di gravidanza, che doveva rivedere le modifiche fatte nel 2010 dall’allora esecutivo socialista di Zapatero. Il Partito Popolare e la chiesa cattolica si opposero con forza alla legge sull’aborto che permette l’interruzione fino a 14 settimane di gravidanza o fino a 22 in caso di malformazione del feto. Il governo conservatore aveva promesso di ritornare alla precedente legge spagnola del 1985, che permetteva alle donne di interrompere la gravidanza solo in caso di stupro, malformazione del feto o gravi rischi fisici o psicologici della madre. Pochi giorni fa a Madrid l’ultima manifestazione degli anti-abortisti con migliaia di persone.Il progetto di legge di «protezione del concepito e dei diritti delle donne in gravidanza» - la controversa riforma della legge sull’ aborto promossa dal governo conservatore spagnolo del Partido Popular - sarà ritirato per mancanza di «sufficiente consenso». Lo ha annunciato il premier Mariano Rajoy.
Le riforme per la famiglia
L’esecutivo riformerà l’attuale normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce «entro la fine dell’anno».
Passo indietro
Il premier Mariano Rajoy in campagna elettorale aveva promesso una legge più severa sull’interruzione di gravidanza, che doveva rivedere le modifiche fatte nel 2010 dall’allora esecutivo socialista di Zapatero. Il Partito Popolare e la chiesa cattolica si opposero con forza alla legge sull’aborto che permette l’interruzione fino a 14 settimane di gravidanza o fino a 22 in caso di malformazione del feto. Il governo conservatore aveva promesso di ritornare alla precedente legge spagnola del 1985, che permetteva alle donne di interrompere la gravidanza solo in caso di stupro, malformazione del feto o gravi rischi fisici o psicologici della madre. Pochi giorni fa a Madrid l’ultima manifestazione degli anti-abortisti con migliaia di persone.
Aborto, il premier spagnolo Rajoy ritira la riforma. “Manca il consenso anche in Pp”
Marcia indietro del governo dopo le critiche di opposizione e dello stesso Partito popolare. Il progetto di legge avrebbe consentito di interrompere la gravidanza solo in caso di violenza sessuale o di "pericolo grave per la salute" della madre. L'esecutivo introdurrà solo l'obbligo dell'assenso dei genitori per le minori di 16 anni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 settembre 2014
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Il premier spagnolo Mariano Rajoy fa marcia indietro rispetto alle sue promesse elettorale. Il dietrofront proprio su uno dei suoi cavalli di battaglia: la riforma della legge sull’aborto, che voleva reintrodurre le regole del 1985. Un disegno di legge che era stato approvato in Consiglio dei ministro lo scorso dicembre. Rajoy ha però annunciato il ritiro del controverso progetto di riform. In base al progetto, contestato non solo dall’opposizione ma anche all’interno del suo stesso Partito popolare (Pp), avrebbe dovuto essere modificata la legislazione precedente adottata nel 2010 dal precedente esecutivo socialista, riducendo in questo modo il diritto per le donne di abortire, anche in caso di malformazioni del feto. Un progetto che consentiva alle donne di abortire solo in caso di violenza sessuale (se denunciata non oltre le 12 settimane dal concepimento), e quando era accertato il “pericolo grave per la salute fisica e psichica” della madre. Un provvedimento accolto con entusiasmo dalla chiesa spagnola, ma che aveva fin da subito scatenato le critiche delle opposizioni, delle associazioni dei medici e delle organizzazioni di difesa dei diritti delle donne.
La controversa riforma della legge sull’aborto promossa dal governo conservatore spagnolo sarà ritirata, quindi, per mancanza di “sufficiente consenso“, ha detto il premier. Resta, però, qualche cambiamento in programma. L’esecutivo, infatti, riformerà la normativa che fissa i termini legali per l’interruzione volontaria di gravidanza, per introdurre l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che decidano di abortire. Parlando con i giornalisti, a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche in corso a Madrid, Rajoy ha annunciato anche il varo di un Piano di protezione della famiglia, che vedrà la luce “entro la fine dell’anno”.
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