Anche la precarietà e la disoccupazione sono violenza!
Per uno sciopero delle donne!
Per uno sciopero delle donne!
Sabato 7 marzo
Volantinaggio mattutino delle lavoratrici precarie nelle scuole
Col taglio alla scuola pubblica previsto dalla riforma della scuola per favorire quelle private, il governo taglia migliaia di posti di lavoro soprattutto al femminile, eliminando il tempo pieno ricaccia a casa noi donne, confinandoci al solo lavoro di cura familiare.
Nella già totale assenza di servizi pubblici per l'infanzia e di insufficienza clamorosa di asili nido, vedi una regione come la Sicilia, la riduzione dell'orario per esempio nella scuola elementare da 40 a 24 ore settimanali penalizzerà soprattutto noi donne: sia come madri lavoratrici perchè ci impone di ricorrere ad una colf o a dei servizi alternativi privati ma molte di noi, in particolare precarie, non possiamo permetterci e per questo saremo costrette a lasciare il lavoro e a tornare tra le pareti domestiche sia come insegnanti, lavoratrici ata, che rischiano di essere tagliate fuori da un mercato del lavoro che già in Italia conta un livello bassissimo, peggiorato di giorno in giorno dall' attuale fase di acuta crisi globale, di donne che lavorano e che le vede sempre più spesso sfruttate in lavoro sempre più precari e sottopagati e vittime di discriminazioni anche sessuali.
Perdere il lavoro significa DIPENDENZA ECONOMICA che è una tra le pricipali cause che costringono una donna a restare fisicamente e psicologicamente in situziazioni di VIOLENZA sempre più spesso all'interno della famiglia.
DICIAMO NO A PROVVEDIMENTI CHE ATTACCANO DOPPIAMENTE LE CONDIZIONI DI VITA DI NOI DONNE e già abbiamo fatto sentire la nostra protesta al presidio di mercoledì 4 marzo davanti l'Ufficio Scolastico Provinciale dove abbiamo diffuso l'appello del tavolo 4 "per uno sciopero delle donne" alle lavoratrici presenti ma non ci fermeremo.
CONTRO LA VIOLENZA DELLA PRECARIETA' E DELLA DISOCCUPAZIONE LA NOSTRA LOTTA
VERSO L'8 MARZO PER UNO SCIOPERO DELLO DONNE
mfprpa@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento