20/09/14

Ancora uccisioni di donne - un intervento lavoratrici Policlinico Palermo

In questa misogina società
l’odio criminale contro le donne non ha fine

Milano, un’altra giovane donna uccisa, scaraventata dall’ottavo piano dal suo ex fidanzato che non sopportava l’idea di essere stato lasciato
Io ho già perso l’anima,voglio che lei provi lo stesso terrore prima di dire addio a tutto…Se la rincontrassi dall’altra parte la odierei ancora”

Queste alcune delle crudeli parole contenute nella lettera scritta dall’omicida-suicida Pietro Maxymulian di Paola, 20 anni, che nella sera del 16 settembre u.s. ha ucciso la sua ex fidanzata, Alessandra Pelizzi, 19 anni, perché, lo aveva lasciato.

Un omicidio premeditato, da come si evince dalla suddetta lettera, organizzato in piena lucidità, che non lascia dubbi sull’incommensurabile odio che il giovane femminicida ha provato per la ragazza che diceva di avere amato fino a qualche settimana prima.

Odio criminale contro le donne, generato da questa società maschilista e disumana, dove gli uomini pensano di avere “il diritto di proprietà” sul copro e la mente della “propria donna”, e quando questo viene messo in discussione, i maschi, sempre più spesso, decidono della distruzione, della morte dell’oggetto perduto. E questo lo chiamano amore!
L’amore inizia quando una persona sente che i bisogni dell’altra sono importanti quanto i suoi…… Amore come soddisfazione reciproca, e amore come cooperazione, come rifugio alla solitudine, sono le due “normali” forme della disintegrazione dell’amore nella società occidentale moderna, la patologia socialmente schematizzata dell’amore” (E. Fromm)

Purtroppo, questa società, gravemente malata, perché basata sull’l’interesse privato, economico, sul profitto, che distrugge e mercifica finanche i sentimenti, società caratterizzata da una profonda crisi anche dei valori, non fa altro che generare, soprattutto tra i giovani maschi, un profondo disorientamento morale, un grande vuoto esistenziale, un forte senso di solitudine, anche quando sono insieme agli altri, che li rende decisamente insicuri,fragili. Insicurezza che li fa sentire a disagio anche con se stessi, che li porta a non riuscire a controllare neppure le proprie emozioni ed alimenta il timore di poter perdere “l’oggetto dell’amore” su cui si sono aggrappati per dare un senso alla loro vita.
Una vita senza sentimenti veri,senza futuro, senza sogni, fatta di una quotidianità vuota, che mortifica la dignità e inaridisce l’esistenza, che toglie la gioia di vivere alla maggioranza della gente e principalmente ai ragazzi, che vivono con il “buio nell’anima”. Quel buio che sovente li porta a diventare dei mostri, ad uccidere le donne.

Noi ribadiamo che “odiamo gli uomini che odiano le donne”. Ma ancor di più odiamo questo sistema barbaro che è alla base del femminicidio, dell’oppressione, della repressione e della violenza di ogni genere sulle donne. Un sistema che produce solo miseria, disoccupazione,angoscia, solitudine, disperazione, morte, a cominciare dalle donne. Che nega il futuro anche ai giovani, a cui toglie ogni speranza su una vita migliore, e che li abbrutisce e disumanizza sempre più.
Un sistema che deve essere distrutto prima che distrugga completamente il genere umano e la terra.

Facciamo appello a tutte le donne a riprendere la mobilitazione contro il femminicidio, che continua ad avanzare; contro la violenza sessuale, contro lo stato e l’attuale governo, MODERNO FASCISTA, che vuole ricacciare le donne,in maniera ancora più spedita, in un MODERNO MEDIOEVO.

20.09.2014
Lavoratrici SLAI Cobas s.c. ed MFPR/ Policlinico-Palermo

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