Palermo 03/03/2009
Salve, mi chiamo Laura ed abito a Palermo, ho 33 anni, sono diplomata e dal 1997 in modo più o meno intermittente ho cercato di lavorare.
Tra i vari lavori in nero e sotto contratto ero riuscita ad averne uno a tempo indeterminato.
Non era quello che desideravo, ma avevo un fisso e del tempo libero per coltivare quello che più mi realizzava. Purtroppo la cessione di un ramo d’azienda, ed una lauta ricompensa al vecchio datore di lavoro mi ha rigettata nel precariato.
Purtroppo quest’aspetto si è infiltrato drammaticamente nel mio stato di vita. La mia vita sociale si è subordinata all’elemento lavoro. A volte mi sento talmente arrabbiata da voler urlare tutta la mia indignazione, contro i politici, i sindacalisti corrotti (che vendono per pochi spiccioli la dignità di qualche essere umano), i datori di lavoro, i colleghi talmente abbruttiti da camminare sul tuo cadavere, noi comuni cittadini che inermi non ci mobilitiamo.
O altre giornate in cui ti trascini e ti domandi qual è il vero significato della parola futuro.
Ho avuto il Vostro volantino al mercatino di piazzale Giotto. Eccomi qua a scrivermi parole un po’ sconfortanti, ma con la voglia di reagire e di essere positive.
Attendo Vostre notizie.
Vorrei esserci!!!
Salve, mi chiamo Laura ed abito a Palermo, ho 33 anni, sono diplomata e dal 1997 in modo più o meno intermittente ho cercato di lavorare.
Tra i vari lavori in nero e sotto contratto ero riuscita ad averne uno a tempo indeterminato.
Non era quello che desideravo, ma avevo un fisso e del tempo libero per coltivare quello che più mi realizzava. Purtroppo la cessione di un ramo d’azienda, ed una lauta ricompensa al vecchio datore di lavoro mi ha rigettata nel precariato.
Purtroppo quest’aspetto si è infiltrato drammaticamente nel mio stato di vita. La mia vita sociale si è subordinata all’elemento lavoro. A volte mi sento talmente arrabbiata da voler urlare tutta la mia indignazione, contro i politici, i sindacalisti corrotti (che vendono per pochi spiccioli la dignità di qualche essere umano), i datori di lavoro, i colleghi talmente abbruttiti da camminare sul tuo cadavere, noi comuni cittadini che inermi non ci mobilitiamo.
O altre giornate in cui ti trascini e ti domandi qual è il vero significato della parola futuro.
Ho avuto il Vostro volantino al mercatino di piazzale Giotto. Eccomi qua a scrivermi parole un po’ sconfortanti, ma con la voglia di reagire e di essere positive.
Attendo Vostre notizie.
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