"La violenza sulle donne non fa che proseguire la discriminazione, il doppio sfruttamento e oppressione di cui siamo vittime nella società capitalista"- Eva Gabrielsson
1 -
Il 53% delle donne esce dal mondo del lavoro per dedicarsi alla cura familiare, al contrario degli uomini la cui percentuale è solo dell'8%. (Dati dell'Associazione nazionale datori di lavoro domestico), redatto dal Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino.
Il lavoro di cura è quasi tutto sulle spalle delle donne: il 21% delle donne fuori dal mercato del lavoro è frenata dagli impegni familiari, rispetto al 5% degli uomini. Anche la possibilità di un impiego part-time rimarca il divario tra i generi: lo scelgono il 32% delle donne, a fronte di meno dell'8% per gli uomini.
La ricerca documenta quanto il lavoro di cura, perno su cui si basa il "Sistema Famiglia", ad oggi non sia supportato né da adeguate politiche né da agevolazioni fiscali; le poche facilitazioni esistenti non coprono i costi del lavoro domestico, come ad esempio lo stipendio di una badante per persone non autosufficienti.
...il 35% delle famiglie sarebbe costretto a diminuire o cessare l'attività lavorativa in assenza di colf, badanti e baby-sitter, mentre la percentuale sale al 50% se si considerano le famiglie a basso reddito.
2 -
Nel 2023 il tasso di occupazione femminile ha raggiunto il 52% (popolazione tra i 15 e i 64 anni) contro un valore maschile pari al 70%. L'Italia è all'ultimo posto in Europa, insieme alla Grecia .Le lavoratrici guadagnano circa il 17% in meno degli uomini.
Se per le donne questa è la situazione che permane, per le aziende con più di 250 occupati una direttiva europea prevede incentivi (fino a 50.000 euro annui) se certificano ogni anno la differenza salariale tra uomini e donne all'interno dell'azienda e i criteri di determinazione delle retribuzioni.
Nessun commento:
Posta un commento