15/10/13

Il 6 dicembre a L'Aquila con "Rosa"

Il 6 dicembre inizia il processo di secondo grado del processo contro il miliare stupratore Francesco Tuccia, che nel febbraio 2012 ha stuprato e quasi ucciso una studentessa, "Rosa",  fuori da una discoteca all’Aquila.
Il 6 dicembre ci saremo ancora e ci saremo sempre, finchè non verrà fatta giustizia. Perché la vera sicurezza sono le donne del mondo che si autorganizzano.
Luigia, per il mfpr

Fonte: MFLA

Il 6 dicembre inizia il processo di secondo grado del processo contro il miliare stupratore Francesco Tuccia, che nel febbraio 2012 ha stuprato e quasi ucciso una studentessa fuori da una discoteca all’Aquila.


CI RIGUARDA TUTTE

Il 12 febbraio 2012, in una discoteca di Pizzoli (L’Aquila), una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita.
Accusato di questa violenza e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in servizio all’Aquila per l’operazione “Strade Sicure”partita dopo il terremoto.
La ragazza è stata ridotta in fin di vita e le sono state procurate lesioni gravissime e permanenti.
Il 18 ottobre 2012 all’Aquila si è aperto il processo a porte chiuse!
Quel giorno eravamo lì al Tribunale de L’Aquila. Abbiamo presidiato quel tribunale ogni volta per dire che la violenza ci riguarda tutte.
Con l’udienza del 31 gennaio 2013 si è concluso il primo grado con una sentenza di condanna a 8 anni per violenza sessuale e lesioni gravi.
La Corte d’Appello ha stabilito per il 6 dicembre l’inizio delle udienze per l’appello sul caso Tuccia.

Esiste un enorme rischio di derubricazione del reato x Tuccia; da violenza sessuale a violenza aggravata per il mancato ritrovamento di liquido seminale. Questo vuol dire che dagli 8 anni comminati dal tribunale dell’Aquila il Tuccia potrebbe cavarsela al massimo con 2 anni.
Dai primi di giugno Tuccia è ai domiciliari senza nessuna restrizione di sorta: esce x lavorare, non ha controlli sul telefono, può incontrare chiunque. Il paradosso è che tutto questo tempo in cui il tipo se ne sta pacificamente in libertà, conta come periodo di pena…
il suo legale irpino Alberico Villani – che ciclicamente svolge il ruolo di sindaco o vice-sindaco con Carmine Coviello ad Altavilla Irpina – ha ottenuto dal suo compagno di merende, il sindaco, che il Tuccia svolgesse un’attività di lavoro nella vicina Montefredane, presso un’associazione.
Antonio Valentini, l’avvocato aquilano difensore di stupratori, è anche un boss locale
perchè il PM prima ha chiesto 14 anni di pena e poi le attenuanti?
Perchè il PM non ha sostenuto fino in fondo la tesi del tentato omicidio?
Perchè il PM si è opposto alla richiesta di appello per il tentato omicidio?
Perchè il PM non ha sostenuto convintamente la tesi di corresponsabilità degli altri 2 militari fermati con il Tuccia nella discoteca di Pizzoli?
Perchè l’autovettura con cui si stavano allontanando dal luogo dello stupro è stata esaminata dal RIS soltanto giorni dopo e non sequestrata ed esaminata immediatamente ?
Perchè la dottoressa del pronto soccorso dove è stata portata la ragazza, nonostante la tragicità del suo stato di salute, ha somministrato solo 20 gg di prognosi ? Guarda caso il massimo x non far scattare le indagini giudiziarie…
Tutti sanno che il padre di uno degli altri due militari coinvolti ha sempre svolto attività di assistenza proprio nello stesso Pronto Soccorso…
Gli altri 2 militari coinvolti ma non indagati, né ascoltati, sono un figlio di vice commissario e un nipote di magistrato. Il figlio del poliziotto è
ultimamente entrato nella scuola di polizia.
L’Esercito non ha mai espresso una sola parola di condanna sullo stupro commesso da un suo sottoposto; non ha licenziato tantomeno il Tuccia, ma ha aspettato semplicemente che scadesse il contratto per poi non rinnovarglielo.
CI RIGUARDA TUTTE
l’efferatezza e la viltà degli uomini che in una notte di febbraio hanno massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sulla neve a morire.

CI RIGUARDA TUTTE
il massacro del corpo e dei desideri di ogni donna, di ogni età condizione e luogo, che viene disprezzata, usata, maltrattata, percossa, uccisa, stuprata.

CI RIGUARDA TUTTE
l’uso che si fa dei nostri corpi in nome della sicurezza, usata per emettere leggi razziste e repressive.
Non ci stancheremo mai di dire che la violenza degli uomini sulle donne non dipende dalla nazionalità/cultura/religione/divisa, né dalla classe sociale di appartenenza.

CI RIGUARDA TUTTE
perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, vicini di casa, datori di lavoro, fratelli, zii, medici, maestri, militari…

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