In Regione Lombardia un nuovo attacco contro le donne, la loro autodeterminazione, la loro salute e la loro stessa vita con lo snaturamento della funzione dei consultori.
Infatti, attraverso il cosiddetto Sportello welfare previsto dal DGR 37/2013, di cui qui diamo una prima lettura, si intende trasformare i consultori in Centri per la famiglia. A premessa, viene annunciato l'intento di ulteriore sviluppo della “...Legge regionale sulla famiglia, con il particolare intento di promuovere il suo valore sociale...”. ; nel progetto si dice:”..ottimizzeremo il sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità, con l'evoluzione dei consultori familiari in centri per la famiglia e con la prosecuzione di interventi anche economici a sostegno della maternità e paternità..”. Questo mentre il numero dei consultori pubblici ha subito negli anni una significativa riduzione, quindi, le donne sempre meno dispongono di un servizio pubblico gratuito( e quanto particolarmente importante sia questo per le donne in generale, ma sopratutto oggi con perdita di lavoro, precarietà), un servizio per la “cura di sè”, in autonomia, sopratutto in tema di Interruzione Volontaria di Gravidanza.
In una Regione che ha già visto la riduzione del numero dei consultori pubblici, in perfetta continuità anche con le politiche familiste di Formigoni, di profusione a piene mani di concezioni oscurantiste che rendono la vita delle donne sempre più difficile. E, naturalmente, non manca il riferimento ai privati.
Ogni attacco ai consultori rappresenta un attacco materiale, concreto alla libertà di scelta delle donne, alla loro autodeterminazione e allude al ruolo di mogli e madri che le donne devono avere in questa società.
In diverse Regioni, EELL, a macchia di leopardo, si sono avuti attacchi all'autodeterminazione delle donne, prima la Lombardia di Formigoni, poi il Piemonte di Cota e il Lazio della Tarzia, contemporaneamente abbiamo assistito ad una campagna ideologica e mass mediatica di attacco alla contraccezione e per l'ampliamento dell'obiezione di coscienza ai farmacisti.
Ora è necessario e non rinviabile contrastare sul campo questo ulteriore attacco.
Per cominciare ad organizzare le iniziative ci incontriamo:
Giovedì 10 ottobre, c/o Chiamamilano, via Laghetto 9/11 alle ore 16.00
Incontro già previsto in preparazione delle assemblee a Roma il 18 e 19 Ottobre in piazza S. Giovanni a Roma. Di seguito l'appello
Le compagne del mfpr- Milano
Il 18 e il 19 ottobre a Roma, in piazza S. Giovanni, in occasione di 2 importanti appuntamenti nazionali (sciopero generale dei sindacati di base e sollevazione generale/abitare nella crisi),
vogliamo incontrare le lavoratrici, le compagne, le donne che con noi hanno partecipato alla manifestazione del 6 luglio a Roma, per un'assemblea nazionale delle donne in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Ci incontreremo in piazza S. Giovanni:
Il 18 ottobre alle ore 17,00
Il 19 ottobre alle ore 10,30
Segue appello
***
Sono oltre 100 le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno.
Il 6 luglio a Roma, il presidio delle donne in rosso ha denunciato la natura sistemica di questa mattanza, il suo carattere non solo culturale, ma strutturale e sovrastrutturale, toccando i punti nevralgici attraverso i quali questa violenza, a livello sistemico, si snoda: i centri del potere.
Come una scintilla che deve illuminare sempre più una realtà ancora in ombra, il presidio delle donne in rosso ha tracciato un sentiero, aperto una breccia nel muro del silenzio, che deve diventare un’autostrada per le donne che si autorganizzano contro“gli uomini che odiano le donne”, contro questa guerra subdola contro le donne di governo, padroni, stato, chiesa. Istituzioni che non sono la soluzione, ma il problema.
Abbiamo detto: no a task force, la nostra sicurezza sono le donne del mondo che si autorganizzano!
Nessun appello al governo, nessun governo può fare arretrare la guerra alle donne, senza la guerra delle donne…
E i fatti purtroppo ci hanno dato ragione. A 2 mesi da quella importante manifestazione, mentre il movimento femminista era in vacanza, questa guerra si è intensificata:
- altre decine di donne sono state uccise, tante stuprate (vedi gli stupri di gruppo nel Salento);
- l’operazione di imbroglio, compiuta dal governo delle larghe intese sulla pelle delle donne con il cosiddetto “decreto contro femminicidio e stalking” per reprimere i movimenti contro le cosiddette “grandi opere” e in generale i movimenti di lotta, anche sulla questione femminicidi pone l’accento essenzialmente su aumento di repressione e controllo
Per la nostra vita, la nostra libertà, i nostri diritti, il 6 luglio a Roma abbiamo presidiato i palazzi del potere e ci siamo date appuntamento in autunno per tornare a Roma per una grande manifestazione di donne, e per lavorare insieme per l’obiettivo decisivo e di rottura di uno sciopero delle donne, che partendo da femminicidi e stupri guardi a tutte le condizioni di vita delle donne.
Sullo sciopero delle donne sta circolando la proposta, partita da alcune giornaliste, dello sciopero il 25 novembre.
Noi riteniamo importante che anche altri settori di donne abbiano ripreso questa indicazione, ma riteniamo che la partecipazione debba essere fatta in forme autonome
Per tutto questo è necessario incontrarci e discutere.
Invitiamo le compagne, tutti i collettivi femministi e lesbici, organismi, associazioni di donne, a partire da quelle che hanno aderito e sono venute a Roma il 6 luglio e facciamo appello a lavoratrici, precarie, disoccupate, ragazze, ecc., ad organizzare insieme quest'assemblea per discutere:
- contenuti, parole d’ordine e forme dello sciopero delle donne del 25 novembre
- manifestazione nazionale, quando e come
Fateci sapere - inviate e-mail a:
Luigia sommosprol at gmail.com
le compagne del MFPR
Infatti, attraverso il cosiddetto Sportello welfare previsto dal DGR 37/2013, di cui qui diamo una prima lettura, si intende trasformare i consultori in Centri per la famiglia. A premessa, viene annunciato l'intento di ulteriore sviluppo della “...Legge regionale sulla famiglia, con il particolare intento di promuovere il suo valore sociale...”. ; nel progetto si dice:”..ottimizzeremo il sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità, con l'evoluzione dei consultori familiari in centri per la famiglia e con la prosecuzione di interventi anche economici a sostegno della maternità e paternità..”. Questo mentre il numero dei consultori pubblici ha subito negli anni una significativa riduzione, quindi, le donne sempre meno dispongono di un servizio pubblico gratuito( e quanto particolarmente importante sia questo per le donne in generale, ma sopratutto oggi con perdita di lavoro, precarietà), un servizio per la “cura di sè”, in autonomia, sopratutto in tema di Interruzione Volontaria di Gravidanza.
In una Regione che ha già visto la riduzione del numero dei consultori pubblici, in perfetta continuità anche con le politiche familiste di Formigoni, di profusione a piene mani di concezioni oscurantiste che rendono la vita delle donne sempre più difficile. E, naturalmente, non manca il riferimento ai privati.
Ogni attacco ai consultori rappresenta un attacco materiale, concreto alla libertà di scelta delle donne, alla loro autodeterminazione e allude al ruolo di mogli e madri che le donne devono avere in questa società.
In diverse Regioni, EELL, a macchia di leopardo, si sono avuti attacchi all'autodeterminazione delle donne, prima la Lombardia di Formigoni, poi il Piemonte di Cota e il Lazio della Tarzia, contemporaneamente abbiamo assistito ad una campagna ideologica e mass mediatica di attacco alla contraccezione e per l'ampliamento dell'obiezione di coscienza ai farmacisti.
Ora è necessario e non rinviabile contrastare sul campo questo ulteriore attacco.
Per cominciare ad organizzare le iniziative ci incontriamo:
Giovedì 10 ottobre, c/o Chiamamilano, via Laghetto 9/11 alle ore 16.00
Incontro già previsto in preparazione delle assemblee a Roma il 18 e 19 Ottobre in piazza S. Giovanni a Roma. Di seguito l'appello
Le compagne del mfpr- Milano
Il 18 e il 19 ottobre a Roma, in piazza S. Giovanni, in occasione di 2 importanti appuntamenti nazionali (sciopero generale dei sindacati di base e sollevazione generale/abitare nella crisi),
vogliamo incontrare le lavoratrici, le compagne, le donne che con noi hanno partecipato alla manifestazione del 6 luglio a Roma, per un'assemblea nazionale delle donne in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Ci incontreremo in piazza S. Giovanni:
Il 18 ottobre alle ore 17,00
Il 19 ottobre alle ore 10,30
Segue appello
***
Sono oltre 100 le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno.
Il 6 luglio a Roma, il presidio delle donne in rosso ha denunciato la natura sistemica di questa mattanza, il suo carattere non solo culturale, ma strutturale e sovrastrutturale, toccando i punti nevralgici attraverso i quali questa violenza, a livello sistemico, si snoda: i centri del potere.
Come una scintilla che deve illuminare sempre più una realtà ancora in ombra, il presidio delle donne in rosso ha tracciato un sentiero, aperto una breccia nel muro del silenzio, che deve diventare un’autostrada per le donne che si autorganizzano contro“gli uomini che odiano le donne”, contro questa guerra subdola contro le donne di governo, padroni, stato, chiesa. Istituzioni che non sono la soluzione, ma il problema.
Abbiamo detto: no a task force, la nostra sicurezza sono le donne del mondo che si autorganizzano!
Nessun appello al governo, nessun governo può fare arretrare la guerra alle donne, senza la guerra delle donne…
E i fatti purtroppo ci hanno dato ragione. A 2 mesi da quella importante manifestazione, mentre il movimento femminista era in vacanza, questa guerra si è intensificata:
- altre decine di donne sono state uccise, tante stuprate (vedi gli stupri di gruppo nel Salento);
- l’operazione di imbroglio, compiuta dal governo delle larghe intese sulla pelle delle donne con il cosiddetto “decreto contro femminicidio e stalking” per reprimere i movimenti contro le cosiddette “grandi opere” e in generale i movimenti di lotta, anche sulla questione femminicidi pone l’accento essenzialmente su aumento di repressione e controllo
Per la nostra vita, la nostra libertà, i nostri diritti, il 6 luglio a Roma abbiamo presidiato i palazzi del potere e ci siamo date appuntamento in autunno per tornare a Roma per una grande manifestazione di donne, e per lavorare insieme per l’obiettivo decisivo e di rottura di uno sciopero delle donne, che partendo da femminicidi e stupri guardi a tutte le condizioni di vita delle donne.
Sullo sciopero delle donne sta circolando la proposta, partita da alcune giornaliste, dello sciopero il 25 novembre.
Noi riteniamo importante che anche altri settori di donne abbiano ripreso questa indicazione, ma riteniamo che la partecipazione debba essere fatta in forme autonome
Per tutto questo è necessario incontrarci e discutere.
Invitiamo le compagne, tutti i collettivi femministi e lesbici, organismi, associazioni di donne, a partire da quelle che hanno aderito e sono venute a Roma il 6 luglio e facciamo appello a lavoratrici, precarie, disoccupate, ragazze, ecc., ad organizzare insieme quest'assemblea per discutere:
- contenuti, parole d’ordine e forme dello sciopero delle donne del 25 novembre
- manifestazione nazionale, quando e come
Fateci sapere - inviate e-mail a:
Luigia sommosprol at gmail.com
le compagne del MFPR
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